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PSYCHOMEDIA
Telematic Review
Sezione: MODELLI E RICERCA IN PSICHIATRIA

Area: Psicodiagnosi e Clinica

IL TEST DI RORSCHACH

(Manualetto introduttivo)
I parte

Elaborazione a cura del dott. Emanuele Paolicelli



INTRODUZIONE

Dott.ssa Rosanna Canero Medici

Questo lavoro, inizialmente è nato sotto forma di dispense, raccolte dal dott. Emanuele Paolicelli, di un ciclo di lezioni introduttive al test di Rorschach da me condotto. Successivamente è stato rielaborato dal dott. Paolicelli, affinché fosse possibile una rapida consultazione che permettesse, anche a chi ha una conoscenza solo di base del test, di effettuare una ricognizione dei contenuti fondamentali di questo strumento.
Certamente esiste una bibliografia ricchissima di testi molto più approfonditi sull'argomento. Questo tuttavia ha il dono della sintesi, e non perde la serietà scientifica. Per questo mi è sembrato adatto ad un discorso via telematica.



INTRODUZIONE

Per somministrare il test di Rorschach bisogna attenersi a delle regole ben precise. Innanzitutto prima di cominciare bisognerà chiedere all'esaminato se conosce il test e se vi è stato mai sottoposto. Se la risposta è affermativa e non sono passati almeno cinque anni, ci si asterrà dal proseguire adottando invece, test paralleli. Il corredo di chi somministra il test deve essere il seguente: Tavole del test; orologio (ore, minuti, secondi); copia b/n delle 5 tavole a colori; tavole per la localizzazione; veline; carta e penna.

La metodologia di somministrazione del test di Rorschach prevede sei diverse fasi:

1. Somministrazione;
2. Prove supplementari (1);
3. Inchiesta (2);
4. Siglatura;
5. Computo generale dei dati;
6. Interpretazione.

A volte è opportuno effettuare un'ulteriore fase:

7. Prova dei limiti.

Quando è possibile è' consigliabile somministrare il test. Questo consentirà di conoscere meglio la personalità del soggetto. Le prime due fasi, di solito, portano via circa un'ora e mezza.


SOMMINISTRAZIONE
(I fase - 1^ seduta)

Il test di Rorschach non sarà mai somministrato all'esaminato durante il primo colloquio. Sarà opportuno somministrarlo durante la seconda o la terza seduta.

POSIZIONE. L'esaminatore e l'esaminato non dovranno mai essere di fronte l'uno all'altro durante la somministrazione del test. La posizione consigliabile affinchè l'esaminato non poggi le tavole sulla scrivania ed abbia una sua zona di azione, è che l'esaminato sia seduto accanto all'esaminatore con le spalle alla scrivania. Quando questa, per diverse ragioni, non può essere seguita, è preferibile una posizione ad angolo retto tra i due senza alcuna importanza se l'esaminato sia a destra ovvero a sinistra dell' esaminatore. Questa posizione, rispetto alla prima nella quale l'esaminato dà le spalle alla scrivania, presenta un inconveniente: l'esaminato potrebbe poggiare la tavola sulla scrivania, in questo caso la si prenderà e gliela si darà di nuovo in mano.
Le tavole andranno ordinate preventivamente e le si consegnerà nelle mani dell'esaminato una per volta dalla I alla X in modo che la scritta a tergo sia leggibile, per l' esaminatore, in basso a sinistra.

CONSEGNA (3). La Somministrazione ha inizio con una consegna che l'esaminatore deve dare all'esaminato. La consegna è standard è non deve essere modificata. Essa va data solo quando si comincia la somministrazione e prima di dare la prima tavola nelle mani dell'esaminato, non si ripeterà con le altre tavole. L' esaminatore dirà:

"Adesso le farò vedere delle f i g u r e. Lei mi d o v r à dire tutto quello che ci vede. Non ci sono risposte giuste o risposte sbagliate. Ha tutto il tempo che vuole e quando ha finito me le può riconsegnare".

Della consegna non deve essere modificato nulla. In particolare non va assolutamente sostituita la parola "figure" con "macchie" o "disegni" od altro, né "dovrà" con "potrà".

Alle eventuali domande dell'esaminato non sarà data alcuna risposta, né affermativa né negativa, che possa condizionarlo. Per esempio, se dovesse chiedere: "Posso girarla (riferendosi alla tavola che ha in mano)?", bisognerà rispondere: "Come vuole." L'esaminatore non dovrà mai dire di propria iniziativa: "Può girare le tavole", né fornire altri suggerimenti.

PRODUZIONE. Con questo termine si intende tutto quello che l'esaminato dice di vedere in una tavola. Può essere che ci si trovi di fronte ad un soggetto eccessivamente produttivo, in questo caso ci si può limitare a raccogliere le prime dieci risposte per ogni tavola e dire: "Va bene così.".
Nel caso qualcuno dica di non vedere nulla in una particolare tavola e dovesse chiedere: "Non vedo nulla, è possibile?" bisognerà rispondere: "Non si preoccupi" e ritirare la tavola. Anche il non veder nulla ha importanza.
Mentre l'esaminato produce, l'esaminatore dovrà annotare tutto quello che l'esaminato dice, indicando con i numeri romani la tavola che di volta in volta viene presa in considerazione (le tavole vanno presentate in ordine dalla I alla X). Inoltre disegnerà delle freccette per indicare la posizione della tavola al momento della produzione ( se la gira a sinistra; se la rimette diritta; se la gira a destra; se la capovolge completamente). Bisognerà prendere anche nota dei più evidenti cambiamenti di posizione dell'esaminato, di eventuali manifestazioni emotive (se ride, se è sorpreso, disturbato, spaventato ecc.).
L'esaminatore non deve lasciarsi coinvolgere dall'esaminato nell'interpretazione delle tavole qualora questi cerchi di farlo. Inoltre non sarà interessato ad eventuali riferimenti che l'esaminato vorrà fare circa specifici particolari delle tavole perché questo riguarderà la fase dell'Inchiesta.

IL TEMPO. Anche se è stato detto all'esaminato che ha tutto il tempo che vuole, bisognerà prendere il tempo impiegato per la produzione relativa ad ogni singola tavola. Il tempo andrà preso in ore, minuti, secondi. Il primo tempo si prenderà appena sarà consegnata la tavola all'esaminato. Il secondo tempo si prenderà quando l'esaminato comincia la produzione. Il terzo tempo si prenderà quando comincia l'ultima produzione (sempre riferita a ciascuna tavola). Per l'esaminatore principiante sarà opportuno annotare l'inizio di tutte le produzioni perché non è in grado di percepire quale sarà l'ultima. Naturalmente se la produzione è formata da una sola interpretazione, i tempi da prendere saranno due: quello della consegna della tavola e quello dell'inizio dell'interpretazione.
E' necessario essere molto precisi.
Si ricavano poi i seguenti tempi:

Tempo di latenza : è il periodo di tempo che passa da quando è stata consegnata la tavola all'esaminato a quando questi ha cominciato la produzione interpretativa. La si ottiene per differenza, Il secondo tempo preso (inizio della produzione) meno il primo tempo preso (consegna della tavola nelle mani dell'esaminato).

Tempo totale : è il periodo di tempo che passa da quando è stata consegnata la tavola all'esaminato a quando questi ha cominciato l'ultima interpretazione riferita a quella tavola.

Quando c'è una sola interpretazione allora si avrà l'equivalenza Tempo di latenza = Tempo totale.


PROVE SUPPLEMENTARI
(II fase - 1^ seduta)

Come è stato già detto, le prove supplementari devono essere eseguite subito dopo la somministrazione, nella stessa seduta. Esse consistono in due prove: Pinacoteca e Seriazione. L'ordine di esecuzione delle prove supplementari non dovrà mai essere invertito.


PINACOTECA (prima prova supplementare). Questa prova prevede che le tavole siano ripresentate all'esaminato il quale dovrà dare un titolo a ciascuna di esse. Si agirà nel seguente modo. Innanzitutto si rimetteranno diritte le tavole anche se l'esaminato ce le ha consegnate o le ha interpretate tenendole girate. Poi si darà all'esaminato la seguente consegna:

"Adesso gliele faccio rivedere. Deve dare un titolo a ciascuna di esse come fosse un quadro."

La consegna questa volta non è rigida ma è meglio seguire quella consigliata.

Dopo aver dato la consegna si ridaranno le tavole in mano all'esaminato, una per volta e sempre in posizione diritta ed in ordine, dalla I alla X. Naturalmente per ciascuna tavola andrà annotato il titolo dato.

N.B.: Durante questa prova non vanno poste domande all'esaminato.


SERIAZIONE (seconda prova supplementare): Questa prova consiste nel ripresentare le tavole all'esaminato e nel chiedergli di ordinarle secondo le sue preferenze, da quella che gli è piaciuta di più a quella che gli è piaciuta di meno. Inoltre dovrà anche esprimere qual è il colore che gli piace di più e quello che gli piace di meno. Tutto questo, naturalmente andrà fatto seguendo una specifica procedura.
Innanzitutto si disporranno le tavole sulla scrivania nel modo indicato nella figura che segue e sempre in posizione diritta a prescindere da quella in cui sono state interpretate o restituite:


III

II

I

 

VII

VI

V

IV

X

IX

VIII

 


Poi si darà la seguente consegna all'esaminato:

"Adesso le riguardi tutte insieme e mi dica quale le è piaciuta di più".

Dopo aver preso nota della tavola indicata dall'esaminato come quella che gli è piaciuta di più, gli si chiederà: "Perché?" e si annoterà la risposta. Successivamente si coprirà la tavola indicata, girandola su sé stessa e lasciandola al suo posto. Immediatamente dopo si chiederà: "Ce ne sono altre?" se la risposta è affermativa la si farà indicare ma non si chiederà il perché, ci si limiterà a prendere nota ed a girarle su sé stesse lasciandole nella loro posizione. A questo punto si chiederà: Qual è quella che le è piaciuta di meno?" Dopo aver preso nota della tavola indicata dall'esaminato come quella che gli è piaciuta di meno, gli si chiederà : "Perché?", si annoterà la risposta e si girerà la tavola su sé stessa lasciandola sempre nella sua posizione. A questo punto si chiederà all'esaminato: "Mi ordini le rimanenti tavole da quella che le è piaciuta di più a quella che le è piaciuta di meno". Ogni volta che l'esaminato indicherà una tavola, la si girerà su sé stessa dopo aver preso nota.
Al termine delle indicazioni fornite dall'esaminato circa le sue preferenze, l'esaminatore raccoglierà le tavole e le ordinerà in maniera tale che la prima sarà quella che è piaciuta di più all'esaminato e l'ultima quella che è piaciuta di meno, tra loro, a decrescere in quanto a preferenza, tutte le altre.

A questo punto si chiederà all' esaminato: "Indipendentemente dai colori che ha visto nelle tavole, qual è il colore che le piace di più?". Dopo aver annotato la risposta gli si chiederà: Quello che le piace di meno?" ed anche questa volta si annoterà la risposta.


I N C H I E S T A
(III fase - 2^ seduta)

L'inchiesta serve per siglare le risposte, ossia per dar loro una "identità" universale in modo che chiunque si trovi con il protocollo davanti possa capire di quali risposte si tratta. La prima domanda da fare sarà: "Dove ha visto...(l'engramma)...?" e la seconda sarà: "Me lo può descrivere?" e poi ancora (per le determinanti): "Cosa le ha dato l'idea di...?".

Altre domande da fare nell'inchiesta:

1. Chiedere il sesso di persone che fossero viste in movimento (se le persone non sono viste in movimento non si chiederà il sesso perché l'identificazione dell'esaminato avviene nel movimento umano);
2. Per es., se il soggetto ha detto "animale", senza specificare quale, va chiesto quale animale ha visto o gli è venuto in mente;
3. Se nell'interpretazione sono stati compresi gli spazi bianchi, bisogna far specificare se ha visto prima gli spazi bianchi ovvero quelli neri (ciò per capire se bisognerà siglare IMG ovvero GIM).
4. Se si ha il sospetto che la risposta sia stata fornita solo per un dettaglio ben visto, si dovrà chiedere da dove è partito per fornire quella risposta;
5. A volte, per essere sicuri che si tratta di una G (Globale) Combinata che parte da una porzione (D; Dd; Dim), si può coprire tale porzione e dire: "Senza questo, l'avrebbe visto ancora?".


S I G L A T U R A
(IV fase - 2^ seduta)

La siglatura adottata è quella che segue le direttive della scuola di RIZZO; andrà siglata ogni risposta. (Vengono fornite qui solo le siglatura più frequentemente usate. Alcune sigle, recentemente aggiunte, non sono state prese in considerazione in quanto di scarsissima frequenza).

La siglatura si farà adottando diverse colonne. Le colonne saranno così denominate:

1^ Colonna
Localizzazione: serve per posizionare all'interno della macchia ciò che l'esaminatoha visto ossia l'engramma;

2^ Colonna
Determinante: serve per determinare ciò che ha causato quella risposta;

3^ Colonna
Contenuto: indica il contenuto della risposta;

4^ Colonna
Frequenza: indica con che frequenza la risposta data dall'esaminato è stata data da un campione normativo standardizzato;

5^ Colonna
Manifestazioni particolari: si usa per commenti o altro forniti dall'esaminato e che non possono essere siglati nelle precedenti colonne.


LOCALIZZAZIONE (Prima colonna della Siglatura).

Si ripresenteranno nuovamente le tavole all'esaminato dalla I alla X (non secondo l'ordine di seriazione) e si farà, per ciascuna tavola la domanda: "Dove ha visto (e si dice, uno alla volta, quello che l'esaminato ha visto in quella figura durante la sua produzione, p.es. il pipistrello)?". Dopo aver annotato la risposta si fa una seconda domanda (questa serve anche per la determinante): "Me lo può descrivere (si può dare un aiuto dicendo p.es.: la testa dove l'ha vista, la coda ecc.?)". Questa descrizione verrà annotata utilizzando una procedura simile a quella della battaglia navale, p.es. se la testa viene vista in alto, si annoterà testa in D8 (in base alle tavole di localizzazione4).
Ci sono localizzazioni semplici e localizzazioni composte (formate da più localizzazioni semplici - vgs più avanti -).

N.B.: In qualsiasi tavola fossero viste persone in movimento, bisognerà chiedere di specificarne il sesso ed il perché dell'attribuzione di quel sesso. E' da tenere presente che il movimento delle persone è di fondamentale importanza nel Rorschach (specie per il transfert e la facoltà di interpretazione). Se sono visti animali in movimento, anche se antropomorfizzati, non si chiederà il sesso.


LOCALIZZAZIONE SEMPLICE

G (maiuscola). Globale. La risposta data all'intera figura è detta risposta globale (5) e si sigla con una G (maiuscola). Per indicare che l'esaminato ha dato l'interpretazione di quella figura considerandola un tutto unico, si metterà una G nella colonna della localizzazione.
Quando la G è riferita a persone in movimento si chiederà il sesso ed il perché di quel sesso (le risposte saranno annotate durante l'inchiesta per poi essere elaborate).
Se l'engramma siglato G è determinato da un unico atto percettivo, si avrà una Globale Primaria. Si tratterà invece di Globale Secondaria quando, a seguito dell'interpretazione di dettagli interpretati in un primo momento isolatamente, si raggiunga un'interpretazione globale.
Un'ulteriore suddivisione delle Globali Primarie origina le Primarie Semplici e quelle Combinatorie Simultanee. Tra le risposte Globali Primarie Semplici troviamo quelle: Sincretiche, quando l'esaminato non dà alcuna forma precisa all'engramma e non riesce a cogliere la peculiarità interna della figura; Sintetiche, quando la percezione permette una certa elaborazione priva però di una precisa elaborazione (p.es. si fa riferimento ad una categoria di animali senza specificarne la specie); analitiche quando la sintesi della risposta è raggiunta attraverso una prima valutazione analitica della figura.
Le risposte Globali Primarie Combinatorie Simultanee sono risposte che raggiungono la globalità grazie ad un rapido collegamento di percezioni separate.
Le Globali Secondarie, invece, si suddividono in: Combinatorie Successive, quando il collegamento di percezioni separate origina sempre una risposta globale ma in tempi meno rapidi; Combinatorie Confabulatorie, quando il soggetto, pur percependo nettamente le diverse parti della figura, le correla tra loro costruendo una scenetta; Contaminate, quando l'interpretazione è data dalla sovrapposizione di due immagini percepite; Bilaterali, quando l'interpretazione inizialmente riguarda solo una metà della figura e poi si estende all'altra metà sempre che nel fare ciò non ci si riferisca alla somiglianza o identità tra le due parti.

G Tecnica. In alcune tavole vengono definite delle risposte Globali Tecniche. Sono date in quelle tavole a cui statisticamente vengono date delle definizioni riferite all'intera figura ad eccezione di alcuni dettagli. In questi casi si assegnerà sempre una G (maiuscola) nella colonna della localizzazione e sarà detta G Tecnica.
La G Tecnica si attribuisce solo alle tavole II, III, IV e VIII secondo quanto segue:

G Tecnica nella II tavola. E' sufficiente che siano percepiti umani ovvero animali (scimmie ed orsi) antropomorfizzati (in posizione eretta su due zampe) anche se non fossero in movimento. Ciò è valido anche se nell'engramma non è incluso il rosso inferiore (quello superiore deve essere incluso).

G Tecnica nella III tavola. Per la percezione di umani in movimento o animali (scimmie od orsi). Questi ultimi oltre a dover essere antropomorfizzati (eretti su due zampe), devono essere percepiti in movimento, anche se i rossi non fossero inclusi.

G Tecnica nella IV tavola. Solo se nel vangelo ci sarà stata la percezione di una certa personificazione della figura. Non sarà attribuita la G di scuola se nel vangelo sarà stato detto (riferendosi al D1 della figura) "Questo non c'entra".

g (minuscola). Globale Amputata. E' una globale alla quale è stato tolto qualche piccola parte della figura o di scarsa rilevanza e solo se l'esaminato lo avrà espressamente detto durante l'interpretazione (p. es. dice "Un pipistrello ma queste cose (piccole cose) non c'entrano").

g Tecnica. Si può avere una g Tecnica nella III tavola qualora le persone o gli animali (scimmie ed orsi) antropomorfizzati siano percepiti non in movimento (se fossero in movimento sarebbe una G di scuola) anche senza i rossi.


Naturalmente non sempre saranno dati engrammi relativi all'intera figura. Spesso si farà riferimento a parti della figura stessa. In questi casi si useranno diversi simboli per la localizzazione.

D (maiuscola). Dettaglio grande e/o frequente. Si usa quando l'esaminato dice di aver visto l'engramma in un dettaglio grande e/o frequente (con una frequenza > 5%). E' importante notare che il dettaglio considerato deve essere grande oppure piccolo ma statisticamente frequente. Che si tratti di una D lo troviamo scritto nelle tavole della localizzazione (riportate nel Manuale di cui alla nota 4) in corrispondenza del dettaglio preso in considerazione. Ciò vale per tutte le sigle di localizzazione.

Dd. Piccolo dettaglio e/o raro. Si usa quando l'engramma è visto in un dettaglio piccolo e/o raro (anche se grande). P. es. nella V tav. Dd23 non è un dettaglio piccolo ma è un dettaglio statisticamente raro.

Dim. Dettaglio intramaculare grande e/o frequente. Può essere che qualcuno indichi l'engramma negli spazi bianchi intramaculari. In questi casi si userà Dim qualora si tratti di grandi e/o frequenti (anche se piccoli) dettagli in bianchi intramaculari.

Ddim. Dettaglio intramaculare piccolo e/o raro. Si userà in presenza di engramma in piccolo e/o raro (anche se grande) dettaglio in bianchi intramaculari.

Di (già Do dettaglio oligofrenico). Dettaglio inibitorio. Si sigla Di quando l'esaminato vede solo una parte di ciò che frequentemente è visto nell'intero. Ossia vede solo una parte di una risposta volgare o di una risposta semivolgare. P. es. nella III tav. frequentemente vengono viste due persone, si siglerà Di se l'esaminato dirà di vedere solo delle gambe in D5; oppure nella IV tav. frequentemente viene visto una figura umana siglerà Di se l'esaminato dice di vedere solo dei piedi in D8. Le Di hanno sempre una bontà formale.
Questa risposta è frequente in soggetti con una nevrosi post traumatica. Non necessariamente si tratta di deficit intellettivo e per questo non si sigla più con Do. Rileva di solito una inibizione nevrotica, ed è indice di stress, inibizione, fuga dalle situazioni, in sostanza ansia generalizzata.


LOCALIZZAZIONE COMPOSTA

DG. E' l'unione di un dettaglio e di una globale dove il dettaglio risulta più chiaro del globale che non sarebbe visto se non vi fosse il dettaglio.

N.B.: La risposta DG parte da un dettaglio ben visto e deduce il resto inglobandolo.

Per siglare DG è necessario che nell'inchiesta, dopo aver chiesto "dove l'ha visto?" si chieda da dove è partito per quella risposta.
E' una confabulazione percettiva (una parte la percepisco bene e poi confabulo il resto che non è chiaro ossia non è giustificato a livello percettivo).

DdG. La si ha quando si parte da un piccolo dettaglio e si confabula (ingloba) il resto. P.es. in Tav. VII si vedono i paesini in Dd9 e poi tutto il resto. Anche qui si domanda "da dove è partito?" prima di siglare DdG. Questa domanda la si fa per avere la conferma che abbia visto prima il dettaglio.

GIM (G+Dim). E' una globale che comprende grandi e/o frequenti (anche se piccoli) spazi bianchi intramaculari (è anche una confabulazione percettiva). Si fa la domanda "da dove è partito?".

IMG. Se l'esaminato indica di essere partito dallo spazio bianco allora si avrà una IMG. Gli spazi bianchi in genere indicano oppositività (spirito critico o rovescio della medaglia). L'IMG indica oppositività verso gli altri mentre GIM indica oppositività verso se stesso.

GDdim (G+Ddim). E' una globale che comprende piccoli e/o rari spazi bianchi intramaculari.

DdimG (Ddim+G). e' una risposta che ha origine da un piccolo dettaglio intramaculari che ingloba il resto.

ESEMPIO nr. 1 (Inchiesta e Localizzazione). VII Tavola. L'utente durante la produzione nella fase della somministrazione ha dato più risposte. La prima risposta è stata: "Vedo due ballerine che fanno passi di danza". Durante la fase dell'inchiesta si chiederà: "Dove ha visto le due ballerine che fanno passi di danza?". Se l'esaminato risponderà: "Nell'intera figura", allora nella colonna della Localizzazione successivamente si siglerà G e si chiederà all'esaminato: "Me le può descrivere?". La descrizione che farà l'esaminato andrà indicata nella colonna dell'inchiesta come se si trattasse di individuare dei punti ben precisi e ciò lo si farà con l'ausilio delle tavole per la localizzazione.


DETERMINANTI (Seconda colonna della Siglatura)

Il determinante risponde alla domanda: "Cosa le ha dato l'idea di...?". Si potrà chiedere qualcosa di simile ma non è opportuno usare la parola perché. Indaga circa il motivo che ha portato a formulare quella produzione.

ESEMPIO nr. 2 (Inchiesta e Localizzazione). II Tavola. L'esaminato durante la produzione nella fase della somministrazione ha dato più risposte. La prima risposta è stata: "Vedo due bambini mascherati che ballano". Questo esempio ci serve per introdurre alcune note, ossia alcune domande che serviranno poi per le Determinanti: "Cosa le ha dato l'idea che ballino?".

Esistono Determinanti Primari e Determinanti Secondari. I primari possono essere semplici o composti e vanno al numeratore, i secondari vanno al denominatore. Ogni risposta ha sempre un determinante primario ma non è detto che ne abbia uno secondario.

I Determinanti Primari possono essere Semplici e Composti.


DETERMINANTI PRIMARI SEMPLICI

FORMA (primo determinante primario semplice): se l'esaminato attribuisce il motivo della sua interpretazione esclusivamente alla forma, allora sigleremo con una F (maiuscola) che andrà apposta nella colonna del Determinante. Bisogna fare attenzione che l'esaminato abbia indicato la forma quale unico motivo; se indica altri unitamente alla forma, allora non si siglerà F.
La forma può essere siglata con F+, con F-, e con F+/-.
La forma misura la capacità di controllo logico ed adattativo dei processi di associazione, attenzione e concentrazione.

F+: vuol dire Forma Buona ossia forma che si vede bene o che si vede frequentemente (F+ statistica vista con una frequenza almeno del 5%). Volgari e Semivolgari sono sempre F+;

F-: vuol dire Forma Cattiva ossia che non si vede affatto o si vede molto male. Le risposte siglate con F- denotano la perdita del controllo logico ed il dirigersi verso una patologia psicotica;

F+/-: vuol dire Forma Vaga. Denota vaghezza percettiva. Spesso la si può trovare anche in soggetti con disturbi di personalità (p.es. borderline). Si può avere F+/- in tre casi:

1) Quando alcune parti dell'engramma si vedono bene ed altre parti non si vedono. In questa casistica rientrano le confabulazioni percettive DG e DdG perché partono da un dettaglio per inglobare il resto;
2) Quando quello che viene visto può assumere qualsiasi forma (p.es. un pezzo di stoffa [può assumere diverse forme perché potrebbe essere tagliato in diversi modi]);
3) Quando è l'esaminato stesso a dire: "Ma non si vede bene", e solitamnete non si vede bene.

Bisogna fare molta attenzione nel siglare con F+/- in quanto questa siglatura denota vaghezza percettiva.


MOVIMENTO umano o antropomorfizzato (secondo determinante primario semplice): se l'esaminato nell'engramma fa riferimento al movimento umano Oggetto: antropomorfizzato, questo si siglerà M. Ciò può accadere solo per le G o i dettagli grandi. Vicino alla M si indicherà il sesso di chi si muove però esclusivamente se si tratta di persone. Il sesso maschile sarà indicato con il simbolo ( ), mentre il sesso femminile sarà indicato con il simbolo ( ).

Se l'esaminato riferisce di vedere un uomo ed una donna in movimento, allora accanto alla M si metteranno entrambi i simboli (questa è una risposta di identificazione ambivalente).
Se invece indica il movimento di ermafroditi, travestiti, transessuali ecc. si indicherà il simbolo derivante dalla combinazione dei due.
Se il sesso non viene definito (p. es. "vedo due bambini", "di che sesso?", "non so, è uguale") l'indicazione sarà M?.

N.B.: Se come determinanti si hanno contemporaneamente Forma e Movimento, la Forma cade e si siglerà con la sola M.


Direzione del Movimento:

M movimento estensivo, attivo, di apertura. Si tratta di un elemento positivo (sguardo verso l'alto). Viene indicato con il simbolo che andrà posto accanto alla M. Nella diagnosi la M è positivo. Se l'engramma è un uomo che balla allora la siglatura del determinante sarà: M più il simbolo maschile (la sequenza da rispettare è: Movimento, Direzione e Sesso), se si tratta di donna in movimento allora: M più il simbolo femminile.

M movimento flessivo, passivo, di chiusura. Si tratta di un elemento negativo (sguardo verso il basso). Viene indicato con il simbolo che segue le stesse regole sopra descritte. Nella prognosi la M è negativo ed indica l'incapacità di collaborare.

M movimento a doppio senso. E' tipico del movimento dell'altalena. Contiene contemporaneamente elementi sia estensivi che passivi. Di solito indica ambiguità nella personalità (ma non è sempre così). Inoltre evidenzia sia la precarietà nella definizione di sé - precarietà di identità -, sia un conflitto; può essere presente in un disturbo di personalità.

M movimento bloccato. Si ha quando vengono indicate persone che si contendono qualcosa. E' riferito a persone o antropomorfi in cui le forze opposte si bilanciano annullandosi. E' il tipico movimento del tiro della fune, una persona da un lato e l'altra dall'altro. Si può avere in persone con disturbo di personalità o nevrotico ossessivo-compulsivo. Anche in questo caso si evidenzia precarietà di identità e nella definizione di sé.

M movimento rotatorio. P. es. due persone che si danno la mano e girano. Persone che ruotano attorno ad un ipotetico punto fermo

N.B.: La direzione del movimento sarà indicata anche se si riferisce ad animali antropomorfizzati (il sesso no). Accanto al movimento va indicata prima la direzione e poi il sesso


COLORE (cromatico). L'indicazione del Colore quale determinante andrà fatta esclusivamente per le parti colorate delle macchie nelle tavole colorate. Nelle altre tavole non sarà mai siglato anche se l'esaminato lo indica. Inoltre non si siglerà come Colore cromatico se il riferimento è ai bianchi di una tavola colorata o alla macchia scura.


Le 3 dimensioni del colore:

FC (Forma - Colore). E' determinata dalla Forma e dal Colore. Si ha quando alla domanda: "Cosa le ha dato l'idea?" la risposta è: "Sia per la forma che per il colore" (la Forma precede il Colore). Principalmente per la forma. Se l'esaminatore ha dei dubbi che sia determinato anche per il colore può, mostrando la tavola in b/n, chiedere dove vede meglio ciò che ha visto.

CF (Colore - Forma). Si ha quando è il colore a determinare meglio l'engramma. Se l'esaminatore non riesce chiaramente a stabilire se c'è la predominanza del colore sulla forma, allora potrà mostrare, all'esaminato, la stessa figura in b/n e chiedergli se lo vede ancora. Se lo vede solo in quella colorata allora la siglatura sarà CF.

C (solo Colore). Si userà questa siglatura quando il motivo per cui è stato visto l'engramma è solo il colore p. es. "Vedo sangue". L'aspetto formale appare inesistente. Se invece l'esaminato dovesse dire "Vedo una macchia di sangue", la siglatura sarà CF perché non è indicato solo il colore ma anche la forma anche se non in maniera del tutto definita.


Colore Bianco Questo Determinante si usa quando l'idea dell'engramma è stata data anche, o esclusivamente, dal colore bianco. La siglatura sarà la seguente:

FC'b (si legge F C primo b). Engramma di solito di forma buona determinato principalmente dal colore bianco. FC'b indica sempre una localizzazione intramaculare semplice o composta, comunque con la presenza del bianco (6).

C'Fb: Engramma di solito di forma vaga determinato principalmente dal colore bianco; corrisponde di solito ad una R+/-. E' determinato principalmente dal colore bianco e poi dalla forma. Ossia l'engramma può assumere una forma qualsiasi. P.es. un pezzo di neve o simili.

C'b: Engramma di solito di cattiva forma determinato unicamente dal colore bianco: se la forma è cattiva e corrisponde ad una R-. Quando l'engramma è determinato esclusivamente dal colore bianco senza alcun riferimento alla forma.

MC'b: riguarda interpretazioni in cui è presente contemporaneamente la sinestesia primaria ed il colore bianco.


Abbiamo già visto i determinanti semplici di Forma (F), Movimento (M), Colore (FC; CF; C) e colore Bianco (FC'b; C'Fb; C'b; MC'b).
Ora è la volta del Determinante CHIAROSCURO. Si siglano 4 tipi di chiaroscuro, 2 primari e 2 secondari.


Il primo Chiaroscuro primario è:

Chiaroscuro tridimensionale diffuso . Sono interpretazioni che solitamente interessano l'intera macchia o una grossa porzione. E' il chiaroscuro di nuvole, fumi, gas e, qualche volta, di alberi e/o boschi molto fitti o folti. Definisce una zona che idealmente può essere attraversata. Perché la siglatura comprenda anche il Determinante Chiaroscuro diffuso, è necessario che alla domanda: "Cosa le ha dato l'idea?", l'esaminato abbia espressamente incluso, indicandolo verbalmente nella sua risposta, anche il chiaroscuro. Indica ansia ed angoscia.

La siglatura sarà la seguente:

FClob: quando prevale la forma sul chiaroscuro ed è di solito una R+ (in tavola VII le nuvole al plurale sono un FClob con R+) (7);

ClobF: quando il chiaroscuro prevale sulla forma e quest'ultima risulta di solito vaga (non vista bene); c'è quasi sempre una R+/- (in tav. VII la nuvola al singolare dà ClobF con R+/-);

Clob: quando l'esaminato riferisce che l'idea dell'engramma è stata data dal solo chiaroscuro. A questa siglatura corrisponde quasi sempre una R-;

MClob: quando l'engramma esprime oltre al chiaroscuro anche movimento umano o antropomorfizzato.

ClobC: in questa interpretazione sono presenti contemporaneamente sia la componente chiaroscurale di tipo diffuso che il colore (si adotta un criterio inverso rispetto alla FClob e ClobF). In questo caso c'è vaghezza nel chiaroscuro ma il colore è ben definito. Nasce dalla combinazione di FC + ClobF, la F cade e diventa ClobC;

CClob: in questo caso nascono dalla unione tra una CF ed una FClob. denota vaghezza nel colore.


Il secondo chiaroscuro primario (al numeratore) è:

Chiaroscuro Prospettico. Questa siglatura la si ha quando il chiaroscuro dà l'idea della prospettiva ed è la seguente:

F(C)+ quando prevale la Forma sul Chiaroscuro e di solito la forma è buona;
F(C)- quando prevale il chiaroscuro e di solito la forma è vaga o cattiva


Nota: Per ogni risposta (sia che abbia quale determinante la Forma e sia che non la abbia) deve mettere una sesta colonna nella Siglatura. Questa sarà la colonna della dell'ADEGUAMENTO FORMALE della risposta. La siglatura in questa colonna sarà la seguente: R+ se c'è bontà formale; R- se c'è forma inadeguata; R+/- se c'è vaghezza formale.

Una F+ è sempre anche R+; una F+/- è sempre una R+/-; una F- è sempre una R-.

Una FC è spessissimo, ma non sempre, una R+; una CF è spessissimo una R+/-; una C è spessissimo una R-.


LA R NEL MOVIMENTO UMANO O ANTROPOMORFIZZATO

Alla M di solito corrisponde una R+ oppure una R+/-, difficilmente si avrà una R-. Poiché per la M non è previsto alcun segno, per essere sicuro di non sbagliare nell'attribuire il segno alla relativa R, l'esaminatore, di fronte ad una risposta M deve chiedersi: "Se l'esaminato non avesse indicato il movimento nell'engramma, ma avesse dato quale Determinante unicamente la forma, questa come sarebbe stata, +, - oppure +/-?". A seconda della risposta si siglerà con R+, R- oppure R+/- .

Esempio: Tav. IX. Se l'esaminato avrà detto di aver visto uomini a passeggio in D1, si siglerà M ed R+ perché in D1 gli uomini, a prescindere dal movimento, hanno una F+.


DETERMINANTI PRIMARI COMPOSTI (seconda colonna della siglatura)

Movimento e Colore. Come abbiamo già detto, nei determinanti il Movimento assorbe la Forma. Il Movimento ed il Colore coesistono dando origine ad un Determinante primario composto (MC).

Quando l'engramma si vede molto bene ed occupa buona parte della tavola, la risposta mantiene una R+ anche se una piccola parte (p. es. il fuoco in D1 di tav. III) ha cattiva forma (non si vede bene). In pratica quella piccola parte di cattiva forma non influisce sul determinante e di conseguenza sull'indice della bontà formale (R).


DETERMINANTI SECONDARI (al denominatore nella seconda colonna della siglatura)

MA = Movimento Animale non antropomorfizzato. Si metterà al denominatore nella seconda colonna della siglatura (determinanti). Può assumere tutte le direzioni indicate per il Movimento umano (estensivo, flessivo ecc.)

mi: Movimento Inanimato. Si mette al denominatore nella colonna dei determinanti. Può assumere tutte le direzioni indicate per il Movimento umano (estensivo, flessivo ecc.).

mr: Movimento Represso. Si mette al denominatore nella colonna dei determinanti. Si riferisce al movimento di persone in quadri, fotografie ecc.

m'p': Movimento di Parti del corpo umano o animale. Si mette nella colonna dei determinanti. si riferisce ad una parte in movimento.

N.B.: anche se dall'engramma venissero fuori due tipologie di movimento (P. es. umano ed animale) non possono essere siglati contemporaneamente siano essi primari, secondari o uno primario ed uno secondario). Ogni siglatura nella colonna dei determinanti deve avere l'indicazione di un solo Movimento. Qualora fossero stati indicati due movimenti, nella colonna dei determinanti si preferisce indicare il Primario, mentre il secondario andrà nella V colonna (Manifestazioni Particolari) e si indicherà con una che vuol dire "tendente". P. es. Ma (tendente al movimento Animale estensivo).

N.B.: la Forma (F) cade solo con i Determinanti primari e mai con i secondari. P.es. se c'è Movimento Animale (MA) che va al denominatore, la F andrà sempre al numeratore e non cadrà in presenza del movimento animale. Ciò anche perché la Forma cade solo con il Movimento Umano o Antropomorfizzato che è un Determinante primario.


Colore Nero Questo determinante lo si avrà quando l'engramma sarà stato determinato dal colore nero.

FC'n = Risposta di Forma e colore nero o grigio. Si ha quando prevale la forma di solito con R+ in VI colonna.

C'nF = Risposta di Colore nero + Forma. Si ha quando la figura può assumere qualsiasi forma e corrisponde di solito a R+/- in VI colonna.

C'n = Risposta di solo colore nero. Si ha quando la forma non influisce nel determinare l'engramma. Corrisponde di solito ad una R- in VI colonna.

N.B.: Due Determinanti secondari coesistono, come nel caso di MA FC'n (al denominatore), mentre due Determinanti primari si fondono e danno origine ad un Determinante composto.


ATTENZIONE!: quando l'esaminato riferisce che a dargli l'idea dell'engramma è stato solo un Determinante secondario sarà comunque necessario siglare anche con un Determinante primario che in questi casi sarà spesso la Forma. Quindi un determinante Secondario non potrà mai esistere senza uno Primario.


Come abbiamo già detto, esistono due tipi di Chiaroscuro Secondario.

Il primo Chiaroscuro Secondario è:

Chiaroscuro Tattile: Il tono diffuso e compatto dà al soggetto un'impressione tattile o termica. Sono interpretazioni che in genere interessano l'intera macchia o una grossa porzione. Il chiaroscuro deve essere espresso direttamente dall'esaminato. P. es. in Tav. IV l'esaminato dice di vedere una pelliccia ed a dargli l'idea è stata sia la forma che il chiaroscuro "che mi dà l'idea del pelo". In questo caso si siglerà con cF al denominatore in quanto la forma è vaga.

Il chiaroscuro tattile si sigla nel seguente modo:

Fc: interpretazione subordinata alla Forma;

cF: interpretazione subordinata al Chiaroscuro. La Forma di solito è vaga (un pezzo di stoffa o di qualcos'altro che può assumere qualsiasi forma);

c: interpretazione determinata solo dal chiaroscuro.


Il secondo Chiaroscuro Secondario è:

Chiaroscuro Dettagliato: Sono interpretazioni che interessano di solito piccole porzioni della macchia, e più raramente grandi dettagli.Si ha quando il chiaroscuro permette di vedere nel dettaglio. Solitamente permette di vedere attraverso di esso (vetro, velo, acqua, capelli ecc.). P. es. in Tav. I "Una donna con un vestito velato" - in D1 -, si siglerà F(c)+.

Il chiaroscuro dettagliato si sigla nel seguente modo:

F(c)+: se la Forma prevale sull'aspetto chiaroscurale. La Forma di solito è buona;

F(c)-: interpretazioni in cui la Forma è imprecisa e di solito prevale l'aspetto chiaroscurale.


CONTENUTI (terza colonna della siglatura)

Nella terza colonna della siglatura va indicato il "contenuto" dell'interpretazione fornita dal soggetto. Ossia, con una abbreviazione, si farà riferimento alla categoria di cose cui appartiene ciò che l'utente ha percepito nella figura (p.es. se avrà visto un animale di qualsiasi specie, in terza colonna si metterà una A). Ci sono Contenuti Primari (al numeratore) e Contenuti Secondari (al denominatore).
Di seguito si riportano alcuni dei Contenuti (Primari e Secondari) più frequentemente riscontrati:


Contenuti Primari

A Animali interi
Ad Parti esterne di animali
As Simulacri di animali ("aquila impagliata")
Ads Simulacri di parti esterne di animali ("coda di volpe conciata")
H Figure umane (anche senza testa)
Hd Parti esterne di figure umane
Hs Simulacri di figure umane ("statue" "mummie")
Hds Simulacri di parti esterne di figure umane ("protesi")
Sex Organi sessuali (se riferiti ad animali Sex/Ad)
Sexs Simulacri di organi genitali ("falli di gomma")
Anat Parti interne del corpo umano o animale
Schel Ossa o cartilagini del corpo umano o animale
Rad Lastre radiologiche ed elementi di diagnostica per immagini ("T.A.C." ecc)
Patol Riferimenti a parti malate del corpo umano o animale
Sang Sangue (se sangue mestruale Sang/Mestr)
Abstr Astrazioni ("gioia" "estate" ecc.)
Arald Araldi
Arch Costruzioni architettoniche
Biol Interpretazioni riferite alla biologia
Bot Interpretazioni riferite alla botanica
Cibo Alimenti
Espl Esplosioni (di bombe ecc.)
Fig Arti figurative
Foc Fuoco
Geog Interpretazioni riferite alla geografia
Masch Maschere facciali o intere (diventa secondario se riguarda personaggi mascherati)
Min Minerali
Nat Eventi naturali ("alba")
Nub Nubi, Nebbia, Fumo ecc.
Obj Oggetti
Paes Paesaggi
Sign Lettere, Numeri, Note musicali, Figure geometriche


Contenuti Secondari

Tutti i Contenuti Primari (ad eccezione di H, Hd, Hs ed Hds) possono diventare Secondari. Quelli di seguito riportati, invece, non possono che essere Secondari.

Arma Armi
Bisex Bisessuali
Cop Rapporti sessuali
Fab Interpretazioni di tipo fiabesco
Fant Interpretazioni di tipo fantascientifico
Gioc Giocattoli
Mit Interpretazioni riferite alla mitologia
Mos Mostri
Omosex Interpretazioni riferite all'omosessualità
Relig Interpretazioni riferite alla religiosità
Transex Transessuali
Travest Personaggi che indossano abiti dell'altro sesso
Vest Vestiario.


FREQUENZA (Quarta colonna della siglatura)

In questa colonna si indica se la risposta fornita dall'utente rientra in una determinata statistica.

RISPOSTE VOLGARI. Le risposte che, con alta frequenza statistica vengono date relativamente all'intera figura, sono dette risposte volgari o banali; quelle che hanno una frequenza minore sono dette risposte semivolgari o semibanali.
Le risposte volgari sono indicate con una V da mettere nella colonna della frequenza (quarta colonna della siglatura) ed hanno una frequenza statistica maggiore del 17%.
Le risposte semivolgari sono indicate con (V) da mettere nella colonna della frequenza; hanno una frequenza statistica dai 14 al 16%.

RISPOSTE ORIGINALI. Le risposte Originali sono quelle che hanno una frequenza statistica di 1 su 100 e si indicano con O nella colonna della frequenza. Quando una risposta Volgare ha una elaborazione Originale, si siglerà (V)(O) (Semivolgare e Semioriginale).

Le risposte Volgari indicano in genere convenzionalità. Le risposte Originali indicano in genere anticonvenzionalità e sono di fondamentale rilievo per l'interpretazione in quanto non frequenti. Il contenuto simbolico attribuito dall'esaminato è più marcato nelle risposte Originali. Anche l'analisi del contenuto simbolico è più indicativo nelle risposte Originali.

RISPOSTE VOLGARI E SEMIVOLGARI IN CIASCUNA TAVOLA
(Secondo la ricerca presentata a Parigi)


TAVOLA I:

Nel globale sono Volgari: il Pipistrello e la Farfalla.

Nel dettaglio sono Semivolgari: persona in D1.


TAVOLA II:

Nel globale sono Volgari (anche senza rosso inferiore): Figure umane.

Nel dettaglio sono Volgari: orsi, cani, elefanti, quadrupedi in genere di forma analoga, in D1.

Nel dettaglio è Semivolgari: farfalla in D5.


TAVOLA III (8):

Nei grigi sono Volgari: figure umane sia in movimento che non in movimento purchè con testa in D14, corpo in D17, braccia in D24 e gambe in D11.

Nel dettaglio sono Volgari: il fiocco ed il papillon in D1.

Nel dettaglio è Semivolgare: farfalla in D1.


TAVOLA IV:

Nel globale è Volgare (anche se viene eliminata "la coda"): grande persona (uomo o donna) o animale antropomorfizzato (scimmia o orso). Comunque con testa in alto.

Pelle, tappeto di pelle, pelliccia.


TAVOLA V (9):

Nel globale è Volgare: il pipistrello e la farfalla.


TAVOLA VI:

Nel globale è Volgare: pelle, pelliccia, tappeto di pelle, tappeto di pelliccia.

Nel dettaglio è Semivolgare: pelliccia in D2.


TAVOLA VII:

Nel globale è Volgare: figure umane in D2+D3+D4.

Nel dettaglio è Volgare: teste umane in D2; persone con testa in D2 e corpo D3.


TAVOLA VIII (10):

Nel globale è Volgare: Quadrupedi in movimento su una base d'appoggio.

Nel dettaglio è Volgare: quadrupedi e/o camaleonti in D1.


TAVOLA IX:

Non ci sono né Volgari né Semivolgari.


Tavola X:

Nel dettaglio è Volgare: granchi e/o ragni in D1.


PROVA DEI LIMITI

Qualora l'esaminato non abbia dato risposte Volgari alle tavole III, V e VIII, quando è completata tutta la prova e dopo l'inchiesta, si passerà alla somministrazione della Prova dei Limiti. Se non avrà dato la risposta Volgare ad una sola delle tavole sopra dette, la Prova dei Limiti sarà riferita esclusivamente a quella tavola.

Per la Tav. III si dirà all'esaminato: "Alcuni vedono delle figure umane in questa, lei, volendole vedere, dove le vedrebbe?". Se non le vede si dice solo "va bene". Se le dovesse vedere, ce le faremo descrivere; se dice di averle viste in un posto e posizione diversa da quello solito, è come se non le avesse viste.

Per la Tav. V si dirà: "Alcuni vedono in questa un pipistrello (o una farfalla - se ne deve dire solo una delle due -), lei, volendolo vedere, dove lo vedrebbe?". Il resto è uguale a quanto detto per la Tav. III.

Per la Tav. VIII si dirà: "Alcuni vedono in questa dei quadrupedi. Lei, volendoli vedere dove li vedrebbe?". Vale poi il discorso fatto per le Tav. III e V.



NOTE

(1) Le prove supplementari andranno eseguite subito dopo la fase della Somministrazione, nella stessa seduta. E' importante che non ci sia soluzione di continuità temporale tra la Somministrazione e le Prove Supplementari.

(2) Tutta l'Inchiesta deve essere fatta in un'unica seduta e non deve assolutamente essere interrotta a pena di invalidità del test.

(3) La consegna è un "ordine" che l'esaminatore dà all'esaminato.

(4) Riportate in: "Manuale per la raccolta localizzazione e siglatura delle interpretazioni Rorschach" di C.Rizzo, S. Parisi, P.Pes, Ed. Kappa, Roma 1980.

(5) La capacità logica va dal globale al particolare; dal sistemico all'analisi.

(6) La dim o altre localizzazioni intramaculari non sono sempre FC'b perché, se a dare l'idea dell'engramma non ha partecipato anche il bianco ma solo la forma, allora si avrà semplicemente F.

(7) Questa regola della Fclob per le nuvole al plurale è valido solo in tav. VII, nelle altre tavole le nuvole sono solitamente ClobF.

(8) Non dare risposta volgare a questa tavola è molto singolare. E' una tavola legata alla socialità e all'identità. P.es. lo psicotico non può vedere figure umane in quanto presenta delle alterazioni legate alla definizione di sé.

(9) Questa tavola è la in cui raramente non si forniscono risposte volgari. E' la tavola che si lega al senso di realtà.

(10) Anche in questa tavola raramente non si forniscono risposte Volgari.


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