Questa rubrica si pone un obiettivo ambizioso: studiare il mondo dell'adolescente nelle sue più diverse ramificazioni, al di là dello spazio della psicoterapia psicoanalitica, senza sconfinare nella psicologia sociale o nella sociologia, bensì continuando a pensare psicoanaliticamente. Ci sembra che la riflessione e lo studio sui diversi contesti di vita dell'adolescente sollevi una grande varietà di questioni che stimolano continui mutamenti di prospettiva, obbligando a rapidi passaggi dall'intrapsichico all'interpersonale, dall'individuale al gruppale, dallo psicologico all'istituzionale e al sociale.
La sezione intende dunque dare spazio a contributi incentrati sullo studio delle problematiche dell'adolescente all'interno dei diversi ambienti di appartenenza: scuola, lavoro, servizio militare, tempo libero (associazioni, gruppi sportivi ecc.) e famiglia. Saranno pubblicati articoli e ricerche sulle tendenze che orientano nuovi contesti di appartenenza giovanile, come la navigazione in internet e la comunicazione nelle chat lines, l'esperienza nomadica dei "travellers", ecc. Ci occuperemo anche di contributi orientati a riflettere sul rischio giovanile nelle molteplici forme in cui esso si esplica (vedi la guida spericolata, i murales dei "writers" metropolitani, gli sport estremi, ecc.), per tentare di mettere più a fuoco sia il disagio "sommerso" che le diverse modalità con cui viene espressa la richiesta di aiuto in adolescenza.
Cercheremo, infine, di documentare il lavoro di quelle istituzioni, come le onlus e le cooperative sociali, di recente costituzione in Italia, che nell'ambito del cosiddetto terzo settore esplorano il rapporto con l'adolescente in un'area di "cerniera" fra l'intervento sociale e quello sanitario. Queste istituzioni animano strutture poco burocratizzate e medicalizzate, come i servizi di ascolto e di prevenzione del disagio giovanile, le case famiglia e i centri di aggregazione. Lo studio di queste istituzioni, che offrono ai giovani ospitalità non solo concreta ma anche psicologica, è utile ad evidenziare e focalizzare la funzione che l'ambiente svolge per l'adolescente, venendosi a configurare, secondo lespressione di Jeammet, come "spazio psichico allargato" e ad esplorare sia i fattori di rischio che quelli di protezione nella relazione fra adolescenti e fra adolescenti ed operatori. Questi spazi, infatti, possono essere considerati un campo interattivo in cui si sviluppano fantasie (inconsce) e relazioni "reali" che si influenzano a vicenda, e consentono di osservare e di analizzare l'uso reciproco dell'altro - ci riferiamo alle proposte inconsce di relazione che gli attori sociali si rivolgono reciprocamente - e l' "appoggio" di elementi "interiori" sulla realtà esterna. In altre parole, proprio il lavoro che si svolge in queste "comunità" permette di mettere in evidenza come la mente di ciascun soggetto riesce a far adattare gli altri e cresce in conseguenza delle reazioni degli altri alla sua presenza.
Emilio Masina
e-mail emiliomas@yahoo.com
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