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JOURNAL OF PSYCHOSOMATIC RESEARCH - VOL. 50, N. 3 / 2001
Alexithymia in patients with coronary heart disease 

M. Valkamo. J. Hintikka. K. Honkalampi. L. Niskanen,

H. Koivumaa-Honkanen and H. Viinamaki 

In un'ottica correttamente psicosomatica, non ci si dovrebbe mai chiedere se una data malattia è psicosomatica (concetto qui inteso come quasi equivalente a psicogenetico) o meno, ma quanto di una data malattia è attribuibile ad un'interazione complessa di fattori fisiopatologici e psicosociali. Ciò consente di capire non solo i fattori etiologici che hanno determinato la malattia ma anche i fattori prognostici che ne possono determinare il decorso. 
Seguendo questa impostazione concettuale del problema, i ricercatori finlandesi dell'Università di Kuopio hanno effettuato uno dei pochi studi in letteratura sul rapporto fra alexithymia e disturbi coronarici. Hanno selezionato una serie di pazienti consecutivi presentatisi presso il loro ospedale universitario per dolore toracico e che sono stati sottoposti a angiografia coronarica. Su 233 soggetti, 153 sono stati considerati positivi per disturbo cardiocoronarico dopo l'angiografia (ostruzione >50%). Prima di avere i risultati dell'angiografia, i soggetti hanno completato alcuni questionari per depressione (Beck Depression Inventory), disagio psicologico (SCL-90), soddisfazione generale di vita (Life Satisfaction scale) e alexithymia (TAS-20).
Poco più del 20% dei 153 soggetti sono stati considerati alessitimici (TAS20>61), prevalenza di circa due volte superiore alla popolazione finlandese. Non sono state trovate differenze significative fra alessitimici e nonalessitimici in termini di variabili sociodemografiche (sesso, età, stato civile) e biomediche (fumo, massa corporea, livelli lipidici ematici, colesterolo, presenza di diabete, durata dei sintomi, infarto miocardio nel passato, pressione sanguigna). Gli alessitimici invece sono risultati più depressi e meno soddisfatti della propria vita in generale dei nonalessitimici.
Secondo gli autori, questi risultati dimostrano che l'alexithymia non è legata casualmente al disturbo coronarico (come da tempo hanno rilevato empiricamente molti altri studi per differenti patologie) ma a fattori psicologici presenti nei pazienti coronarici. La combinazione di affetti negativi (depressione), insoddisfazione per la propria vita e difficoltà di identificare ed esprimere le proprie emozioni (alexithymia) potrebbe avere conseguenze importanti nel decorso e nella prognosi dei disturbi coronarici, in termini sia di qualità di vita che di sommazione di fattori di rischio.

Heimo Viinamaki
Department of Psychiatry 
Kuopio University Hospital
PO Box 1777
70211 Kuopio
Finland

Phone: +358 17 172970
Fax: +358 17 172966
Email: heimo.viinamaki@kuk.fi
 


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