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Strumenti in Psico-Oncologia

RIVISTA SEMESTRALE

Numero 6, Settembre 2010


Freeman S.A.: Radioactive Iodine-Induced Psychosis. American Journal of Psychiatry (2009);166(9):1067-1068
SEGNALAZIONI BIBLIOGRAFICHE


A cura di Corrado Villella


In questo numero di Strumenti in Psico-Oncologia segnaliamo all’attenzione dei lettori questo case-report recentemente pubblicato sull’American Journal of Psychiatry, in cui è descritto un disturbo psicotico insorto in seguito un trattamento radio metabolico con radio-iodio per un carcinoma tiroideo; secondo il protocollo di trattamento la paziente era stata resa ipotiroidea per tre settimane prima di ricevere il radio-farmaco. Il giorno successivo alla somministrazione del radio-farmaco la paziente, che non aveva in anamnesi altri disturbi psichiatrici, ha manifestato idee di riferimento e deliri paranoidei che si sono mantenuti per quattro mesi, fino alla valutazione da parte di uno psichiatra, che ha posto la diagnosi di disturbo psicotico indotto da radioiodio, trattato quindi con successo con Risperidone, 0.5 mg alla sera.

In passato erano già stati descritti pazienti che avevano sviluppato l’insorgere di fenomeni psicotici come risultato di un grave ipotiroidismo, ma l’unicità del nostro caso è data dal fatto che l’esordio è avvenuto solo dopo la somministrazione del farmaco, e per la remissione della sintomatologia è stato necessario istituire una terapia antipsicotica, pur a basso dosaggio, in aggiunta al trattamento ormonale sostitutivo.

Alcuni casi di pazienti che hanno sviluppato degli stati psicotici nel corso di trattamenti intensivi per neoplasie maligne erano stati descritti anche in precedenza, ed una maggiore consapevolezza del fenomeno si sta diffondendo tra i curanti.

Pur nelle differenti situazioni cliniche, e nelle diversità dei protocolli di trattamento, si trattava di pazienti che hanno manifestato delle tematiche deliranti, spesso a sfondo paranoide, o altre manifestazioni psicotiche, pur non avendo precedenti disturbi psichiatrici. Tali pazienti non avevano metastasi cerebrali ed i fenomeni descritti non erano ascrivibili a stati di delirium su base organica, fenomeno spesso rilevabile nei pazienti oncologici in fase avanzata, a causa di alterazioni metaboliche, intossicazioni o stati settici.

La prognosi sembra variare a seconda dei casi: in particolare il caso descritto da Freeman ha risposto rapidamente a basse dosi di Risperidone (0.5 mg al giorno), mentre all’estremo opposto quello riportato da Hernandez, Juan e Alberola (2004) ha necessitato di una terapia con Risperidone ad alto dosaggio (4 mg due volte al giorno) e non ha potuto interrompere la terapia antipsicotica a causa del ripresentarsi della sintomatologia dopo un tentativo di sospensione.

L’epidemiologia del fenomeno non è ancora stata studiata, e tali disturbi si sono verificati in seguito all’esposizione a protocolli che variavano per tipologia di farmaco e per modalità di svolgimento, per l’esposizione o meno a precedenti interventi chirurgici e per la presenza o meno di alterazioni ormonali, per cui è difficile evidenziare chiaramente dei fattori di rischio specifici, e non sembra corretto avanzare delle ipotesi eziologiche comuni, ma va notato come in tutti questi casi i pazienti fossero esposti a degli stress notevoli, sia sul piano fisico che su quello psicologico (Kami e Coll., 2004; Enudi, Udolu, 2009; Fora, Alabsi, Fakih, 2009; ).

I clinici ed i familiari dovrebbero essere pronti a riconoscere l’occorrenza di questi stati psicotici per poter intervenire rapidamente, anche nei casi in cui la chemioterapia sia effettuata in regime ambulatoriale o di day hospital ed il paziente manifesti delle alterazioni comportamentali al di fuori della struttura ospedaliera. Questo è tanto più vero se si considera che “stati borderline transitori” sono stati descritti e teorizzati dalla nostra Scuola (Nesci e Coll., 2009) nei malati oncologici.

 

Bibliografia

Enudi W., Udolu O.J.: Neuropsychiatric complications associated with interferon-alpha-2b treatment of malignant melanoma. African Journal of Psychiatry (Johannesburg) 2009;12(3):227-228

Fora A., Alabsi E., Fakih M.: A case of 5-fluorouracil-induced acute psychosis. Clinical Colorectal Cancer 2009;8(3):166-168.

Hernandez R., Juan O., Alberola V.: Ifosfamide-induced Psychosis. Acta Oncologica (2004);43(1):119-120

Kami M., Hamaki T., Kusumi E., Iwata H., Ueyama J., Morinaga S., Miyakoshi S., Taniguchi S., Muto Y.: Recurrent psychotic episodes in a patient who received rituximab for the treatment of non-Hodgkin’s lymphoma. Hematology Journal 2004;5(1):90

Nesci D.A., Poliseno T.A., Salvatore G., Squillacioti M., Linardos M., Barra A: Stati Borderline Transitori nei pazienti oncologici: dall’esperienza clinica con un antipsicotico atipico (Levosulpiride) al disegno di un possibile protocollo di ricerca. In P. Bria, D.A. Nesci, R. Pasnau (Eds) La Psichiatria di Consultazione e Collegamento: teoria, clinica, ricerca, formazione. Alpes Edizioni, Roma, 2009, pp. 151-166.


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