RivistaMedicina PsicosomaticaOrgano Ufficiale della Società Italiana di Medicina Psicosomatica
V. Centonze, A. Bassi, M.A. Cassiano, V. Causarano, L. Dalfino, A. Centonze, I. Ramunni*, O. Albano
Unità di Studio, Diagnosi e Terapia delle Cefalee-Dipartimento di Medicina Interna e di Medicina Pubblica(DiMIMP)-Università degli Studi di Bari
Craving per i carboidrati in 90 pazienti affetti da emicrania senza aura.
Pubblicato su: Medicina Psicosomatica, Vol.44, n.2, 1999
Introduzione
La presenza nel corso dell'attacco emicranico di disturbi del comportamento alimentare quali inappetenza, ipo-anoressia, nausea, conati di vomito, vomito (1,2) costituisce un evento noto da tempo. Già, infatti, Areteo di Cappadocia nel II sec. d.C. ne faceva una accurata descrizione nell'ambito del corteo sintomatologico di accompagnamento di quell'attacco doloroso del cranio da lui definito "heterocrania"(3). Giustificando così il ruolo importante sul piano diagnostico ad essi attribuito nel tempo da autorevoli studiosi quali Valquist (4), Ostfeld (5), Fridman (6) e, più recentemente, lo Ad Hoc Committee della International Headache Society (I.H.S.) 1988 (7). Materiale e metodo
A tale scopo sono stati studiati 90 pazienti di età compresa fra i 18 ed i 67 anni, di cui 56 di sesso femminile e 34 di sesso maschile affetti da emicrania senza aura, diagnosticata sulla base dei criteri della International Headache Society (IHS) -1988, giunti consecutivamente alla nostra osservazione. Di essi, 62 erano in trattamento farmacologico di tipo preventivo (flunarizina 5 mg/die + 5 -idrossi-triptofano 100 mg/die nella maggior parte dei casi, raramente in monoterapia), mentre 28 seguivano un approccio farmacologico di tipo sintomatico (sumatriptan cpr100-50 mg, naprossene sodico cpr 550 mg- indometacina cpr 50 mg- diclofenac cpr 50 mg- acido acetilsalicilico 1 g). Tutti i pazienti sono stati studiati tramite impiego di un questionario comunemente usato per l'assessment alimentare (numero pasti/24 h- quantità di cereali e derivati, latte e derivati, legumi,uova,carne, pesce,olii, grassi, verdura, frutta fresca, frutta secca,acqua,vino,birra,caffè,the, dolciumi, superalcolici) al fine di individuare l'alimentazione giornaliera tipo, integrato appositamente allo scopo di individuare i seguenti parametri: Risultati
I risultati ottenuti hanno evidenziato quanto segue: -PARAMETRO 1: non è emersa alcuna differenza fra i 2 gruppi studiati; i dati, infatti, hanno evidenziato la presenza di craving nell'8.8% dei pazienti emicranici e nel 6.2% del gruppo controllo. -PARAMETRO 2: i dati ottenuti hanno evidenziato la presenza di craving per i carboidrati dopo l'estinzione dell'attacco e col ripristinarsi della fisiologica condizione di appetenza, nel 43.3% dei soggetti emicranici, nel 14.4% di essi in fase prodromica. Il 13.4% dei pazienti, inoltre, pur non avendo manifestato un vero e proprio craving, ha riferito la netta tendenza, sempre nella fase post-estinzione dell'attacco, a privilegiare comunque l'assunzione di alimenti a base di carboidrati. Particolarmente interessante appare, a tale proposito, l'osservazione che tale comportamento si manifestava anche in pazienti non consumatori abituali di carboidrati. In nessun paziente si è manifestato il craving nella fase di attacco per la ben nota presenza di sintomi digestivi di accompagnamento (nausea soprattutto, conati di vomito, vomito). Nel 28.9% dei pazienti, infine, non è stato evidenziato alcun fenomeno di craving. -PARAMETRO 3: in 3 dei pazienti (23%) nei quali il craving si è manifestato in fase prodromica, l'assunzione di alimenti ricchi di carboidrati si è rivelata in grado di interrompere l'attacco stesso, in un caso in particolare con l'uso di zollette di zucchero.
-PARAMETRO 4: la familiarità per malattia diabetica è risultata del 5.4% nei soggetti emicranici e del 6.2% nel gruppo controllo. Discussione
I dati ottenuti evidenziano la presenza nei soggetti affetti da emicrania senza aura di "craving" per i carboidrati, in particolare, dopo l'estinzione dello attacco, raramente nel corso della fase prodromica. Sul piano fisiopatologico, il bisogno di assumere alimenti ricchi di carboidrati potrebbe costituire un elemento ulteriore in favore del ruolo svolto dalla serotonina nel meccanismo, peraltro ancora non del tutto noto, dello scatenamento dell'attacco emicranico. Infatti, bassi livelli di serotonina a livello cerebrale possono orientare la scelta di alimenti ad alto contenuto glucidico al fine di riportare in tale sede livelli fisiologici del neuro-trasmettitore. L'assunzione infatti di alimenti ricchi in carboidrati, attraverso l'aumentata increzione di insulina, tende a favorire l'assorbimento degli amino-acidi tirosina, fenil-alanina, leucina, iso-leucina, valina, metionina all'interno delle cellule muscolari, meccanismo al quale il triptofano è poco sensibile. In tal modo lo stesso triptofano, non dovendo più competere con i suddetti aminoacidi per i siti di trasporto all'interno della barriera emato-encefalica, riesce a superarla in quantità relativamente maggiore producendo in tal modo un aumento del pool di serotonina disponibile (16-17-18-19). Conclusioni In conclusione, riteniamo che la presenza di alterazioni del comportamento alimentare, in particolare di craving per i carboidrati, non evidenziabile nei periodi intercritici, presente anche in soggetti non consumatori abituali, non correlata all'impiego di farmaci di tipo preventivo, alla presenza di disturbi di tipo psicoaffettivo e ad alterazioni del metabolismo glucidico, costituisca sia una importante spia biologica del funzionamento del sistema neurotrasmettitoriale serotoninergico sia una potenziale chiave interpretativa sul piano fisiopatologico di una patologia che pur essendo nota da sempre continua, a tutt'oggi, a presentare ancora aspetti non noti dei suoi meccanismi etiopatogenetici. RIASSUNTO In questo studio gli Autori hanno valutato la prevalenza di un anomalo comportamento alimentare, in particolare di craving per gli alimenti a base di carboidrati, in 90 soggetti affetti da emicrania senza aura. Lo studio è stato condotto tramite impiego di un questionario per l'assessment alimentare appositamente integrato da specifiche domande inerenti la presenza del suddetto comportamento in rapporto alle varie fasi dell'attacco emicranico. Esso, risultato presente nel 43.3% dei soggetti studiati nella fase post-estinzione dell'attacco e nel 14.4% di essi nel corso della fase prodromica, potrebbe costituire un importante "segnale" biologico di disturbo del sistema neurotrasmettitoriale serotoninergico fornendo un ulteriore contributo al ruolo chiave della serotonina nella fisiopatologia della emicrania. SUMMARY In this observational study we investigated the occurrence of a peculiar alteration of alimentary behaviour in 90 subjects affected by migraine without aura, i.e. a craving to eat carbohydrate-based foods right after a migraine attack. All enrolled patients filled in a ad hoc planned questionnaire.This alteration, present in 43.3% of studied patients at the end of attack and in 14.4% in prodromic phase, could be an important biological indicator of a serotoninergic system disorder, confirming the main role of serotonin in the pathophysiology of migraine. BIBLIOGRAFIA 1-Centonze V, Polito BM, Cassiano MA, Doronzo F, Ricchetti G, Portincasa P, Bassi A, Albano O. The Dyspeptic Syndrome in Migraine: Morphofunctional Evaluation on 53 Patients. Headache, 36, 442-445, 1996. 2- Centonze V. Sindrome dispeptica ed emicrania: espressione di un unico disordine neurotrasmettitoriale? Hemicrania, 2, 1-4, 1990. 3- Adams F.(Ed). The extant works of Aretaeus, the Cappadocian. London: The Sydenhan Society, 52, 1856. 4- Vahlquist B. Migraine in children. Int Arch Allergy, 7, 348-355, 1955. 5- Ostfeld AM. Migraine Headache. Its physiology and biochemistry. JAMA, 174, 1188-93,1968. 6- Friedman AP. The Migraine syndrome. 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