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INTERAZIONI N. 2 - 2001
Editoriale

a cura di Simona Taccani



Mi ricordo
e qualcosa fa buio
per sviluppare quel momento
in cui il corpo trasudava pensiero
il pensiero traeva dalla sua forma il corpo
Bernard Noël, Estratti del corpo


Ancora una voltai (1) ci inoltriamo nei territori accidentati e problematici delle connessioni mente/corpo, delle relazioni dal corpo individuale a quello familiare e viceversa.
Progettando questo numero ci siamo soffermati sulla parola corpo e i suoi significati. Termine polisemico per eccellenza, alcune definizioni del dizionario riportano dapprima "parte materiale degli esseri animati" e poi "organismo umano contrapposto allo spirito, all'anima", ma se proseguiamo nella lettura ci rendiamo conto che è parola che attraversa tutti i regni: corpo celeste, corpi fludi, corpo calloso, corpo cavernoso, e ancora a livello sociale e istituzionale, corpo sociale, corpo medico, corpo d'armata, e così potremmo procedere a lungo, incuriositi (e stupiti) dalla molteplicità di significati che questa parola può assumere in contesti diversi.
Qui il contesto si mantiene negli spazi della riflessione teorico-clinica di matrice psicoanalitica, ma il termine corpo in apertura identificato nelle due accezioni tra loro collegate di corpo individuale e corpo familiare, si muove e trova connessioni, prospettive e angolature diverse a seconda dei singoli autori e della loro visione.
E poi, ancora corpo e immagine del corpo, proprio e altrui, una delle premesse della costruzione o della decostruzione o della impossibile costruzione dell'identità nel percorso dall'infanzia all'adolescenza e all'età adulta.

Corpo e trauma, corpo e traumatismo

Il ruolo del famigliare, del transgenerazionale nella trasmissione psichica, nell'eredità sotto il segno dell'arricchimento, della vitalità o al contrario dell'impoverimento bio-psichico, della desertificazione affettiva, del manifestarsi all'interno del corpo familiare di un evento traumatico disorganizzante, nella sofferenza individuale, muta, vuota, o colma di assenza, di lutti inesprimibili.
Alcuni Autori puntano il loro obiettivo sulla sofferenza del corpo individuale, altri su quello familiare, tutti - nell'eterogeneità dei temi trattati - sottolineano:
1. le ineludibili - sebbene ancora spesso enigmatiche o forse da noi clinici non ancora ben esplorate - interconnessioni tra corpo e mente sul versante sufficientemente funzionale o su quello disfunzionale, ovunque si situi sul versante più esplicitamente somatico o psichico, mentale;
2. l'importanza sempre maggiore che va assumendo il concetto di trauma e di traumatismo nella comprensione e nell'approccio a molte patologie, avendo comunque sempre presente "la complessità non lineare della temporalità psicotraumatica, così come appare nella clinica" (V. Berlincioni).
E in questo senso la trasmissione psichica, il transgenerazionale, o più semplicemente il familiare non solo non avvalorano per nulla un determinismo lineare, ma sottolineano - ed è doveroso averlo presente nella clinica individuale, gruppale, istituzionale - la necessità di una storicizzazione delle problematiche e della sofferenza nella misura in cui favorisce un pensare clinico anti-deterministico, ma costantemente alla ricerca di fattori complessi intersecantesi; proprio come in ogni organismo vivente risorse e difficoltà costantemente sono in azione lungo tutto il suo ciclo vitale.
L'inedito di Paul-Claude Racamier si pone come "l'ouverture" a temi quali il trasporto da corpo a corpo, la trasmissione psichica, l'incestualità, che saranno orchestrati nei contributi di autori vicini al suo pensiero come Bernard Defontaine che, in un lucido e ricco discorso metapsicologico e clinico, ipotizza come la disorganizzazione psicosomatica e le somatosi si colleghino a problematiche incestuali familiari che tendono a ridurre la mentalizzazione. M. Gemma Pompei e Simona Taccani, in tema di anoressia, leggono questa evenienza patologica, drammaticamente centrata sul corpo, come un trasporto transgenerazionale di lutti inelaborati e inclusi nel corpo familiare, ma al tempo stesso come un cedimento delle barriere difensive, una via di fuga e di ripresa evolutiva della giovane adolescente. Vittorio Cigoli traccia dapprima un discorso storico-filosofico-antropologico del concetto di "corpo familiare", per giungere poi a delinearne le modalità di azione più specifiche e caratterizzanti. M. Rita Colucci, ne Il raffreddore dell'anima, segnala come nel bambino l'impatto traumatico impoverisca la psiche, la raffreddi, leggendo così la depressione precoce del bambino come una caduta massiccia di vitalità, aprendo la via alla disorganizzazione somatica.
Anne M. Rajon e Hélène Grandjean ci presentano un lavoro di ricerca clinica in tema di diagnosi prenatale di grave malformazione o morte del bambino e delle possibili diverse modalità delle coppie esaminate di affrontare, vivere e sopravvivere a questo traumatismo. Tema che in chiave del tutto diversa sarà ripreso nella rubrica "Ricerche e confronti" da Clara Monari e Simona Taccani a proposito di un racconto del romanziere giapponese Kenzaburo Oe.
Clara Monari, ne Le figure del corpo, estrae alcune vignette dai protocolli del Rorschach e da altri test somministrati in setting di valutazione clinica, per evidenziare quanto la problematica corporea può emergere, e ipotizzare la natura dei legami relazionali e familiari sottesi.
La rubrica "Esperienze cliniche" con Francesca Zampino, ci avvicina alle problematiche del corpo, della sua immagine, del vissuto di espropriazione nei casi di abuso in età evolutiva; con l'evocativo titolo Avvicinare gli inavvicinabili, Simone Vender e colleghi affrontano un tema oggi attualissimo e dibattuto in ambito clinico, metodologico ed etico, quello dell'accudimento del corpo, della cura al corpo in salute o in malattia del paziente psicotico.
In "Intervista/Dibattito" abbiamo due contributi; quello di Vanna Berlincioni che sottolinea - per lo psichiatra e lo psicoanalista, quanto per il medico somatista e il chirurgo - l'importanza di avere nella mente il corpo come luogo fondante l'esperienza soggettiva. Rispondendo alle domande proposte, delinea sinteticamente, come lo spazio richiedeva, l'attualità del concetto di trauma, l'importanza che oggi ha assunto e va vieppiù assumendo nel contesto delle attuali patologie e della clinica delle alterità culturali, socio-ambientali, etniche.
Il Gruppo "Prospettive di psicosomatica" del CeRP dibatte gli stessi temi, con voci anche di provenienza non "psi", dalla medicina generale alla anestesia-rianimazione, ciò che costituisce il suo interesse e la sua ricchezza.

Le traduzioni degli articoli in francese sono a cura di Simona Taccani, Ivana Staudacher e Simonetta Calaon.

Note

(1) Vedasi "Il linguaggio psicosomatico. Modalità di trasmissione e interazione", Interazioni, 1-1997.


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