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PSYCHOMEDIA
Avvisi ai naviganti
26 Febbbraio 1999

Date: Fri, 26 Feb 1999 10:11:09 +0100
Sender: Psychomedia Salute Mentale e Comunicazione
<PM-SMC@LISTSERVER.SICAP.IT>
From: "M@rco Longo" <m.longo@FLASHNET.IT>
Subject: [PM-SMC] simposio su internet al congresso SOPSI

cari colleghi,

la settimana prossima si aprira' a Firenze il:

4o Congresso Nazionale della SOPSI
Societa' Italiana di Psicopatologia
"Psicopatologia, Neuroscienze e Umanesimo"
Firenze, 3 - 7 Marzo 1999

nell'ambito del quale si svolgera' anche un Simposio su:

"Evoluzione dei processi informatici in campo psicopatologico"

Nel corso del Simposio suddetto, che penso possa essere di grande interesse
soprattutto per tutti noi psico-netsurfer computerizzati, verra' presentata
da Alberto Siracusano, editor di SIPonLine (il Sito della Societa' Italiana
di Psichiatria), una relazione scritta in collaborazione con Silvio Merciai
(editor del Sito della Societa' Psicoanalitica Italiana) e il sottoscritto

pensando di fare cosa gradita, ve ne presento qui sotto l'Abstract Form

M@rco longo

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INTERNET: PUNTI CALDI

M.Longo*, S.Merciai**, C.Poccarisi***, A.Siracusano***
*Psychomedia, **Sito SPI, ***SIPonLine

Oggi e' possibile osservare che, accanto ad una sempre maggiore diffusione
dell'uso dei computers in ogni attivita' della nostra esistenza, dovuta in
particolare allo sviluppo di programmi con interfaccia macchina-utente
sempre piu' "friendly", cio' che sta radicalmente modificandosi e'
l'impiego del computer: da strumento "personal" verso un utilizzo di tipo
"relational".

Gli Autori, tutti pionieri della "grande rete", nonche' promotori di tre
dei piu' importanti Siti internet italiani (Sito della Societa' Italiana di
Psichiatria, Sito della Societa' Psicoanalitica Italiana, Psychomedia),
discutonodei diversi aspetti collegati a questa diversa modalita' d'uso e
le conseguenti problematiche ad essa connesse.

I "punti caldi" in discussione sono i seguenti: nonostante in tutto il
mondo il sempre piu' frequente collegamento in rete dei computers stia
favorendo la realizzazione di reti intranet (oltre che internet) di tipo
intra ed extra aziendali, esiste invece in Italia una sorta di sindrome
"computer fobica", che ancora frena e/o impedisce il pieno sviluppo
dell'uso interattivo dello strumento informatico, inteso come strumento di
lavoro, mezzo di comunicazione per l'informazione personale e
professionale.

Cosa dobbiamo dunque intendere per impiego "relational" dei mezzi
informatici? E perche' la comunita' psichiatrica in particolare appare
cosi' poco motivata a sfruttare l'enorme potenzialita' di scambio favorita
dalle reti? si veda ad esempio come, tranne rare eccezioni, le mailing
lists siano scarsamente frequentate e di poco rilevante contenuto
scientifico.

In che modo vanno costruiti i siti di informazione psichiatrica, in genere
aperti e visibili anche ai non tecnici e quindi ai pazienti, per garantire
una corretta diffusione delle informazioni relative alle cause, alla cura
ed alla prevenzione della sofferenza mentale?

Si puo' parlare, dal punto di vista psicopatologico, di un "autismo
internetico"? Esiste ed e' evitabile l'"abuso della rete"?

Hanno valore, e quale, le "terapie in rete", gia' molto diffuse nei paesi
di lingua anglosassaone? Come si puo' utilizzare la rete (a.c. chats o
video conferenze) per la formazione e/o come ausilio per interventi
terapeutici?

Gli Autori sottolineano infine in particolare la necessita' di realizzare
al piu' presto anche in Italia un coordinamento delle diverse risorse
psichiatriche e psicopatologiche attualmente presenti in rete.

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Marco Longo, M.D. - Specialist in Clinical Psychology
SPI (IPA) Cand. - IIPG (EFPP) Member - SPR-It Member - IAGP Member
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