Il lavoro di Mahron, rivisitato ed edito da S. R. Doctors e R. J. Leider, riesamina criticamente il concetto di adolescenza prolungata di Blos alla luce di una confrontazione tra modelli classici e nuove prospettive dintendimento delladolescenza.
Le teorie psicoanalitiche fondamentali riguardanti lo sviluppo adolescenziale sono, per Mahron, quella freudiana dellincremento dellintensità della pulsione e della difesa contro il tabù dellincesto; quella annafreudiana dellallontanamento dagli oggetti libidici incestuosi infantili attraverso luso di tipici meccanismi di difesa e i concetti di Blos sulladolescenza come seconda fase dindividuazione e come ricapitolazione del periodo edipico.
Per lautore, nonostante le formidabili fondamenta e le significative elaborazioni, ladolescenza come fase di sviluppo rimarrebbe trascurata nella teoria psicoanalitica.
Le recenti riformulazioni della teoria deriverebbero dai contributi della infant observation e dalle scoperte della psicologia del sé.
Ad avviso dellautore,il concetto di adolescenza prolungata, intesa come un particolare tipo di patologia adolescenziale, è basato sulla classica veduta delladolescenza come rimaneggiamento del periodo edipico. Il porre lEdipo al centro delladolescenza, riferendo ad esso tutti i cambiamenti sul piano delle relazioni, disallinea dalla comprensione globale e dalle informazioni di provenienza dallesperienza clinica.
In seguito, proponendo la storia del concetto in visione lA. considera come esso, primariamente descritto da Bernfeld (1923), fosse stato alle origini avvicinato alle trasformazioni narcisistiche delladolescenza che non possono essere ridotte ad arcaiche fissazioni e regressioni e che non caratterizano questi giovani come disturbati.
Passando a visionare il concetto secondo Blos, lA. ricorda come questi (1954, p. 734) definisca ladolescenza prolungata come uno statico perseverare nella posizione adolescenziale che in normali circostanze è di durata limitata e di natura transitoria. Invece della spinta alladultità, ladolescenza prolungata arresterebbe questo movimento e farebbe stazionare allinfinito nel processo adolescenziale; essendo espressione dellintima necessità di mantenere aperta la crisi adolescenziale, visto che il processo adolescenziale per Blos, nota ancora lA. citandolo, può essere considerato concluso quando unorganizzazione pregenitale e genitale gerarchica e relativamente inflessibile sia stata raggiunta, e quando le funzioni dellIo abbiano acquistato una significativa resistività alla regressione.
Dal punto di vista dei riferimenti teorici, Blos, secondo lA., si baserebbe su modificazioni dalla ego psychology e dalle teorie della relazione doggetto e conterebbe molto sul modello di M. Mahler della separazione-individuazione; ma tale modello, con i suoi focus su genitalità ed autonomia, mal si adatterebbe a descrivere il fenomeno in visione, i cui soggetti interessati continuerebbero a lavorare intorno a trasformazioni narcisistiche che utilizzerebbero primari e nuovi oggetti-sé.
Quindi Mahron passa a riflettere con la letteratura sui limiti dellutilizzo, nel lavoro dinquadramento anche teorico del fenomeno in visione, della teoria classica della libido, del modello di separazione-individuazione e delleccessiva rigidità del modello evolutivo secondo Blos.
Sulla via della psicologia del sé sarebbe possibile, secondo lA. riconsiderare - nella comprensione delle lotte adolescenziali impegnate per superare lattaccamento infantile ai genitori - più il ruolo dei legami narcisistici che non la solita enfasi sugli attaccamenti incestuosi: gli adolescenti rinnovano i loro desideri per legami narcisistici spostandoli sui pari o su altri adulti, sviluppando infatuazioni ed altre varietà di connessioni se-oggetto sé.
In seguito, coordinando il proprio pensiero e loggetto in visione con la psicologia del sé, Marhon considera che ladolescenza porta non tanto ad una revisione delloggetto edipico quanto ad un rimaneggiamento dellesperienza interna delle relazioni tra il sé ed i suoi oggetti sé e che è fondamentale per il modello sé-oggetto sé il riconoscimento che questa diade è continuamente in movimento nel senso della propria ridefinizione. Così ladolescenza, per lA., non implicherebbe separazione dagli oggetti infantili incestuosi (o dalle loro rappresentazioni) ed individuazione ma, piuttosto, revisioni, cambiamenti, variazioni e trasformazioni nella natura dei loro rapporti.
Quindi, discutendo di seguito il proprio punto di vista, lA. ritiene che ladolescenza prolungata non sia uno stato psicopatologico ma il risultato di una teoria inadeguata applicata ad un dato affidabile. Per lui lorientamento verso la considerazione delladolescenza come ricapitolazione della separazione-individuazione affermerebbe che mantenere contatti psichici con gli oggetti infantili sia segno dimmaturità. A ciò, il paradigma sé-oggetto sé offre lalternativa che, in tutta ladolescenza e ladultità, lindividuo mantenga legami con oggetti sé. Egli non si separa ed individua mai, né ritorna psicologicamente dipendente: il contrasto tra questi due modelli è, per lA., drammatico. Mentre il modello tradizionale spingerebbe ladolescente a separarsi, individuarsi ed a rinunciare alle richieste infantili, il nuovo modello, secondo lA., parla di graduali spostamenti nei rapporti sé-oggetto sé come esperienze intrapsichiche.
Ricapitolando conclusivamente il proprio pensiero, Marhon afferma che, contrariamente al punto di vista della psicoanalisi tradizionale, la psicologia delladolescente non deriva dalle vicessitudini della genitalità e ladolescenza non consiste primariamente in un rimaneggamento del complesso dEdipo; mentre lenfasi sulla rinuncia agli oggetti libidici incestuosi primari e sul modello separazione-individuazione non descriverebbe correttamente il processo adolescenziale: se continuiamo a credere che sia così, noi vedremo tanti adolescenti malati quanti individui in adolescenza prolungata, la quale, per lA., è una riaffermazione del fatto che la fine delladolescenza e linizio delladultità implichi la rinuncia ai legami con gli oggetti primari e la stabilizzazione di uninflessibile struttura del carattere veramente autonomo, pienamente individuato e completamente separato, mentre per Marhon non cè chiusura finale alla fine delladolescenza, ma un graduale spostamento nelle equazioni sè-oggetto sè, dal contesto di quelle primarie, arcaiche alle successive modificazioni degli anni della preadolescenza. Ladolescenza - conclude - è un significativo periodo nella trasformazione del sé. (É) Il processo di trasformazione evolutiva continua nelladultità. Solo così ladolescenza è prolungata.
Riferimenti Bibliografici
Blos P. (1954) Prolonged male adolescence: The information of a syndrome and its therapeutic implications. Amer. J. Orthopsych., 24:733-742.
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