«Nonostante la nostra voglia di stare insieme e i nostri bisogni di tipo sociale, la stragrande maggioranza della nostra vita, della nostra fenomenologia, è basata su decisioni da prendere da soli, anche se a contatto con la dimensione sociale. Quando il solo fronteggia il collettivo, perde.» (Spaltro, 1983) - La formazione psicopedagogica, in «Neopsiche», I, 2, dicembre 1983.
Spaltro, a tale proposito, nellarticolo citato propone un modello a tre, attraverso il gruppo che consente di articolare le contraddizioni tra individuo e società, luogo dove si confrontano istanze individuali e collettive, dove si impara a confrontarsi con le diversità.
Il gruppo è luogo privilegiato di apprendimento su di sé e sulle relazioni con gli altri, luogo di rivisitazione del processo primario di individuazione nelluniverso familiare, luogo per unesperienza relazionale correttiva forte ed efficace. Il gruppo è possibilità di coniugare il collettivo e lindividuale, è esperienza profonda di appartenenza e conferma del processo di individuazione, di differenziazione. Il gruppo, dunque, è occasione per definirsi persona e per aprirsi al confronto, per imparare a confrontarsi con il mondo esterno. In tal senso, il gruppo può costituirsi come ambito specifico per curare langoscia del vivere, della solitudine; per riconoscere le proprie risorse, per trovare la propria strada nel mondo, per imparare a mantenere la propria identità, le proprie radici e, contemporaneamente, confrontarsi, conoscere, vivere con laltro da sé, con le diversità.
Nellattuale società multietnica e multiculturale, dove si rischia la disperazione dellisolamento, lincapacità di coniugare sviluppo psichico e crescita sociale, di opporre appartenenza a individuazione in un continuo rapporto conflittuale, occorre proteggere, mantenere, costruire spazi e luoghi dove sperimentare e imparare una modalità relazionale di scambio, di mediazione, di incontro, che garantisca lintegrità e il benessere di ogni persona e la sua crescita personale e/o professionale.
Questo «Quaderno», Curare con il gruppo, intende, attraverso i diversi contributi, esplorare, documentare, proporre varie esperienze di gruppo, sottolineandone la valenza evolutiva, terapeutica e sociale.
In apertura del «Quaderno», Anna Rotondo propone un brano di Berne tratto da The structure and dynamics of organizations and groups (Berne, 1963), lunico testo di Berne non ancora tradotto in italiano. Il testo ripercorre le tematiche berniane riguardanti le dinamiche Individuo/Gruppo, sottolineando le molteplici e indispensabili funzioni del gruppo per ogni singolo essere umano e, in tal senso, introduce alla lettura dei contributi successivi di questo «Quaderno».
Il primo contributo riguarda un gruppo di psicoterapia in uno specifico contesto.
Lorenzo Bertini ed Ernesto Scioti, entrambi psicoterapeuti, in Uno spazio per pensieri, parole, emozioni. Riflessioni su unesperienza di psicoterapia di gruppo allinterno di un Servizio Tossicodipendenze, sottolineano la specificità dellesperienza allinterno del servizio, descrivono il setting del gruppo, gli eventi che punteggiano la vita del gruppo, esplicitano gli strumenti terapeutici via via attivati, riportano spezzoni di interazioni, con particolare attenzione ai vissuti controtransferali dei terapeuti.
Nel terreno intermedio tra psicoterapia e consulenza, Evita Cassoni propone un approccio non tradizionale alle problematiche della coppia nellarticolo Il gruppo delle coppie. Presenta la struttura della proposta e documenta, con ampi stralci, il lavoro di gruppo e le tecniche utilizzate.
Il contributo che segue offre un esempio, una possibilità, una proposta in sintonia con le esigenze e i disagi emergenti nella attuale nostra società multietnica. é la narrazione coinvolgente di un viaggio, percorso dallautrice «con i compagni di altri paesi», descritto nelle sue tappe, nei vissuti contraddittori, nella faticosa ricerca di un setting perduto.
Io lavoro per i figli del futuro, di Cristina Capoferri, documenta la nascita e il percorso di un gruppo, che può essere riconosciuto quale gruppo di auto-aiuto in un contesto di incontro tra stranieri immigrati, rispetto al quale propone una nuova efficace modalità di intervento sociale.
I due contributi che seguono riguardano situazioni di gruppo rivolte a operatori.
Gianni Del Rio descrive, in Le vicende di un nucleo Alzheimer, un gruppo di lavoro da lui seguito per molti anni in un percorso formativo articolato e complesso. Lattenzione dellautore è concentrata sul processo via via attivato, sullevidenziazione delle tappe evolutive che si sono susseguite, coniugando la ricchezza dei riferimenti teorici al piacere della narrazione e del ricordo.
Dela Ranci in Il gruppo di apprendimento. Riflessioni su unesperienza, dopo un breve escursus teorico sulla valenza del setting di gruppo in un processo di apprendimento, ripercorre lesperienza di un gruppo di training, coinvolto in un percorso quadriennale nella Scuola di specializzazione in psicoterapia, sottolineando le caratteristiche strutturali e processuali di questo specifico gruppo di apprendimento.
Infine, Susanna Ligabue propone un trascritto, tratto da un incontro di supervisione, nellarticolo Supervisione in gruppo: una risorsa nellanalisi di un sogno, evidenziando le caratteristiche del setting di gruppo in supervisione quale «luogo per aprire nuove vie di comunicazione con se stessi: una promozione di competenze».
Nello spazio dedicato ai lavori di ricerca, che puntualmente fa parte di ogni numero dei «Quaderni», viene presentato, a cura di Matteo Balestrieri, Alberto Angarano e Rossana Ciano, La terapia del disturbo da Alimentazione Incontrollata: efficacia di due tecniche gruppali. Lobiettivo della ricerca, impostata e condotta con rigore scientifico, consiste nel confrontare lefficacia di due terapie gruppali differenti sia per limpianto teorico che metodologico: luno in gruppo di psicoterapia dinamica, laltro in gruppo psicoeducazionale.
I risultati della ricerca sembrano sottolineare il raggiungimento di risultati simili, ma con modalità differenti; aprendo così nuovi interrogativi sui processi che determinano il cambiamento nei soggetti con D.A.I.
Nelle Linee di tendenza sono ricordati tre recenti eventi di incontro di grande attualità per le tematiche proposte: Violenza, parliamone, questo è il titolo della Conferenza internazionale EATA e ITAA svoltasi a Utrecht nel luglio scorso, della quale Silvia Grassi riferisce sinteticamente; Unetica per il nostro tempo, organizzata a Milano dal CPAT, associazione nazionale di Analisi Transazionale, per la sua annuale giornata di lavoro con tutti i soci. La sintesi dei lavori, a cura di Emanuela Lo Re, testimonia la complessità dei contenuti trattati e limpegno in un percorso di ricerca che deve poter continuare a livello personale e in ambiti di confronto comune tra professionalità e culture diverse.
Susanna Ligabue, infine, ci informa di un evento di grande rilevanza culturale in ricordo di Alberto Melucci a un anno dalla sua scomparsa, il seminario internazionale Identità e movimenti sociali in una società planetaria, promosso dallUniversità degli Studi di Milano, Dipartimento di studi sociali e politici, e dallAIS, Associazione Italiana di Sociologia. Lautrice enumera i molteplici temi trattati nelle due giornate e, soprattutto, sottolinea lapproccio personale, approfondito e complesso di Alberto Melucci alle tematiche sociali oggi emergenti.
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