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C.P.A.T. --> HOME PAGE --> N. 57/2012

QUADERNI DI PSICOLOGIA,
ANALISI TRANSAZIONALE
E SCIENZE UMANE

Dal n° 57 - 2012


Editoriale

Emanuela Lo Re*


Il «Quaderno» che presento, il numero 57, Physis e resilienza, è dedicato alle possibili e concrete connessioni fra questi due concetti nei diversi setting di intervento in cui operano gli analisti transazionali.

Si tratta di due concetti, per intuizione, emotivamente vicini e al contempo lontani per origini, luoghi e date di nascita. Profondamente attaccati alla vita, pieni di speranza e distanti nel loro significato.

A mio parere, dal vuoto, dallo spazio dialettico che li divide, nasce la possibilità di creare pensieri originali e agire nuovi gesti di cura.

Il concetto di physis, dal greco ??????? comunemente tradotto con “natura”, nel pensiero antico designa la totalità delle cose nella loro originaria generazione. Sono i presocratici a creare il concetto filosofico di physis e per questo sono detti anche “fisici”. Per essi la physis è il principio vitale della totalità, delle cose che si generano e crescono. Berne riprende il concetto, intendendolo in questo modo, fin dai suoi primi scritti:

«La forza di crescita della natura, che trasforma organismi meno evoluti in organismi più evoluti, fa crescere gli embrioni in organismi adulti, fa migliorare la gente che è malata, mentre chi è già sano lotta per raggiungere i propri ideali» (Berne, 1968)

e ancora:

«la forza evolutiva della natura che eternamente crea cose nuove e perfeziona quelle esistenti. Una forza che spinge gli uomini a crescere, a progredire, a migliorare» (Berne, 1969).

«E’ la forza vitale a cui siamo servitori in psicoterapia» afferma successivamente Clarkson (1993), aggiungendo:

«Credo che il compito degli psicoterapeuti e degli educatori ora sia quello di permettere alle persone di tornare in contatto con quella forza che è dentro di loro, allo scopo di facilitare la guarigione e l’autorealizzazione» (Clarkson, 1993).

Ho l’impressione che come analisti transazionali maneggiamo questo concetto con estrema cura e cautela, passandoci questo concetto di generazione in generazione proprio come fosse una “fiammella”. Di mano in mano, avendo cura che non si spenga.

Contemplandola. Fiduciosi.

Diverso il percorso del concetto di resilienza, che ha origine nella scienza dei materiali, nello specifico nella metallurgia per indicare la capacità di un materiale di resistere a urti e tensioni mantenendo le sue proprietà o riacquisendole in seguito a un urto. Un concetto che solo di recente è entrato nel lessico delle Scienze Umane. La psicologia, la psicoterapia, l’analisi transazionale e le scienze dell’educazione in questi dieci anni hanno studiato, approfondito, utilizzato e fatto “proprio” questo concetto. Ne hanno individuato le significative connessioni con il concetto di “legame”. Un benvenuto entusiasta. Come a dire “Ne avevamo proprio bisogno”. E di certo le migrazioni, gli eventi traumatici di questi ultimi tempi hanno sollecitato la ricerca di nuove parole, nuovi meticciamenti fra conoscenze e saperi, come afferma Edgard Morin nel suo recente lavoro La via per l’avvenire dell’umanità, edito da Raffaello Cortina nel 2012.

Penso che abbiamo bisogno di nuovi concetti e nuovi processi come quello di resilienza capaci di rassicurare, di restituire speranza e di proporre alternative nuove. Di fare appello alla necessità di connettere e costruire legami, nutrire l’espressione della creatività. Riprendere un contatto pieno, consapevole e diretto con la physis, nostra forza vitale.

Il primo contributo di questo «Quaderno», La consulenza come caccia al tesoro è di Liselotte Fassbind-Kech. Liselotte è Analista Transazionale, Didatta e Supervisore in Counselling, da alcuni anni docente presso la Scuola di Analisi Transazionale e Counselling di Milano. Nell’articolo l’autrice presenta una sua originale riflessione sulle possibilità per il counsellor analista transazionale di lavorare con le risorse del presente, del passato e del futuro dei suoi clienti.

A questo tema è stata dedicata una giornata di studio rivolta agli allievi della Scuola di Analisi Transazionale e Counselling curata da Fassbind-Kech, di cui Roberto Bestazza riferisce nella sezione di questo «Quaderno» dedicata agli Eventi.

Il secondo contributo Aspirazione o Adattamento? Una tensione irrisolta nelle credenze di base di Eric Berne è di William F. Cornell. Una riflessione sui motivi che hanno portato Berne a sviluppare poco il concetto di physis e di aspirazione. Parole, quelle di Cornell, che sembrano voler riempire un vuoto e che, attraverso i concetti di resilienza e motivazione intrinseca, propongono connessioni nuove fra la teoria e la pratica dell’Analisi Transazionale nei suoi diversi campi di applicazione.

Cinzia Chiesa con il suo contributo Leggimi forte. Funzione narrativa e resilienza ci accompagna a comprendere il significato relazionale che la lettura ad alta voce svolge nell’incontro fra il bambino e l’adulto. Emerge dalle parole dell’autrice l’idea, la possibilità concreta di pensare alla lettura condivisa come uno strumento capace di facilitare i processi di resilienza e il ripristino della capacità narrativa nelle esperienze traumatiche che una famiglia può attraversare.

I due contributi che seguono raccontano due esperienze concrete realizzate dalla cooperativa sociale Terrenuove nell’ambito del progetto ASGG (Adolescenti Stranieri di Seconda Generazione), finanziato dalla Fondazione Cariplo, rivolto alle scuole elementari e medie della zona 2 di Milano. Il primo Lo sportello di ascolto, luogo di legami è di Emanuela Lo Re. Propone una riflessione circa la possibilità di uno sportello di ascolto di diventare un luogo di legami capaci di costruire resilienza attraverso concreti gesti di cura. Il secondo Occhi sulla città. Laboratorio fotografico partecipato è della fotografa Ilaria Turba e illustra il laboratorio fotografico realizzato con un gruppo di ragazzi della scuola media Rinaldi. Un’esperienza forte e significativa capace di aprire lo sguardo dei ragazzi nella loro relazione con se stessi e con i luoghi della “loro” città.

Rimaniamo nel mondo della scuola con l’articolo di Gianfranco Torricelli La scuola oggi: studenti e docenti. Intersoggettività contrattuale e gruppo-classe. L’autore, riferendosi a un’esperienza concreta, approfondisce come, attraverso l’Analisi Transazionale, è possibile leggere i processi relazionali di un gruppo-classe e individuare strumenti operativi che facilitino la relazione e il raggiungimento degli obiettivi didattici.

Adolescenti e sostanze. Tra ricerca e rischio: un dialogo possibile è il contributo di Roberto Bestazza. L’autore riflette sul significato esistenziale che può assumere il consumo di sostanze fra gli adolescenti, all’interno del loro processo di costruzione identitaria e sottolinea come il legame può dar voce a un dialogo che sollecita l’ascolto dei bisogni e la ricerca di nuove forme di soddisfacimento degli stessi.

Cinzia Chiesa dedica il consueto spazio Parole Poesia a Ballare sulle nuvole di Vanina Starkoff. Ballare sulle nuvole racconta del poetico viaggio di una bambina che, passando attraverso i suoi sogni, ricerca il proprio luogo nel mondo.

Linee di tendenza, idee, personaggi, occasioni in questo numero raccoglie più voci.

Evita Cassoni, Roberto Bestazza e Massimo Gubinelli presentano tre eventi importanti, avvenuti negli ultimi mesi, che hanno coinvolto e impegnato attivamente il Centro di Psicologia e Analisi Transazionale, la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia, la cooperativa Terrenuove, la Scuola di Analisi Transazionale e Counselling e l’associazione italiana di analisi transazionale CPAT.

Anna Rotondo dedica le pagine di questo «Quaderno» riservate ai Personaggi a Dolores Munari Poda e a Marco Mazzetti, due premi Berne, due colleghi che per molto tempo hanno collaborato e partecipato agli “scambi di saperi” presso il Centro di Psicologia e Analisi Transazionale e la cooperativa Terrenuove di Milano.

Il numero si chiude con l’interessante e piacevole recensione di Ivano Gamelli del testo Re-inventare la famiglia. Guida teorico pratica per professionisti dell’educazione a cura di Laura Formenti.

Infine, desidero segnalare la presentazione di alcune novità editoriali curate da Ilaria Turba, Susanna Ligabue e Cinzia Chiesa, che troverete nelle ultime pagine di questo «Quaderno».

Pagine piene di affetti, pensiero e creatività. Penso alle parole di Shakespeare «della stessa sostanza dei sogni». Buona lettura!



* Emanuela Lo Re, psicoterapeuta, analista transazionale didatta TSTA-P EATA. Lavora presso il Centro di Psicologia e Analisi Transazionale di Milano e presso la Cooperativa sociale Terrenuove. (e-mail: at.mi@centropsi.it)




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