Con l'espressione: <<I luoghi del mondo infantile>> intendiamo far riferimento a quelle zone metaforiche e reali dove l'adulto educatore e/o terapeuta può incontrare il bambino per attualizzare un incontro significativo.

Il luogo così inteso non è solo quindi lo spazio terapeutico in cui si realizza l'incontro con il bambino né tantomeno la tecnica utilizzata per stabilire una comunicazione (elementi tutti indispensabili per interagire con il bambino nello spazio terapeutico). Il luogo è invece soprattutto quell'area psichica che consente al bambino di abitare il proprio corpo, le proprie forme, il proprio linguaggio e all'adulto di cogliere i segnali con cui il bambino sente di comunicare le proprie coordinate.
Il bambino ha, infatti, un modo di comunicare, agire, pensare diverso da quello adulto, non inferiore o meno elaborato, ma diverso. Va riconosciuta la personalità del bambino che si esprime proprio in quei luoghi in cui è l'adulto a doversi calare.

Come terapeuti è fondamentale osservare, analizzare, comprendere l'espressione dei bisogni, dei vissuti, dei disagi ricorrendo proprio a quei canali che il bambino usa per dare forma al suo universo psichico. Non è possibile guardare il bambino dall'alto, pensare e sentire come un adulto o <<fingere>> di essere bambino, illudendosi o sforzandosi di provare le stesse emozioni.

Il recupero della nostra parte infantile è fondamentale nell'incontro con il bambino reale, ma l'adulto dovrebbe poter abitare quei luoghi senza venire meno alla propria funzione.

Cosa sta comunicando quel bambino con il suo movimento caotico, rapido e brusco?

Perché non riesce a fermarsi?

Come si può entrare in contatto con lui evitando la simmetria?

È su quel canale che lo si può incontrare? è nel luogo-movimento che è possibile la relazione?

Con questa ottica certamente non si intende definire una fissità di rapporto; certo la relazione implica evoluzione, racchiude in sé il passaggio dai luoghi più primitivi a quelli più evoluti, ma rispettando i tempi e i modi del bambino attraverso un percorso che gradualmente lo accompagna nella crescita.

Ma l'evoluzione è sempre uguale per tutti?

Siamo costretti a pensare che l'approdo ai luoghi del bambino sia necessariamente un'opera di civilizzazione che ci consente di portarlo dalla nostra parte o possiamo ipotizzare di scendere nei suoi luoghi per fare cultura insieme?

SEDE DEL CONVEGNO:
Centro Congressi Frentani, Via dei Frentani, 4 - 00185 Roma.
Fermata Metro B: Castro Pretorio (zona Stazione Termini).

SEGRETERIA:
Via Salaria, 30 - 00198 Roma

ESONERO:
è stato richiesto l'esonero per gli insegnanti al Ministero della P.I.

QUOTA DI PARTECIPAZIONE:
entro il 15 giugno L. 160.000 (Iva esclusa); successivamente a tale data L. 230.000 (Iva esclusa).
Riduzione del 20%: ex allievi dell'Istituto di Ortofonologia, operatori FOAI. Le iscrizioni si accetteranno fino ad esaurimento posti.

ATTESTATO:
verrà rilasciato l'attestato di partecipazione.

ISCRIZIONE:
Spedire la scheda di iscrizione in busta chiusa alla Segreteria o inviarla via fax al no 06/8413258.
Per prenotazioni telefoniche utilizzare i numeri: 06/442291049 - 44290410.

Nell'ambito dei lavori del Convegno, in cui vengono presentate le modalità di approccio al bambino attuate dall'Istituto di Ortofonologia, abbiamo il piacere di accogliere alcuni particolari ospiti, tra i quali:

Andrea Canevaro
Max Lüscher
Francesco Simeti
Giacomo Stella
Riccardo Venturini

Li ringraziamo fin d'ora per la loro presenza e per il loro prezioso contributo scientifico

Federico Bianchi di Castelbianco
Magda Di Renzo