Un sogno è un risveglio che comincia
(S. Freud)
Da sempre i sogni e il sognare hanno affascinato lumanità, influenzando movimenti religiosi e rappresentazioni artistiche, interrogando le scienze sulla loro funzione, significato ed esistenza.
Elemento naturale e stupefacente, contraddittorio e complesso, vivido portatore demozioni e di un linguaggio simbolico, il sogno fu considerato fin dallantichità messaggio divino ed atto di divinazione. é con Freud, agli inizi del 900 che il sogno acquisisce nuova luce.
Freud capovolge lordine di derivazione del sogno degli oniromantici greci, medievali e rinascimentali. Alla credenza che il sogno derivi da forze soprannaturali ed esterne alluomo, sostituisce lintuizione che il sogno viene dalluomo stesso, dal suo inconscio.
Il sogno è la via regia allinconscio per Freud. é il luogo della memoria e del desiderio rimosso che si presentificano al sognatore per altra via.
Per fondare le basi della sua teoria della mente, Freud si concentrò sui sogni propri e dei suoi pazienti, per scrutare, da questo vertice, il dinamismo dellinconscio.
Dopo oltre cento anni dal Traumdeutung di Freud (Linterpretazione dei sogni, pubblicato nel novembre 1899, datato 1900) e i numerosi studi sul processo del sonno e dellattività onirica, ancor oggi in parte sconosciuti, resta centrale il discorso sul sogno nel trattamento analitico e nella relazione terapeutica.
Linteresse verso questo campo di indagine è più che mai vivo e si evolve da un lato con lavvento delle neuroscienze e di più raffinati metodi di indagine scientifica (Hobson, La scienza dei sogni, 2002) e dallaltro con la trasformazione di alcuni paradigmi della psicoanalisi nel corso del 900 e particolarmente negli ultimi trentanni, trasformazione e fermento di cui il testo curato da Bolognini (2000), Il sogno cento anni dopo, ci da unaccurata visione.
Lidea di pubblicare un numero della rivista sui sogni ha preso forma a partire dal desiderio di rendere disponibile in lingua italiana per i colleghi e gli allievi specializzandi in psicoterapia larticolo di James Fosshage Le funzioni organizzative dellattività mentale del sogno, che abbiamo avuto modo di discutere in alcuni seminari condotti da Paolo Migone, psicoanalista e condirettore di Psicoterapia e scienze umane, alla Scuola di Specializzazione in Psicoterapia del Centro di Psicologia e Analisi Transazionale di Milano. Il testo pubblicato su Contemporary Psychoanalysis nel 1997, ci pare unefficace presentazione delle idee dellautore sui sogni, già espresse in sintesi nel capitolo 7 di Lo scambio clinico (Lichtenberg, Lachmann, Fosshage,1996)
Siamo grati a Paolo Migone per la generosa introduzione e revisione dellarticolo e per i contatti con James Fosshage e con il William Alanson White Institute di New York, che hanno reso la pubblicazione possibile.
Nel suo contributo Fosshage va oltre la lezione freudiana, rivalutando laspetto manifesto dei sogni, come immagini narrative con una validità propria. In questa linea il processo primario (di cui i sogni sono la tipica espressione) e quello secondario (razionale, logico, verbale) sono entrambi importanti per un ottimale equilibrio psicologico della persona e per la sua sopravvivenza. Il processo primario non viene qui considerato regressivo, e da trasformare in quello secondario, ma laccento è su un funzionamento sinergico di entrambi. In questo senso, tecnicamente, le immagini del sogno non devono essere tradotte nei significati latenti per poter essere comprese.
Le funzioni del sogno sono adattive, di crescita, riparative, di problem-solving, di ristrutturazione e riorganizzazione dei pensieri diurni allo scopo di favorire un miglior adattamento e funzionamento mentale, in linea con le odierne ricerche nel campo delle neuroscienze. Idee coerenti con la Psicologia del Sé, area di appartenenza dellautore, secondo cui il Sé ha un programma innato di sviluppo, volto alla crescita, alladattamento e alla socializzazione, in armonia con il mondo esterno, nelle condizioni ottimali.
Ritroviamo qui una risonanza coi concetti di fondo della psicologia umanistica: il concetto di Rogers di self-actualization e la concezione fenomenologico esistenziale del sogno, che va accettato, attualizzato ed ampliato nei suoi significati esistenziali, come ci ricordano le parole di Perls inserite tra Brani e poesie in questo stesso numero della rivista.
La concezione di Fosshage da un lato rivaluta le intuizioni di Jung, che ha anticipato molte delle idee qui descritte, e dallaltro riprende alcuni aspetti della concezione dei self-state dreams (sogni sullo stato del Sé) di Kohut.
Dunque lottica di Fosshage si presta particolarmente, per il suo respiro, a fare da elemento di connessione tra diversi linguaggi e tradizioni teoriche, tra la ricerca e la clinica.
Sempre in tema di convergenze e contaminazioni feconde, segue allarticolo di Fosshage unIntervista a Mauro Mancia, a cura di Neda Lapertosa.
Con breve incisività vengono qui connesse le neuroscienze - gli studi su sonno e sogno e sulla memoria implicita - e la psicoanalisi, campi in cui Mauro Mancia, neurofisiologo e psicoanalista, da anni fa ricerca, integrando le più attuali teorie su mente e cervello con la teoria e lintervento psicoanalitico. Da questo vertice definisce il sogno come un «pontifex che collega le esperienze del passato con quelle del presente, la realtà relazionale attuale e quella dellinfanzia riattualizzata nel transfert» (Mancia, 2004). Un ponte tra il presente e il passato che dà unità allinconscio e ne permette la storicizzazione a partire da unepoca sepolta nella memoria.
Dunque in un panorama di ibridazione culturale, ben lontano da un eclettismo di superficie, si aprono pratiche differenziate nel leggere e condurre le sedute coi pazienti e il discorso sui sogni, con le narrazioni che ne seguono.
Larticolo di Giampaolo Lai, psicoanalista e conversazionalista, La fanciulla dei sogni apre una finestra sulla pratica clinica, raccontandoci cinque conversazioni con una paziente e coi suoi sogni. Gli interventi e i pensieri dellanalista accompagnano i cambiamenti della paziente - replicante disidentica - offrendo uno spazio prezioso di riflessione sui movimenti transferali e controtransferali nella relazione terapeutica alla luce del conversazionalismo.
Ringraziamo lautore per il permesso a ripubblicare questo contributo già comparso nel numero 46-1999, Il volto dellaltro, (a cura di Dolores Munari Poda) dei Quaderni di Psicologia e Analisi Transazionale e Scienze Umane.
Nellarticolo che segue, Sogno, corpo, emozione, Barbara Bogazzi, psicoterapeuta e analista transazionale, riferisce alcuni passaggi significativi del percorso clinico con un paziente, tenendo come filo rosso lattenzione al corpo e alle emozioni, nella storia della persona e nel farsi della relazione terapeutica. Alcuni sogni che si sviluppano nel corso del rapporto analitico sono quei Sogni che voltano pagina, come li definisce Quinodoz (2001), e aprono per il paziente nuovi scenari relazionali e affettivi. Lautrice traccia una linea di connessione con le modalità di attaccamento del paziente, quei modi di essere-con-laltro, che attraverso la relazione terapeutica si riverberano nei sogni e nel racconto condiviso nella stanza dellanalisi prendendo man mano nuove forme.
Chiude la sequenza degli articoli sul sogno in questo numero della rivista Il lavoro sui sogni nella terapia della ridecisione di George Thomson, pubblicato sul TAJ («Transactional Analysis Journal») nel 1987. é un contributo datato che abbiamo voluto tradurre e pubblicare in quanto testimonia, in unefficace sintesi, una modalità di lavoro coi sogni considerata classica in Analisi Transazionale dagli anni 80 in poi. Lautore vi descrive come ampliare le strettoie di un copione esistenziale - script - limitante attraverso un approccio ai sogni focalizzato sulla ridecisione, coniugando la teoria della Gestalt di Perls con lAnalisi Transazionale di Berne.
La frequentazione delle idee degli psicologi dellIo e particolarmente di Edoardo Weiss e di Federn, che è stato il suo primo analista, hanno portato Berne negli anni 60, dopo una prima adesione alla lezione freudiana classica, a vedere il sogno come contenitore e rivelatore di stati dellIo primitivi, come rivelatori, quindi del protocollo del copione, come ci ricorda Anna Rotondo in Sogni e stati dellIo (1989).
In A Laymans Guide to Psychiatry and Psychoanalysis (1968) Berne, parlando della funzione dei sogni, dice: «é probabile che i sogni aiutino la mente a guarire da ferite emotive e da esperienze dolorose». Egli attribuisce ai sogni una funzione di assimilazione delle più comuni esperienze emotive dellIo, una funzione che va al di là della semplice spiegazione causale e che ha qualcosa a che fare con unintegrazione della situazione, con una rettifica degli atteggiamenti dellindividuo.
La radice fenomenologica degli stati dellIo coniugata con laccento della psicologia esistenziale sul soggetto come autore del proprio cambiamento ben si incontra in alcuni aspetti teorici e nelle tecniche - dal là e allora al qui e ora - della psicologia della Gestalt da cui si origina lapproccio ridecisionale in Analisi Transazionale. Dato che «è il sognatore a scrivere il copione», possiamo considerare i sogni anche come una Guida al futuro, come ricorda il titolo del testo di Pio Scilligo (1988).
Molteplici sono gli approfondimenti in Analisi Transazionale: sul significato identificatorio del sogno, sul significato relazionale del sogno nel rapporto terapeutico e sul sogno come narrativa. Il discorso è ad oggi aperto.
Riportiamo in chiusura, una recente intervista di Bill Cornell con Terry Berne, comparsa su «Script» - newsletter dellITAA (International Transactional Analysis Association) - a fine 2004, continuando la consuetudine di una breve sezione dedicata alla storia dellAnalisi Transazionale.
Il figlio di Eric Berne ci fornisce unimmagine del padre nellimpegno di coniugare il rapporto, non sempre facile, tra famiglia e figli, cui era molto legato, e lavoro, cui dedicava con passione la maggior parte delle sue energie. Ne emergono in modo chiaro i tratti di impegno, dedizione verso ciò che fa e di attiva curiosità verso il contesto sociale non solo americano, ma di altri paesi, che visitava attivamente, interessato soprattutto ai diversi modelli di cura e di vita in contesti diversi. Sensibilità che ritroviamo nella filosofia e nellanima sociale e interculturale del suo modello di intervento teorico e che gli valse, ai tempi del Maccartismo, una sorveglianza speciale per le idee considerate eccessivamente liberal e democratiche.
Nella rubrica Linee di tendenza, idee, personaggi, occasioni, Neda Lapertosa ci accompagna con brevi note, attraverso alcuni eventi di interesse come la Fiera del Libro di Torino, dedicata questanno al sogno; una serata a Milano su Cinema e psicoanalisi, con il delicato film di Fabio Carpi Le intermittenze del cuore, aperto e concluso da unimmagine di sogno, e attraverso altre occasioni culturali, come mostre e congressi che si sono svolti nella prima metà dellanno.
Infine Susanna Ligabue recensisce Conversazioni al confine del sogno di Thomas Ogden, psicoanalista ed esploratore attento di quanto accade nello spazio analitico intersoggettivo
|