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PSYCHOMEDIA
RISPOSTA AL DISAGIO
Dipendenze



Tossicodipendenti leggeri e tossicodipendenti pesanti!!!

di Fabrizio Marcolongo

E-mail: fabrizio.marcolongo@fastwebnet.it


Questo breve articolo è un frammento del materiale di discussione di un Corso di Formazione e Aggiornamento per docenti di un Liceo. Si è preferito proporre per la pubblicazione questa parte prima dell'intero materiale che farà parte di una successiva più ampia trattazione dell'intero corso per esporre qui alcuni argomenti che di solito sono sottaciuti o dati per scontati nella esposizione di programmi di prevenzione.

Pochi interventi di prevenzione, spesso condotti da operatori "fumatori" (di tabacco) considerano le potenzialità negative dell'habitus "addicted to", anche per sostanze "apparentemente innocue" (come il tabacco).

Molto spesso è il "fattore umano", "la storia" della persona che curiamo, che rende pesante la tossicodipendenza.

Le forze politiche ed il governo paiono però non considerare questo elemento dell'individuo, corroborato dai dati della ricerca scientifica, sovvenzionata a volte dallo stesso governo.

Anzi "le droghe leggere" racchiudono bacini elettorali facilmente coinvolgibili, ... ma la Clinica non può scendere a compromessi. Il materiale che propongo al lettore è un fedele adattamento della discussione all'interno del Corso.



...

G: "Ma allora ciò che si dice della distinzione tra droghe leggere o pesanti?"

C: "Questa distinzione non è di tipo clinico ma ha un valore solo in termini politici o ideologici. Sono nomi che non hanno nessun valore in campo clinico. Vogliamo scoprire insieme perché? ... Perché una droga si definisce pesante?"

G: "Perché da assuefazione, dipendenza, etc., perché determina l'overdose,...e quindi alta pericolosità, ...

C: "L'eroina si definiva e si definisce pesante anche perché questa sostanza interagisce con dei recettori specifici sulla superficie dei neuroni, che si uniscono, nel soggetto sano, alle endorfine che sono sostanze che noi produciamo autonomamente e che determinano il sonno, l'aumento della soglia del dolore, alcune funzioni connesse con le sensazioni di piacere.

La "pesantezza" sta non solo negli effetti, ma anche, (e questo è un attributo sottile, poco appariscente) nella alterazione del metabolismo precedente. Potremo considerare l'esperimento che ogni tossicodipendente fa (dal fumatore di sigaretta all'eroinomane) come al sovvertimento di un "ecosistema neurorecettoriale". Come l'ecosistema naturale può essere irrimediabilmente alterato da elementi esterni "non biodegradabili", così il delicato equilibrio neurorecettoriale può essere completamente sovvertito dall'introduzione di sostanze che sono identiche a quelle sintetizzate dal S.N.C..

Se noi facciamo l'elenco delle sostanze di cui ci si rende dipendenti troveremo nel liquido cefalorachidiano del feto, il corrispettivo biologico endogeno dell'elenco delle sostanze in esame. Anche della marijuana possiamo affermarne la sua "pesantezza" clinica: potevamo considerarla droga leggera in passato poiché non si conosceva il corrispettivo endogeno. Avendo scoperto la sostanza "anandamide", sostanza endogena che è identica al THC, siamo in grado di affermare uno squilibrio del metabolismo della sostanza e del recettore corrispondente, ma mentre in passato il THC era una sostanza "aspecifica", ora no può più essere definita tale. Allora se ne deduce che tutte le sostanze sono "pesanti" perché incidono pesantemente sul metabolismo e sull'equilibrio della sostanza endogena corrispondente.

Sostanza Recettore specifico Neurotrasmettitore
mesolimbico
Neurotrasmettitore
corticale
Tabacco (nicotina) Ac. Nicotinico GABA DOPA
Caffè A; NorA GABA DOPA
A; NorA GABA DOPA
Oppiacei Endorfine GABA DOPA
Cannabis Anandamide GABA DOPA
Cocaina Serotonina1
dopamina1
GABA DOPA
Barbiturici; alcol, BDZ Ac. Aminobutirrico GABA DOPA
1) Blocco reuptake

G: Però possiamo considerare alcune sostanze che determinano una tossicodipendenza più grave o sostanze che determinano una tossicodipendenza più leggera?

C: Non esistono droghe leggere e pesanti ma tossicodipendenti leggeri o tossicodipendenti pesanti. All'interno della storia del singolo individuo non può entrare una classificazione, una tipologia che prescinde "la sostanza" e non "lo stato mentale", ma è lo stato mentale che si situa ad un livello più pesante o più leggero, non la sostanza.

Il paradosso è che viviamo in una dimensione sociale che "scotomizza" le morti di cancro al polmone e di enfisema polmonare, le morti per patologie alcol correlate (emorragie da varici esofagee, epatite cronica, cirrosi e cancro cirrosi), ... Dovremo considerarle "morti leggere"?

G: Cosa succede, dal punto di vista fisiologico, nel cervello della persona che fuma una sigaretta o nel cervello della persona che si inietta una dose di eroina?

C: Succede qualitativamente la stessa cosa. (Di Chiara G, 1998; Pontieri F.E., Tanda G., Orzi F., Di Chiara G., 1996; Tanda G., Pontieri F.E., Di Chiara G., 1997)

- Corteccia: DOPA (sensazione di piacere)
- shell del nucleo accumbens: Acido Gamma - Amminobutirrico
- sostanze: Oppiacei, nicotina, caffeina, cocaina, barbiturici, alcol, BDZ, etc.

L'assunzione di una sostanza non è la sola possibilità di far aumentare la dopa a livello corticale, anche se i più diffusi mezzi naturali sono tutte le attività che di solito determinano piacere fisiologico...come per esempio l'assunzione di cibo e l'attività sessuale.

Da questo schema si evince che l'individuo non deve essere più considerato eroinomane, o cocainomane o con altri nomi medioevali ma deve essere considerato come una persona che ha determinato una alterazione del comportamento di acquisizione del piacere in via univoca o prevalente (il termine inglese addicted to è infatti molto più appropriato) attraverso l'assunzione di una sostanza.

Se da un lato aumentano i dati per una utilizzazione consapevole degli effetti clinici di queste sostanze "leggere" (caffè, tabacco, alcol, nicotina, BDZ, etc.) http://books.nap.edu/html/marimed/ , molto deve essere ancora aggiunto alla "notizia" per raggiungere il livello di "informazione di prevenzione primaria".

Bibliografia:

Di Chiara G, 1998, A motivational learning hypothesis of the role of mesolimbic dopamine in compulsive drug use. J. Psychopharmacol;12(1):54-67.
Pontieri F.E., et al., 1996, Effects of nicotine on the nucleus accumbens and similarity to those of addictive drugs. Nature 382, 255-257.
Snyder H. S., 1986, Drugs and the Brain, Scientific American Books, NY.
Tanda G., et al, 1997, Cannabinoid and heroin activation of mesolimbic dopamine transmission by a common 1 opioid receptor mechanism. Science 276, (5321) -2048- 2050.


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