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PSYCHOMEDIA
GRUPPALITÀ E CICLO VITALE
Periodo Perinatale


Comunicazione gestante-feto e madre-neonato
e sviluppo psichico e psicosomatico del bambino

di Antonio Imbasciati

Abstract dal volume: "Psicologia Medica", a cura di C. Bosio


Le attuali ricerche di psicologia evolutiva convergono nel rilevare come lo sviluppo psichico dell'individuo sia determinato, nella sua qualità ed efficienza, non tanto da fattori biologici, quanto da apprendimenti precoci, nei primi mesi di vita e in epoca fetale. Le alterazioni biologiche condizionano alcune grosse patologie dello sviluppo psichico, ma non sembrano influire sulla gran parte della psicopatologia dell'adulto, né tantomeno sulla qualità dello sviluppo psichico entro i limiti della cosiddetta normalità. Tuttavia è proprio tale "qualità", e l'efficienza delle funzioni psichiche, che determinano il destino di un uomo e il suo adattamento sociale. La massima attenzione delle ricerche è dunque concentrata su quei fattori psichici e sociali che determinano, nelle prime epoche di vita, la "costruzione" dell'apparato mentale che caratterizzerà il singolo individuo.

Gli "apprendimenti" precoci, che vengono indicati come le pietre miliari della successiva costruzione, per progressivi apprendimenti, delle varie e progressive funzioni psichiche, dipendono dalla "relazione" che si stabilisce tra il neonato, ed il feto, e la persona (o le persone) che si prendono cura di lui: la madre in primis. Tale relazione è stata studiata dai più recenti sviluppi della ricerca, che vede oggi coniugate fecondamente le osservazioni cliniche della psicoanalisi infantile e le metodologie sperimentali sui primi mesi di vita. Anche l'equilibrio psicosomatico, nella sua ottimalità o in eventuali patologie, dipende dai fattori relazionali della prima infanzia. Di qui l'importanza di simili studi sull'argomento: sono in gioco le condizioni che determinano la "qualità" della salute, fisica e psichica, delle future generazioni.

La "relazione" è fondata sulla qualità e l'efficacia della comunicazione che si stabilisce tra la madre e il bimbo; questa è mediata, quasi totalmente, da canali non verbali e la sua elaborazione avviene prevalentemente a livello preconscio; di qui la complessità dei rilievi sperimentali. Su questa base parte la nostra ricerca.

Attraverso metodologie sperimentali collaudate (alcune da noi appositamente costruite e tarate, altre da altri studiosi validate) si è delineato un piano pluriennale di osservazioni, rilievi e misurazioni, che parte dal sesto mese di gravidanza ed arriva al 18o mese di vita. L'arco di tempo potrebbe essere ulteriormente ampliato. Le correlazioni che saranno rilevate tra le variabili individuate ai vari livelli evolutivi potranno indicare quali sono le condizioni ottimali (relazionali e psicosociali) che danno luogo ad un buon sviluppo psichico e somatopsichico, quali quelle che ne condizionano le differenti qualità tra individuo e individuo (personalità, stili cognitivi, attitudini, adattamento, equilibrio psicosomatico, ecc.) e quali quelle che determinano sviluppi non desiderabili, o francamente patologici.

La letteratura attuale è a tal proposito ricca di ipotesi, ma tuttora povera di ricerche sperimentali che le convalidino. In particolare scarse sono le ricerche che si estendano al periodo fetale. La ricerca impostata dalla nostra cattedra si colloca pertanto in un'area finora poco esplorata e tuttavia di fondamentale importanza e interesse per le scienze psicologiche, le scienze sociali e le scienze mediche.


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