A colloquio con Richard Mayoudi Andrea PergamiProfessore di Psichiatria al Dipartimento di Psichiatria dell'Università di Oxford in Inghilterra, Richard Mayou è coautore del manuale di Psichiatria più conosciuto e usato dagli psichiatri dei paesi anglosassoni (l'Oxford Textbook of Psychiatry). Sul tema delle relazioni tra Medicina e Psichiatria, sia in ambito ospedaliero che ambulatoriale, ha scritto numerosi editoriali e articoli scientifici pubblicati sulle più importanti riviste mediche e psichiatriche internazionali. In ambito clinico e di ricerca, il professor Mayou ha fornito alcuni dei più significativi contributi al riconoscimento, gestione e trattamento dei disturbi somatici funzionali (in particolare il dolore cardiaco funzionale). Ha contributo inoltre alla organizzazione dei servizi di Psichiatria di consultazione sia nell'ospedale generale che nella Medicina generale. Fondatore e primo coordinatore del gruppo di studio del Royal College of Psychiatrists inglese per la Psichiatria di consultazione e collegamento, il professor Mayou partecipa attualmente allo studio multicentrico europeo sulla Psichiatria di consultazione nell'ospedale generale. È dal 1994 direttore editoriale del "Journal of Psychosomatic Research" Professor Mayou, come ha sviluppato il suo interesse clinico e di ricerca per l'area che si occupa delle relazioni tra Medicina generale e Psichiatria? Come studente di medicina, avevo trovato che il corso di Psichiatria
fosse uno dei corsi più interessanti ma non avevo mai pensato di
iniziare la mia carriera in questo campo. La mia intenzione era quella di
lavorare in ospedale in Medicina interna e, dopo la laurea, lavorare a Birmingham
o a Londra per fare esperienza e titoli di carriera ed essere poi eventualmente
capace di sviluppare un interesse clinico specifico seguendo una carriera
universitaria. Fu probabilmente un insieme di fattori determinato dalle
lunghe ore passate di guardia insieme ai giovani medici che vedevo in ospedale
e la mia mancanza di entusiasmo durante le sere e i week end passati a prepararmi
per gli esami specialistici dopo il training clinico post - laurea a farmi
improvvisamente decidere che la medicina aveva perso di interesse e che
la Psichiatria sarebbe stata molto più interessante. Questa decisione
notturna si concretizzò di colpo quando stavo pensando ad un posto
di ricerca in medicina che coincise fortunatamente con il miglior periodo
per fare domanda per ottenere il training in Psichiatria al Maudsley Hospital
(il più rinomato e antico Istituto di Psichiatria di Londra dove
il professor Michael Shepherd effettuò i primi e più significativi
studi sulle relazioni tra Psichiatria e Medicina di base ndr). Una volta
arrivato lì, capii immediatamente di avere fatto la scelta giusta.
Mi piaceva il lavoro clinico, mi piacevano i colleghi ed ammiravo i colleghi
più anziani. Per la prima volta dopo numerosi anni, sentivo che stavo
facendo quello che mi piaceva e che avevo voglia di continuare a farlo. Si può dire che la Psichiatria ha soddisfatto le aspettative di un suo ruolo nella Medicina generale? È oggi molto evidente che la Psichiatria in Gran Bretagna ha creato
aspettative sul modo con il quale gli specialisti possono lavorare con i
medici di famiglia per offrire un migliore trattamento per un ampio numero
di problemi psicologici ma è anche molto chiaro che è stato
fallito, nella pratica, l'obiettivo di fornire l'adeguato numero di servizi
che erano stati richiesti. Il declino dei servizi ospedalieri, l'eccessiva
riduzione del numero dei letti e la scarsità e variabilità
dei servizi di comunità hanno contribuito a sentimenti di insoddisfazione
per il ruolo della Psichiatria nella Medicina generale e a demoralizzare
gli psichiatri. In parte dovremmo biasimare noi stessi, ma questa situazione
è anche la conseguenza dell'entusiasmo creatosi a livello internazionale
da parte degli amministratori sanitari e dei politici nel combinare progetti
troppo ambiziosi e poco razionali in ambito comunitario per ridurre i costi
sanitari. Quale potrebbe essere il ruolo dello psichiatra nella Medicina generale alla fine degli anni novanta? Ogni paese ha bisogno di una soluzione differente o forse di un certo numero di soluzioni. In Inghilterra, io spero in un qualche risveglio di una Psichiatria clinica non sovraccaricata da problemi amministrativi e legali ma che utilizza nel modo migliore l'esperienza e la capacità clinica degli psichiatri e che sia effettiva per un ampio raggio di disturbi. Questo renderebbe perlomeno possibile stabilire una stretta collaborazione con i centri sanitari della Medicina generale. Se si raggiungesse questo obiettivo, sarebbe più facile per lo psichiatra di consultazione e collegamento svolgere i suoi due principali ruoli: fornire trattamenti per i pazienti che si recano nell'ospedale generale e competenze specifiche in relazione alle complicazioni psicologiche dei disturbi fisici e ai sintomi somatici funzionali. Lo psichiatra di collegamento diventerebbe una persona che fornisce un servizio diretto alle emergenze dell'ospedale generale e ad altri problemi ma che collabora con i medici internisti e supervisiona i trattamenti delle équipe mediche e lavora piuttosto da vicino con gli psichiatri del territorio nella Medicina generale. Come spiega lo scarso supporto nel campo dei disturbi non psicotici e nel campo della morbilità psicologica "minore"? La Psichiatria britannica è attualmente già molto occupata
con i bisogni dei pazienti severamente disturbati, la gestione delle emergenze,
l'aumento dei difficili problemi medico - legali e la mancanza di strutture
ospedaliere. È diventato difficile trovare le risorse economiche
per le malattie che attirano meno l'attenzione quando si verificano carenze
di organico nello staff e nei servizi per le malattie psichiatriche maggiori.
Questo è un argomento di considerevole preoccupazione ma è
preoccupante che la stessa Psichiatria generale ha iniziato ad accettare
che esistono poche giustificazioni per utilizzare risorse per le "malattie
minori". È diventato accettabile che servizi di non specialisti,
di counselling e altri servizi possono essere appropriati. Le richieste
quotidiane hanno fatto sì che gli psichiatri singoli e le nostre
organizzazioni professionali abbiano perso di vista lo scenario generale
del problema. Che cosa potrebbe essere fatto in più per i pazienti ambulatoriali che si recano dal medico di famiglia? Vorrei che fossimo visti come le persone che supervisionano l'intera
équipe della Medicina generale. Abbiamo perso di vista i principi,
originariamente descritti da Michael Shepherd, sul ruolo degli psichiatri
nel supportare la Medicina generale nella gestione dell'intera gamma dei
disturbi psichiatrici. Lo psichiatra di collegamento dovrebbe avere un ruolo
nell'informare, supportare e supervisionare i colleghi della Psichiatria
territoriale e anche lavorare con i servizi sanitari per migliorare le loro
capacità. Io lavoro in un sistema (Warneford Hospital, Oxford ndr)
all'interno del quale gli psichiatri del territorio stanno sviluppando stretti
legami con i medici di famiglia in aree geografiche ben definite. Gli psichiatri
di collegamento in ospedale hanno un ruolo meno definito anche se sta diventando
sempre più evidente che essi hanno bisogno di lavorare con la Medicina
generale per la gestione di pazienti singoli e per l'ampio sviluppo di collaborazioni
nella comunità per programmi che implicano la gestione di problemi
medici particolari. La necessità per il nostro servizio di consultazione
e collegamento di collaborare con i nostri colleghi dell'ospedale generale
e con l'équipe di Psichiatria generale ha comunque incontrato notevoli
difficoltà. Gli interventi psichiatrici, psicologici, comportamentali ed educazionali sono efficaci nella Medicina generale? Sono molto sorpreso dal fatto che, nonostante si sappiano molte cose sugli interventi psicologici, essi non siano ancora ampiamente disponibili nella medicina di primo e secondo livello. Ho lavorato ad Oxford per più di venti anni in un dipartimento che ha una reputazione internazionale per i trattamenti psicologici ma, nonostante un aumento dei servizi clinici, la lista d'attesa per i trattamenti psicologici specialistici è più lunga che mai. È un vero peccato che, all'interno del campo della Psichiatria di consultazione e collegamento, sappiamo davvero poco sull'efficacia degli interventi psicologici nell'ambito della Medicina di base, anche per quelle condizioni dove abbiamo una buona evidenza che i trattamenti psicologici e psichiatrici sono efficaci all'interno degli ambulatori dell'ospedale generale. Nonostante ciò, io penso sia possibile sostenere che esiste una incoraggiante e consistente evidenza sull'efficacia degli interventi psicologici che proviene dall'impressione clinica, dalle valutazioni nell'assistenza secondaria (riabilitativa ndr) e dal discreto, anche se ancora insufficiente, numero degli studi nella Medicina generale. Mentre le ricerche britanniche nell'area della Medicina generale sono ben note, solo recentemente è sembrato possibile estendere questi metodi ad un'area più ampia di problemi, inclusi quelli attribuibili alla responsabilità degli psichiatri di consultazione e collegamento. È chiaramente una priorità per ulteriori ricerche e valutazioni cliniche. Nel nostro lavoro (al Dipartimento Universitario di Psichiatria del Warnneford Hospital di Oxford ndr), abbiamo iniziato a valutare i pazienti con sintomi fisici inspiegabili multipli che si recano frequentemente a chiedere visite nella Medicina generale. Stiamo programmando di estendere il nostro lavoro sul dolore cardiaco per valutare una metodica avanzata di lavoro in coordinazione con gli specialisti cardiologi e altre servizi assistenziali nella Medicina generale. Mi vuole descrivere le sue ricerche nei pazienti che soffrono di disturbi somatici funzionali? I miei colleghi ed io abbiamo visto sempre più spesso la sintomatologia
medica inspiegabile, o i sintomi somatici funzionali, come una area molto
poco riconosciuta ma di sostanziale importanza per la Psichiatria. Questa
situazione è probabilmente vera sia per i paesi in via di sviluppo
che per i paesi occidentali. In tutti i sistemi sanitari europei, molti
pazienti chiedono una consultazione medica per sintomi somatici inspiegabili
che sono persistenti nonostante un consumo molto considerevole di risorse
mediche generali. Vorrebbe descriverci il suo trattamento psicologico breve per i disturbi emotivi nei pazienti con dolore toracico non cardiaco? Il mio interesse di lunga durata per i pazienti che si recano dal cardiologo
per il dolore toracico che è diagnosticato come non cardiaco si è
concretizzata in una serie di valutazioni dei trattamenti insieme a numerosi
colleghi. Gli iniziali studi descrittivi ci hanno reso consapevoli che i
pazienti hanno false convinzioni nei riguardi dei loro sintomi e per questi
motivi i pazienti restano scombussolati, sconcertati, arrabbiati e ansiosi.
La frequenza con la quale si presentano i sintomi d'ansia e la consapevolezza
delle false convinzioni sulle cause e sul significato dei sintomi fisici
ci hanno fatto pensare che i trattamenti psicologici di tipo cognitivo -
comportamentale utilizzati dai colleghi avrebbero potuti essere efficaci. Qual è il punto di vista dei pazienti sugli interventi psicologici nei disturbi funzionali? Molti pazienti hanno trovato i nostri trattamenti per il dolore toracico
efficaci e accettabili. Altri pazienti si sono mostrati preoccupati per
dovere essere visti da psicologi o psichiatri e riluttanti nell'accettare
il trattamento, anche quando il trattamento era fornito nell'ospedale generale
insieme alla visita cardiologica ambulatoriale. Abbiamo avuto lo stesso
problema nel trattamento di pazienti con (sindrome da) fatica cronica e
altri disturbi. In ognuno di questi casi, la soluzione è sembrata
essere quella di migliorare il collegamento tra lo specialista internista
e/o cardiologo e noi psichiatri. È possibile giustificare l'utilizzo di maggiori risorse nella Medicina generale? Io credo che si possa giustificare l'utilizzo di maggiori risorse sia
perché possiamo migliorare l'esito di malattia per un sostanziale
numero di persone sia perché, nel fare ciò, possiamo risparmiare
in modo significativo sui costi sanitari. Il controllo della gestione sanitaria
ed il miglioramento di un numero anche piccolo di pazienti con disturbi
da somatizzazione può infatti giustificare lo stipendio di uno psichiatra
o di uno psicologo. Il gruppo per la consulenza e collegamento del Royal
College of Psychiatrists (l'associazione professionale che riunisce tutti
gli psichiatri del Regno Unito ndr) ha suggerito con decisione, negli ultimi
anni, che al di là dei miglioramenti clinici per il paziente, esiste
una convincente motivazione economica per impiegare maggiori risorse nella
Medicina generale e in particolare negli ambulatori dei dipartimento dell'ospedale
generale.
|