Direzione: Paolo Migone, Via Palestro 14, 43100 Parma
Organizzazione: Il Ruolo Terapeutico, Via Giovanni Milani 12, 20133 Milano
L'Agenzia di Formazione Permanente, uno strumento agile e trasversale alle varie scuole o gruppi, si propone di offrire opportunità di formazione limitate nel tempo e mirate agli interessi specifici soprattutto di quei colleghi che hanno già completato scuole di formazione, o che vorrebbero approfondire singole problematiche senza peraltro potersi impegnare in modo continuativo. Può interessare anche quei colleghi che non si sono mai trovati completamente a proprio agio nelle scuole tradizionali caratterizzate da corsi obbligatori di quattro anni, ma concepiscono la formazione in un modo più complesso e ampio, preferendo muoversi con maggiore agilità, attivandosi in modo personalizzato, spinti dalla propria curiosità come forza motivazionale. Inoltre, coloro che sono convinti che un aspetto importante di ogni tecnica psicoterapeutica sia la persona "in carne ed ossa" che filtra ogni intervento previsto dalla teoria professata, possono avere il desiderio di conoscere da vicino determinati terapeuti di cui hanno sentito parlare per osservare come si muovono, per fare loro delle domande, o anche per togliersi la curiosità di conoscerli personalmente: un seminario con un ristretto numero di partecipanti offre queste possibilità. Infine, alcuni colleghi non prediligono il conseguimento di un diploma in psicoterapia perché non credono nella delega ad una "autorità" che certifichi la propria identità professionale (per quanto riguarda la psicoanalisi, alcuni analisti lacaniani ad esempio ritengono che l'analista debba assumersi fino in fondo la responsabilità di fronte al paziente, senza delegare a terzi la legittimità di essere analista). Queste sono solo alcune delle tante esigenze alle quali questa iniziativa potrebbe rispondere. Per quanto riguarda i docenti, potrebbe rispondere al desiderio di coloro che vogliono far conoscere le proprie idee ad un giro di colleghi di diverso approccio o esterni al proprio gruppo di riferimento, andando così contro alla diffusa tendenza di arroccarsi all'interno della propria scuola, tendenza che purtroppo perpetua una forma di ignoranza tipica di vasti settori della psicoterapia. Uno degli assunti di base di questa iniziativa è che la psicoterapia può non essere appresa in modo lineare o in un determinato numero di anni, alla fine dei quali magari viene consegnato un diploma, ma è un processo più complesso, per sua natura interminabile, che può essere iniziato da più punti (si può partire da un autore difficile per poi arrivare a capirne uno più "facile"; si può partire studiando Kohut e poi arrivare a capire meglio Freud, oppure si può studiare il cognitivismo per meglio capire la psicoanalisi o viceversa, nel senso che i sentieri sono sempre intrecciati). In un certo senso, si può dire che una vera scuola è quella che tendenzialmente procede verso la propria autoeliminazione, nel senso che insegna agli allievi a rendersi indipendenti, a fare a meno dei propri maestri. E' per questo che da più parti è stato fatto notare che spesso le scuole tradizionali rischiano di infantilizzare gli studenti, ritardandone la crescita. Molte scuole infatti, avendo il naturale bisogno di durare nel tempo a causa delle proprie esigenze istituzionali, riescono a sopravvivere grazie a meccanismi intrinseci che rallentano la crescita degli studenti, mantenendoli in una posizione subalterna (ovviamente in modo non consapevole o intenzionale, ma appunto a causa della logica istituzionale). Questi meccanismi istituzionali possono agire sia dal punto di vista psicologico (ad esempio trasmettendo l'idea che esistono dei "maestri" - ancor meglio se stranieri, perché più facilmente mitizzabili - necessariamente più esperti degli "allievi", indipendentemente dalla loro specifica area di studio), sia dal punto di vista organizzativo (l'esigenza di uniformare l'insegnamento, livellando la progressione di tutti, indipendentemente dalle aree di maggiore o minore avanzamento di ciascuno). La realtà invece è che il docente tratta solo un determinato argomento, e su certe problematiche alcuni suoi "studenti" possono avere più conoscenze di lui: un partecipante di un seminario su un certo argomento potrebbe a sua volta condurre un seminario al quale eventualmente partecipa il conduttore del seminario precedente. Ma non c'è presentazione migliore di una iniziativa e della sua filosofia di base se non quella di descriverne nei dettagli il funzionamento (per ulteriori informazioni, vedi "Il Ruolo Terapeutico", 1997, n. 75, pp. 28-31). Innanzi tutto, i seminari possono essere tenuti in sedi diverse, spesso nello studio o abitazione del conduttore, cosicché quest'ultimo verrà avvantaggiato (con facilitazioni economiche per i partecipanti). L'iniziativa quindi in teoria può essere estesa a tutta Italia, non essendo legata ad una particolare sede, anche se è probabile che coloro che risiedono nelle grandi città potranno usufruirne meglio avendo a disposizione una maggiore scelta. Nel caso di conduttori stranieri, verrà utilizzata la sede de Il Ruolo Terapeutico (se i seminari sono a Milano), che curerà anche gli aspetti organizzativi e di segreteria (corrispondenza, pagamenti, pubblicità, ecc.); la direzione scientifica dipenderà unicamente dal responsabile. Il Ruolo Terapeutico è stato scelto non solo perché vi erano già in precedenza rapporti di collaborazione, ma anche per la fisionomia di questa associazione, che ha sempre aderito ad una concezione "allargata" della psicoanalisi, trasversale ai vari ruoli professionali, privilegiando in particolare la formazione degli operatori del settore pubblico; inoltre questa associazione (che dal 1972 gestisce anche una rivista e dal 1979 una attività di formazione in psicoterapia) non ha particolari interessi di scuola, poiché fin dall'inizio (coerentemente a una posizione critica nei confronti della legge 56/1989 sulla regolamentazione della psicoterapia), ha scelto di non fare mai domanda di riconoscimento ministeriale. Ma vi sono altri aspetti caratteristici di questa iniziativa. Alla fine di ogni corso o serie di seminari, tutti i partecipanti dovranno restituire in forma anonima (inviandolo al responsabile) un breve questionario predistribuito, nel quale avranno risposto ad alcune semplici domande sull'esperienza fatta. I questionari verranno visti solo da due persone: dal responsabile (che ne mantiene la segretezza) e dal conduttore (quest'ultimo però potrà vedere le risposte solo in forma aggregata - cioè la media delle risposte - e solo se i partecipanti siano stati superiori ad un numero minimo in modo tale da proteggerne l'anonimato). Questo questionario servirà come feed-back, sia per il responsabile che per i singoli conduttori, allo scopo di migliorare il corso se eventualmente venisse ripetuto in futuro. Al fine di garantire una maggiore autenticità e libertà di giudizio, i partecipanti verranno invitati a non mostrare le loro risposte ad altri partecipanti, e i questionari non anonimi verranno scartati. Le domande contenute nei questionari riguarderanno una valutazione, da parte dei partecipanti, dell'esperienza formativa (un po' un esame all'incontrario, nel senso che sa ranno i discenti a valutare i docenti, e non viceversa), e toccheranno temi quali la capacità didattica del docente, la sua preparazione, la sua puntualità, la sua capacità di favorire il dibattito e di facilitare domande, una valutazione complessiva dell'esperienza formativa, e così via (queste risposte comunque non verranno considerate un "giudizio" sul docente, anche perché in teoria tutti i partecipanti potrebbero "sbagliarsi" - cioè utilizzare criteri di giudizio diversi - e un docente valutato negativamente da alcuni può essere giudicato molto positivamente da altri). In questo primo anno sperimentale l'iniziativa parte in modo limitato e ristretta a tre città (Milano, Firenze e Roma), per valutare se susciterà un interesse e quali problemi emergeranno. Questa struttura permarrà nel tempo solo nella misura in cui vi sarà questo interesse, altrimenti cesserà di esistere. [P.M.]
Per iscriversi, contattare al più presto la segreteria organizzativa
12 settembre, 10 ottobre, 7 novembre, 12 dicembre 1998 (4 sabati), ore 9-13, Via Giuseppe Ferrari 2, 00195 Roma
Sergio BORDI (Roma),
Come si raggiunge la consapevolezza della mente, la propria e l'altrui?
Come si sviluppa il Sé e si costituisce il concetto di persona? Sono le
domande alle quali cercano di dare risposta sempre più numerose ricerche
interdisciplinari rivolte allo sviluppo della intersoggettività e delle
rappresentazioni mentali di secondo livello (metacognitività, giochi di
finzione, teoria della mente). Scale di valutazione come l'Adult Attachment
Interview di M. Main e la Self-Reflective Function di P. Fonagy stanno
fornendo prove consistenti sul ruolo che hanno le capacità metacognitive e
di coerenza narrativa dei genitori per lo sviluppo del Sé del figlio. Tali
prove sono anche un promettente stimolo per individuare i fattori
aspecifici che intervengono nella psicoterapia, fattori la cui influenza
sull'efficacia terapeutica viene riconosciuta da un crescente numero di
studiosi.
2, 9, 16, 23, 30 aprile e 7 maggio 1998 (6 giovedì consecutivi), ore 19-20:30, Via S. Sofia 27, 20122 Milano
Alfredo CIVITA (Milano),
La psicoterapia - al pari della psicologia e della psichiatria - è un
universo pluralistico dove si fronteggiano teorie e tecniche terapeutiche
molto diverse. Il seminario ha lo scopo di individuare i nodi problematici
a partire dai quali le varie posizioni si differenziano. Le principali
questioni possono essere così formulate: Che cosa significa conoscere la
mente? Il sintomo è un fenomeno dotato di significato psicologico oppure è
una disfunzione psicologica? Il seminario proporrà su questi temi una
riflessione teorica, accompagnata dall'analisi di situazioni cliniche.
Testo di riferimento: Civita A., "Introduzione alla storia e
all'epistemologia della psichiatria". Milano: Guerini, 1996.
10 e 17 ottobre 1998 (due sabati consecutivi), ore 10-13, c/o Il Ruolo Terapeutico, Via Giovanni Milani 12, 20133 Milano
Mauro FORNARO (Milano),
Gli incontri - rivolti a psicoterapeuti/psicoanalisti, non esclusi
specializzandi "avanzati" - mirano a taluni concetti "post-freudiani"
divenuti moneta tanto corrente quanto inflazionata nel gergo
psicoanalitico. Occorre separare il buon grano di problemi prima
inesplorati dal loglio della moda passeggera. Sarà focalizzata in
particolare la nozione di Sé. Se c'è interesse si prosegue coi punti 2 e 3.
Un libro del conduttore che può servire da riferimento: Fornaro M., Il
soggetto mancato. "La psicologia del Sé di Heinz Kohut". Roma: Studium,
1996. [Altri libri di M. Fornaro: "Scuole di psicoanalisi. Ricerca
storico-epistemologica sul pensiero di Hartmann, Klein e Lacan".
Milano: Vita e Pensiero, 1988; "Psicoanalisi tra scienza e mistica.
L'opera di Wilfred R. Bion". Roma: Studium, 1990]
6, 13, 20, 27 marzo 1998 (4 venerdì consecutivi), ore 18-20, Via delle Campora 43, 50124 Firenze
Giordano FOSSI (Firenze),
Nei quattro seminari verranno affrontati i seguenti temi: la crisi della
psicoanalisi e delle ideologie, le premesse delle teorie freudiane, la
psicoanalisi come un insieme di speculazioni articolate tra loro, una
revisione dei concetti psicodinamici, la necessità di cambiamenti radicali,
una proposta di ricerca empirica. Come sintesi della proposta teorica, si
suggerisce la lettura del libro di G. Fossi, "La psicoanalisi verso il
cambiamento". Roma: NIS, 1994.
Giovedì 21 maggio 1998, ore 21-23, c/o Il Ruolo Terapeutico, Via Giovanni Milani 12, 20133 Milano
Adolf GRÜNBAUM (Pittsburgh),
In questo seminario il Prof. Grünbaum (che da alcuni viene considerato uno
dei principali epistemologi viventi) risponderà alle domande dei
partecipanti riguardo ai suoi scritti filosofici sulla psicoanalisi.
Alcuni lavori dell'autore in italiano: Grünbaum A.,
I fondamenti della psicoanalisi (1984). Milano: Il Saggiatore, 1988;
Grünbaum A. et al, Psicoanalisi: obiezioni e risposte (1986)
(a cura di M. Pera). Roma: Armando, 1988.
Note: La traduzione sarà in semi-simultanea.
Giovedì 15 ottobre 1998, ore 21-23, c/o Il Ruolo Terapeutico, Via Giovanni Milani 12, 20133 Milano
Lunedì 19 ottobre 1998,
Irwin Z. HOFFMAN,
Hoffman, che fu lo stretto collaboratore di Merton Gill e che continua la
stessa linea di ricerca anche se da una prospettiva diversa, presenta le
sue più recenti riflessioni sulla "liminalità" tra ritualità (il setting,
le regole, ecc.) e spontaneità (gli aspetti legati alla "persona"
dell'analista). Il concetto di "liminalità" è mutuato dall'antropologo
Victor Turner, che lo ha usato per comprendere i rituali di passaggio,
compresi quelli terapeutici (la psicoanalisi è uno dei rituali terapeutici
della civiltà occidentale, e la ricerca di Hoffman tenta di identificare
le caratteristiche essenziali della sua azione terapeutica). Il titolo di
questo seminario è anche il titolo di un libro di Hoffman in corso di
stampa. Tra i suoi articoli tradotti in italiano, vedi
"Il paziente come interprete dell'esperienza dell'analista" (1983),
Psicoterapia e scienze umane, 1995, XXIX, 1: 5-39. Note: La traduzione sarà in semi-simultanea. Il Dr. Hoffman parteciperà anche a due convegni della durata di un giorno: il 17-10-98 a Bologna (contattare Paolo Migone, Tel./Fax 0521-960595, E-Mail <migone@ipruniv.cce.unipr.it>) e il 24-10-98 a Roma (contattare Giuseppe Martini, tel./fax 06-39378786)
Sabato 21 marzo 1998, ore 9:30-13:30, c/o ARPAS, Piazzale Tuscolo 5, 00183 Roma
Giovanni LIOTTI (Roma),
Sicurezza nell'attaccamento infantile e sviluppo metacognitivo.
La dimensione dell'attaccamento nella relazione terapeutica.
Superamento dei "test" e acquisizione di insight secondo la
"Control-Mastery Theory" di Weiss & Sampson del "San Francisco
Psychotherapy Research Group". [Libro che può servire da riferimento:
Liotti G., "La dimensione interpersonale della coscienza". Roma: NIS, 1994]
7 marzo, 4 aprile, 9 maggio, 6 giugno, 12 settembre, 10 ottobre e 7 novembre 1998 (7 sabati), ore 10-13, Via Montevideo 13, 20144 Milano
Giambattista MURARO (Milano),
Un'area spesso trascurata è quella del raccordo tra la registrazione dei
dati comportamentali (o clinici che dir si voglia) e l'applicazione delle
formulazioni teoriche per inquadrarli: come definirla, come individuarla?
Verrà discusso il rapporto tra teoria e prassi, prendendo sempre lo spunto
(e solo quello) da materiale clinico reale, meglio se fornito da chi
partecipa ai seminari, per poi integrarlo con i contributi teorici
sull'argomento provenienti dai partecipanti stessi e intessere così la
riflessione e le esemplificazioni sui rapporti fra prassi e teoria
estendendoli alla teoria della tecnica. Bibliografia che può servire da
riferimento: Codignola E., "Il vero e il falso. Saggio sulla struttura
logica dell'interpretazione psicoanalitica". Torino: Boringhieri, 1977;
Muraro G., "Sorpresa ed enigma". Milano: Franco Angeli, 1994. Note: massimo 14 partecipanti. Il Dr. Muraro è disponibile per simili cicli di seminari, sempre al sabato, anche in altre città (nel qual caso può non esservi limite massimo di partecipanti); chi è interessato può contattare la segreteria
21 marzo, 4 aprile e 16 maggio 1998 (3 sabati), ore 10-13 e 15-18, c/o Il Ruolo Terapeutico, Via Giovanni Milani 12, 20133 Milano
Ettore PERRELLA (Padova),
Tre capitoli essenziali, ciascuno dei quali diviso in due parti (la mattina
verrà trattata la prima parte, il pomeriggio la seconda):
I. Clinica: 1. Nevrosi e psicosi; 2. Dipendenze e perversioni.
II. Etica: 1. Dalla clinica all'etica della psicanalisi; 2. La formazione
degli analisti.
III. Diritto: 1. Come fare della psicanalisi una scienza; 2. Legittimità e
legalità della formazione.
1, 14 e 28 marzo, 18 aprile, 2 e 16 maggio 1998 (6 sabati), ore 10-14, Via Giuseppe Ferrari 2, 00195 Roma
Andrea SEGANTI (Roma),
La tecnica di focalizzazione che viene proposta parte dall'esame del
"migliore" e "peggiore" episodio della vita che viene richiesto al paziente
con apposita intervista. L'episodio peggiore viene esaminato come il
rappresentante delle attese relazionali traumatiche del paziente,
l'episodio migliore come il rappresentante delle difese da tali attese
traumatiche. Il disturbo somatico viene quindi concettualizzato come
conseguente ad operazioni difensive di evitamento ("hyperavoidance") che
portano alla scissione delle attese traumatiche nei rapporti con gli altri.
L'aspetto tecnico del corso sta nell'abbinamento del ragionamento clinico
con un sistema di siglatura delle interviste che calcola il numero di
parole positive e negative attribuite al solo soggetto o al solo oggetto
e/o entrambi. Il tipo di counselling psicoterapeutico che viene proposto
si basa su pochi incontri ripetuti negli anni, incontri accompagnati da
successive focalizzazioni del meccanismo dell'iperevitamento in rapporti
specifici. La validità del counselling può essere potenzialmente sottoposta
a follow up con successive interviste.
Bibliografia dell'autore che può servire da riferimento:
Seganti A., "La memoria sensoriale delle relazioni: ipotesi verificabili
di psicoterapia psicoanalitica". Torino: Bollati Boringhieri, 1995. Note: massimo 10 partecipanti, con preferenza per coloro che lavorano nel pubblico
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