A.Giannakoulas - S. Fizzarotti Selvaggi
Il counselling psicodinamico
Borla, Roma, 2003
Recensione di T. Baldini
Il volume sviluppa la tematica del titolo a partire da vertici epistemologici che caratterizzano e distinguono lopera:
- innanzi tutto la tradizione psicoanalitica Indipendente britannica, la quale coniuga rispetto dellortodossia con aperture ed attenzioni alla realtà del bisogno affettivo ambientale. Si sente nel testo la corrente continua che scorre lungo il vettore epistemologico tracciato da Ferenczi e calcato da Winnicott, Balint, Fairbairn, Bowlby, Heimann, Khan ed altri;
- segue lutilizzo della tradizione classica, specialmente mitologica, come organizzatore del pensiero: Edipo, Pitone-Delfi, Apollo, le Muse, lOraculum e letimologia divengono, per gli autori, strumenti per riflessioni (Atena-Perseo) sulla natura e la passione umane;
- la conoscenza metabolizzata, non invasiva nè distrattiva, dellevoluzione del pensiero umano e dellarte.
I vertici epistemologici sono nellopera amalgamati con la presenza cercata degli affetti: si avverte lo sforzo degli autori per mantenere in armonioso equilibrio elementi di teoria e tecnica da un lato, e rappresentazioni di affetti dallaltro. Gli affetti vengono lasciati emergere senza paura fino a forzare, arricchendola ed irribustendola, la teoria e la tecnica psicoanalitiche, per rispondere alla richiesta daiuto priva di condizioni:
Contenere la situazione e creare un holding affettivo-emotivo vuol dire valutare sia le risorse ambientali che quelle del paziente. Permettere al paziente di scoprire le sue personali risorse durante il processo del counselling significa infatti già sostenere le funzioni dellIo e pertanto non generare solo aspettative e dipendenze regressive patogenetiche.
(...)Chi ha bisogno di un counselling è un paziente che non può aspettare. Ne consegue che la disponibilità dellanalista deve tradursi nella capacità di potersi adattare al paziente e non viceversa.
Addentrandosi nel lavoro si contatta lidea che il counselling psicodinamico, la consultazione per avere aiuto in presenza di bisogni immediati ed estesi, questo strumento indispensabile nelle istituzioni pubbliche e private ma anche nel lavoro a studio, sia, forse, il senso più profondo della psicoanalisi applicata, si direbbe quello intorno al quale la teoria e la clinica psicoanalitiche, da Katharina di Freud a Gaia di Giannakoulas, si sono sviluppate, per la necessità di trovare, nella teoretica e nella metodologia, risposte alla richiesta daiuto.
Nellapprofondimento del testo, si è raggiunti dalleffetto di sovrapposizione concettuale di counselling e di trattamento del paziente adolescente, nel senso che quella che allinizio viene presentata come linea sfumata di separazione tra i due ambiti diviene via via una sorta di fertile collassamento concettuale. Pare infatti che la pratica descritta si attagli alla psicoterapia psicoanalitica delladolescente fino a coincidervi. In tal senso, il volume risulta un utile strumento di trasmissione di conoscenza per quanti sinteressano di adolescenza sia in ambito strettamente psicoanalitico sia in contesti allargati (ospedali di giorno, consultori, comunità terapeutiche e di tipo familiare, cooperative sociali e così via).
Nel panorama epistemologico e concettuale odierno, il volume si colloca anche come contributo al recupero di epistemi fondativi. La psicoanalisi infatti pare invitata da una parte a ripristinare la centralità dellinconscio, a dispetto di un suo utilizzo nel sociale che, in nome dellaiuto, tende oggi a designificare linconscio stesso; dallaltra sembra venire richiamata allassunzione di un solido assetto interno nei suoi sostenitori per poi guardare al bisogno di chi soffre senza lassunzione di difese identitarie nascoste dietro barriere epistemologiche.
Da questo punto di vista, il libro pare un invito al recupero dellesperienza del passato per viaggiare orientati nel futuro, un recupero di valenze espitemiche fondative: dallaprés coup alluso genuino del transfert e del controtransfert; dagli affetti in quanto rappresentazioni inconsce delle pulsioni allosservazione diretta e partecipe priva dinfiltrazioni del controllo sadico sul campo osservato; dallantropologia culturale alla mitologia. Dal testo si è indotti a pensare ad un futuro della psicoanalisi dipendente, come insegna la stessa disciplina, dal nutrimento del passato, indietro dagli psicoanalisti della seconda e prima generazione fino allinconscio di Freud.
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