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JOURNAL OF PSYCHOSOMATIC RESEARCH - VOL. 50, N. 5 / 2001
Associations between coping and survival time of adult leukemia patients receiving allogeneic bone marrow transplantation: Results of a prospective study

V. Tschuschke, B. Hertenstein, R. Arnold. D. Bunjes, R. Denzinger and H. Kaechele


 

Senza dubbio la ricerca in psico-oncologia, soprattutto riguardante il complesso problema della gestione dei pazienti trapiantati, è uno dei settori più interessanti e promettenti della medicina psicosomatica. Questo studio è stato effettuato dal gruppo tedesco composto da ricercatori di due importanti divisioni di medicina psicosomatica facenti capo all’Università di Colonia e all’Università di Ulm. Essi hanno indagato l’influenza predittiva di alcuni fattori di coping sulla sopravvivenza di pazienti sottoposti a trapianto di midollo. E’ già noto che alcuni fattori psicosociali (depressione, ansia, basso supporto sociale) pre-trapianto influenzano negativamente il tempo di sopravvivenza post-trapianto.
Gli autori hanno qui voluto indagare se un’indagine approfondita sugli stili di coping di 52 pazienti leucemici pre-trapiantati ricoveratisi per il trapianto di midollo presso il dipartimento di medicina interna dell’Università di Ulm fra il 1990 ed il 1994 consente di cogliere in modo approfondito alcuni problemi focali del post-trapiantato. I pazienti sono stati valutati con l’Ulm Coping Manual, un’intervista semi-strutturata che copre una serie di stili di coping: rassegnazione, distrazione, strutturazione cognitiva, contatti sociali, compliance, spirito combattivo. I risultati di analisi multivariate, univariate e di sopravvivenza di Kaplan-Meier hanno chiaramente mostrato che i due stili di coping di Distrazione e Spirito Combattivo predicono significativamente il tempo di sopravvivenza dopo il trapianto. In particolare, hanno maggiore probabilità di più lunga sopravvivenza i pazienti con bassa distrazione (maggiore apertura mentale verso i problemi della malattia e meno tentativi ideativi di ritiro in fantasie difensive compensatorie) ed elevato spirito combattivo (percezione di non fatalità degli eventi, ottimismo, valorizzazione delle passate esperienze positive, sensazione di controllo degli eventi).
E’ molto difficile capire come possano queste variabili di coping influenzare così significativamente l’esito a lungo termine del trapianto di midollo. E’ verosimile che i meccanismi di coping agiscano sulla sopravvivenza attraverso il sistema immunitario, come già dimostrato a proposito della relazione fra stili di coping e cancro al seno e melanoma malligno.
Una importante notazione degli autori riguarda il tipo di strumento adoperato. Le scale ed i questionari a risposta chiusa possono essere quasi del tutto inutilizzabili in questo settore. E’ invece molto più probabile che interviste semi-strutturate, come questa elaborata ad Ulm, diano maggiori possibilità al paziente di parlare francamente e apertamente delle proprie esperienze in quanto si sente maggiormente incoraggiato a farlo in un colloquio (che presuppone l’interazione con un’altra persona) piuttosto che con un questionario carta-e-matita.

V. Tschuschke
Department of Medical Psychology, Psychosomatics and Psycotherapy
University of Cologne
Joseph-Stelzmann-Strasse 9
50924 Koeln
Germany

Phone: +49 221 4783426
Fax: +49 221 4783420
Email: volker.tschuschke@medizin.uni-koeln.de

 


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