ARTICOLI ORIGINALI
SUL SOGNARE-NON SOGNARE, RACCONTARE-NON RACCONTARE.
I sogni in adolescenza
Cristina Ricciardi, Marina Sapio
RIASSUNTO
Le Autrici si soffermano sull’analisi dei motivi della reticenza dell’adolescente a ricordare e raccontare il sogno in seduta. Discutono su varie opzioni collegandole ad aspetti peculiari del processo adolescenziale: oscillazioni fisiologiche del processo pubertario e adolescens; patologia narcisistica; timore di interferenza reciproca; timore che il sogno raccontato riaccenda una persecutorietà o eccitabilità non più relegata nell’oblio o contenuta a livello mentale; reticenza perché il sogno si pone come enigma personale sconcertante. Si soffermano sulla capacità di sognare e sul supporto dell’interpretazione al dispiegarsi della stessa. A esemplificazione portano vari esempi clinici.
Parole chiave: Sogno; capacità di sognare; racconto del sogno; interpretazione.
SUMMARY
About dreaming-not dreaming/telling-not telling. Dreams in adolescence. The Authors focus on the analysis of the reasons for adolescent patients’reluctance to remember and tell a dream, during a session. They consider many options in regard to adolescent peculiar aspects: physiological oscillations of the pubertaire and «adolescens»process, narcissistic pathology, reluctance due to the fear of mutual interference, fear that dream telling may trigger a persecutory attitude or excitability no longer repressed or mentally contained, reluctance towards the dream expressed as a disconcerting personal enigma. Importance is given to the ability to dream and the utility of interpretation in favouring that. Clinical evidence is given as support.
Key words: Dream; ability to dream; dream telling; interpretation.
VOLERE, SAPERE, POTERE E DOVERE
Una ricerca empirica sui sogni di adolescenti e giovani adulti
Filippo Mittino, Mattia Ramella, Alfio Maggiolini
RIASSUNTO
Gli Autori presentano una ricerca il cui obiettivo è identificare la presenza dei valori modali (sapere, volere, dovere e potere) nei sogni e nelle narrative diurne. La semiotica narrativa considera i valori moda- li come importanti organizzatori della struttura narrativa che determinano l’evoluzione del soggetto nel racconto. È stato chiesto di scrivere un sogno e un episodio diurno della loro vita, a 1000 soggetti (500 femmine e 500 maschi, di età compresa tra 11-25 anni) con il metodo del «sogno più recente» (Hartmann et al. 1991). I sogni e gli episodi sono statiti codificati utilizzando uno griglia costruita sulla base dei valori modali della semiotica narrativa (Bertrand 2000).
L’analisi dei dati ha permesso di delineare caratteristiche specifiche nei contenuti onirici e nelle narrative diurne lungo la linea evolutiva dalla preadolescenza all’età giovane-adulta, evidenziando inoltre differenze di genere. I risultati sembrano confermare le ricerche più recenti sul sogno come luogo nel quale poter cogliere gli aspetti trasformati- vi del soggetto. Le conclusioni indicano che i sogni sembrano essere soprattutto caratterizzati dall’impossibilità nel concretizzarsi di un’azione (non potere) piuttosto che dalla presenza di desideri (volere).
Parole chiave: Sogni; narrative diurne; semiotica narrativa; verbi modali.
SUMMARY
Knowing, wanting, having to, being able to. An empirical research about adolescents’ and young adults’ dreams. The research aims at finding out modal values (knowing, wanting, having to, being able to) in dreams and daily narratives. Narrative semeiotics looks at modal values as important organizers of the narrative structure which account for the subject’s evolution through the story. 1000 subjects (500 males and 500 females aged between 11-25) were asked to write down a dream and a daily episode in their life implementing the «most recent dream»’s methodology ( Hartmann et al. 1991). Dreams and episodes were codified making use of a grid devised on the basis of the narrative semeiotics’modal values (Bertrand 2000).
Data analysis has made it possible to point out specific features in oneiric contents and daily narratives along the pre-adolescence-young adulthood developmental line, also showing genre differences. The results seemingly confirm the conclusions of the most recent researches about dream, described as the place where the individual’s transformative aspects can be detected.
In synthesis, dreams appear to be mainly characterized by the impossibility for an action to be performed (inability) rather than by the expression of wishes (willingness).
Key words: Dreams, daily narratives, narrative semeiotics, modal values.
IL SOGNO COME ESPLORAZIONE DI SÉ
Savina Cordiale, Maria Katiuscia Zerbi
RIASSUNTO
Le Autrici propongono una riflessione sull’uso del sogno nella psicoterapia con gli adolescenti. Partendo dalla presentazione della corni- ce teorica cui l’intero lavoro fa riferimento, si passa all’utilizzo e al valore simbolico della supervisione analitica. Segue il racconto di un caso clinico in cui si mette in luce il processo evolutivo di una giovane paziente attraverso il dispiegarsi dei sogni da lei raccontati durante il primo anno di cura. Nelle conclusioni ci si sofferma sull’analogia tra il concetto di autodiagnosi e il significato intrapsichico e inter-relaziona- le che il sogno può assumere per un adolescente.
Parole chiave: Adolescenza; figurabilità; sogno; sogno ad occhi aperti; supervisione.
SUMMARY
Dream as self-exploration. The Authors offer a reflection about the use of dreams in adolescent psychotherapy. Moving from the presentation of the theoretical frame the whole paper refers to, the use and the symbolic value of psychoanalytic supervision is shown. Clinical evidence is then provided through a clinical case which highlights a young patient’s developmental process shown by the dreams she told during the first year of treatment. The analogy between the concepts of self-diagnosis and the intra-psychic and inter-relational meaning a dream may have for an adolescent is finally dealt with.
Key words: Adolescence, figurability, dream, day-dreaming, supervision.
IL SOGNO E IL SOGNARE
Ignazio Cannas
RIASSUNTO
L’Autore dedica la prima parte del lavoro a una lettura teorica del modello di funzionamento mentale freudiano, focalizzandosi sul settimo capitolo dell’Interpretazione dei sogni, per poi giungere alla funzione che assume il preconscio nella costruzione onirica. Nella seconda parte dell’elaborato, espone alcuni contributi post freudiani alla tecnica e all’utilizzo del sogno in analisi e conclude con una breve focalizzazione di quelli che potrebbero rappresentare degli ostacoli al sogno in adolescenza.
Parole chiave: Sogno; preconscio; regressione; raffigurabilità; spazio onirico.
SUMMARY
Dream and dreaming. The Author dedicates the first part of his work to the theoretical reading of the Freudian mental functioning model focusing on the 7th chapter of the Interpretation of dreams and afterwards deals with the function of pre-conscious in the oneiric construction.
In the second part of his paper, he talks about some post-freudian contributions to technique and to the use of dreams in analysis. In the end, he shortly tackles the liable obstacles to dreaming in adolescence.
Key words: Dream, pre-conscious, regression, figurability, oneiric space.
IL PRIMO SOGNO NELLA PSICOTERAPIA DELL’ADOLESCENTE
Anna Maria Dalba, Graziella Caliendo, Maria Patti, Gabriella Signorelli, Cristina Ricciardi
RIASSUNTO
Gli Autori, nell’arco di un biennio, hanno condotto una ricerca clinico-teorica sul «primo sogno di un adolescente in terapia». Essi pro- pongono l’ipotesi che l’ascolto e l’analisi del primo sogno possa fornire informazioni utili al processo diagnostico e alla possibilità di rinvenire elementi indicativi della struttura, della trattabilità del paziente e anche alla valutazione delle coordinate del setting da proporre.
Parole chiave: Sogno; interpretazione simbolica; interpretazione narrati- va; pre-transfert; diagnosi; prognosi.
SUMMARY
The first dream in an adolescent’s psychotherapy. The Authors have carried out a two-year clinical-theoretical research project about «an adolescent in treatment’s first dream». They advance the hypothesis that listening to and analyzing the patient’s first dream may provide useful in- formation for the diagnostic process and suggestions regarding the structure, the patient’s treatability and possible setting.
Key words: Dream; symbolic; interpretation; narrative interpretation; pre-transfert; diagnosys; prognosys.
IL SOGNO PER IL GRUPPO
Il sogno come indicatore della capacità di pensare in gruppo
Daniele Biondo, Marco Bordino, Maria Teresa Devito, Fabrizia Di Lalla, Giuditta Sestu
RIASSUNTO
Gli Autori approfondiscono la dimensione sociale e collettiva del sogno. Utilizzando le teorizzazioni bioniane sulla funzione del sogno e i contributi di altri psicoanalisti che si sono soffermati sull’impersonalità della dimensione onirica e sulla sua funzione del raccontare i sogni al gruppo, gli Autori sviluppano il concetto di sogno del gruppo come indicatore della capacità del gruppo di pensare. A tal proposito viene de- scritto il ruolo che ha avuto un sogno nella vita di un gruppo che, di fronte a un evento che ha minacciato il proprio «mito istituzionale», è regredito al funzionamento in termini di assunto di base. Il gruppo in questione è un’équipe di operatori di adolescenti raccontato in un momento di difficoltà inerente la gestione della separazione di un adolescente seguito da diversi anni. La comprensione delle dinamiche profonde attivate è stata facilitata dalla produzione di un sogno di un’operatrice dell’équipe (porte-rêve secondo Kaës) che ha permesso al gruppo di figurarsi i conflitti e i fantasmi che lo attraversavano.
Parole chiave: Sogno; gruppo istituzionale; équipe; porta-sogno; interfantasmatizzazione; figurazione; narrativa; indicatore; capacità di pensare.
SUMMARY
Dream function as indicator of group thought. The Authors scrutinize the social and collective dimension o f a dream. They avail them- selves of the Bionian theories about the function of a dream and of other psychoanalysts’contributions regarding the impersonality of the oneiric dimension and the function of dream telling in a group to develop the «group’s dream»concept as an indicator of the group’s ability to think. In this sense, they describe the role of a dream in the life of a group which, following an event that jeopardized its «institutional myth», regressed to basic assumption functioning. The group, made up of healthcare assistants working with adolescents, is described while painfully handling the separation from an adolescent they had been in charge of for many years. The understanding of the deep dynamics set forth, has been eased by an équipe member’s dream (porte-reve for Kaës) that made the group’s figuring out its own conflicts and phantoms possible.
Key words: Dream; institutional group; équipe; porte-rêve; inter-fanthomization; figuring out; narrative; indicator; ability to think.
APPORTI CLINICI
IL SOGNO DEI LEONI
Quali vie di elaborazione dell’esperienza traumatica se il corpo sa tutto e la mente non può?
Barbara Cacciarru
RIASSUNTO
Il lavoro affronta il caso di un’adolescente abusata di 16 anni, con pregressa diagnosi di ritardo mentale, seguita per quattro anni a due sedute settimanali. L’impensabilità del trauma, il blocco della memoria e della mente, l’investimento sulla corporeità come unica manifestazione sintomatica del dolore lasceranno lentamente spazio a nuove vie di elaborazione e simbolizzazione dell’esperienza traumatica. Passando per le ferite allucinate di un corpo che parla del trauma senza niente poter dire col pensiero, e attraverso l’irruzione inaspettata di un sogno sulla scena analitica, sarà possibile risignificare la concretezza del sintomo per aprire una feritoia trasformativa verso l’inconscio.
Parole chiave: Trauma; abuso; adozione; corpo ed elaborazione simbolica; funzione del sogno ed elaborazione simbolica; pensabilità.
SUMMARY
The lion’s dream: How can traumatic experience be expressed when the body knows everything but the mind is unable to? This work deals with an abused 16 year old adolescent girl with a previoua diagnosis of mental retardation, treated under psychotherapy twice a week over a four year period. Being her trauma unthinkable and both mind and body blocked, body investment as the only symptomatic manifestation of pain will, however, gradually give room to new ways, for her, to process and symbolize traumatic experience. The opportunity to re-signify the symptom’s concrete expression through a break-through leading to the sub- conscious, will finally be possible through an unexpected dream.
Key words: Trauma; abuse; adoption; body and symbolic processing; process; transitional experience; phobia; pubertaire.
Rubriche
PER AIUTARLI A CRESCERE
LA VITA SI SFIDA SOGNANDO
Paola Sabocchia
RIASSUNTO
Questo scritto prende spunto da un sogno di un minore ospite di una casa famiglia per adolescenti difficili e descrive il lungo processo di trattamento e cura che la struttura svolge quotidianamente. L’Autrice sottolinea l’importanza di uno spazio di condivisione dei vissuti fra il gruppo operatori e ragazzi.
Parole chiave: Casa famiglia; contenitore-contenuti; trauma; oggetto trasformativo; area di condivisioni delle esperienze.
SUMMARY
Life is challenged in dreams. This paper is occasioned by a dream a boy staying in a care home for difficult adolescents had and describes the long treatment process that structure provides every day. The Author stresses the need for a space where care-takers and patients may share their emotional experiences.
Key words: Care home; container-content; trauma; transformative ob- ject; experience -sharing area.
SCRIVERE PER FORMARSI
DAL SEGRETO ALLA CONDIVISIONE
La diagnosi di un «quasi» adolescente
Azzurra Aloisi
RIASSUNTO
L’autrice propone, attraverso l’elaborazione scritta di un’esperienza clinica, l’immagine della diagnosi come un processo conoscitivo che permette al terapeuta di scorgere prima e condividere poi attraverso parole, disegni e fantasie il movimento evolutivo del paziente adolescente nell’hic et nunc della relazione terapeutica.
L’emergere di questo processo conoscitivo, del passaggio da diagnosi segreta a diagnosi condivisa, si districa attraverso l’uso di esperienze transizionali nella terapia con lo scopo di dar voce alla storia personale del paziente, alle sue rappresentazioni e alle sue aspettative, nel tentativo di risignificare il sintomo fobico alla luce del nuovo lavoro del pubertario.
Parole chiave: Diagnosi segreta; diagnosi condivisa; processo; esperienze transizionali; fobia; pubertario.
SUMMARY
From secret to sharing: a «nearly» adolescent’s diagnosis. Through her written presentation of a clinical case, the Author depicts diagnosis as a knowledge acquisition process which enables a therapist to sense and lately share through words, drawings and fantasies the adolescent patient’s development progress in the «hic et nunc»(here and now) of the therapeutic relationship.
The surfacing of such knowledge acquisition process, from the secret diagnosis stage to that of a shared diagnosis, unfolds through the use of transitional experiences in the course of the therapy, in the attempt to voice the patient’s personal history and his/her representations and expectations, to resignify the phobic symptom in the light of the new pubertaire work.
Key words: Secret diagnosis; shared diagnosis; process; transitional experiences; phobia; pubertaire.
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