Reggio Emilia, 18 aprile 1997
Larga parte delle conoscenze psichiatriche non sono traducibili semplicisticamente in conoscenze biologiche e viceversa: esiste cioè sempre uno spazio fra "disturbo" e persona che soffre di quel disturbo; spazio che è terreno di elaborazione, confronto, studio. Due sono dunque i ruoli fondamentali della psicopatologia: innanzitutto un ruolo di delimitazione degli oggetti della ricerca, inoltre, non è pensabile una prescrizione corretta di farmaci se non sulla base di quello che cogliamo nell'esperienza interna delle persone.
Dalla sua origine ad oggi la psicopatologia, scienza dell'uomo che mantiene un suo preciso rigore metodologico, si è declinata in diversi aspetti che spaziano dalla prevalente considerazione del mondo interno alla considerazione anche per la sua intersoggettività costitutiva della persona ed infine verso una lettura ermeneutica delle esperienze interne. Tuttavia tutte queste declinazioni della psicopatologia, che ne mostrano la attuale vitalità, hanno in comune una vocazione fenomenologica, intendendo con ciò la tensione prioritaria all'ascolto delle esperienze interne delle persone e del loro agglutinarsi in mondi di senso.
In questa riproposizione della psicopatologia si devono tenere in primo piano i legami e gli sfondi filosofici che ne hanno costituito storicamente il punto di avvio e che continuano ad essere la base epistemica del fare psicopatologia. E' per questo motivo che del tutto naturalmente l'Istituto Banfi si sia trovato in stretta unione con la Società Italiana per la Psicopatologia. Gli incontri di Reggio Emilia del 18 e 19 aprile costituiscono una
occasione inaugurale per riflettere sui fondamenti epistemici della psicopatologia, sul rapporto con gli sfondi filosofici di riferimento ed inoltre sull'impatto che la presenza o assenza della dimensione psicopatologica ha nel concreto operare dei servizi, memori di quanto secoli fa scriveva David Hume: "Error in philosophy are only ridicoulus, but errors in religion are dangerous".
Nulla in effetti potrebbe essere più dannoso di una prassi psichiatrica che, esasperando il suo ruolo di controllo verso gli aspetti terapeutici, trascurasse i modi di essere e di esperire del paziente. Gli incontri prevedono un pomeriggio di rivalutazione dei rapporti, contrasti e validazioni che connettono psicopatologia e discipline filosofiche ed una giornata congressuale dedicata all'esame dei punti nevralgici della attività dei servizi di psichiatria: dalla formazione degli operatori alla prima accoglienza, alla presa in carico di un percorso psicotico, al confronto con la acuzie e la cronicità, alla riabilitazione e alla farmacopea.
Venerdì 18 Aprile 1997 ore 16
IL PERCORSO DELLA PSICOPATOLOGIA:
DALLA FILOSOFIA AI SERVIZI
Società Italiana per la Psicopatologia
Istituto Banfi
Istituto Italiano per gli Studi Filosofici
Centro Fiorentino di Storia e Filosofia della Scienza
Sala della Biblioteca Scientifica <<Carlo Livi>> via Amendola 2
REGGIO EMILIA
Con interventi di:
Fabrizio Asioli
Arnaldo Ballerini
Ferruccio Giacanelli
Paolo Rossi
Sabato 19 Aprile 1997
I SERVIZI DI PSICHIATRIA HANNO ANCORA BISOGNO DELLA
PSICOPATOLOGIA?
Società Italiana per la Psicopatologia
Istituto Banfi
Sala Convegni Hotel Astoria viale L.Nobili 2 REGGIO EMILIA
Mattina (9.30)
Chairman: Arnaldo Ballerini
La psicopatologia come strumento formativo degli operatori dei servizi
psichiatrici
Giovanni Gozzetti
-Discussione
Le conoscenze psicopatologiche nella accoglienza e nella presa in carico
Vanna Berlincioni, Fausto Petrella
Acuzie e cronicità. Una visione psicopatologica
Giovanni Stanghellini
-Discussione
Pomeriggio (ore15.00)
Chairman: Fabrizio Asioli
Prognosi e destino. Sulle continuità narrative in psicopatologia
Clara Muscatello, Paolo Scudellari
Una <<bussola>> psicopatologica per la riabilitazione
Andrea Ballerini, Mario Rossi Monti
Psicopatologia e Psicofarmacoterapia
Carlo Maggini
-Discussione
N.B. Per partecipare all'iniziativa è necessaria l'iscrizione, da attuarsi tramite fax
presso l'Istituto Banfi (0522-554360). L'iscrizione è gratuita