Società Italiana per la Psicopatologia
II Congresso Nazionale
La dimensione negativa della schizofrenia
Palazzo degli Affari - Piazza Adua - Firenze
A. Ballerini
A.C. Ballerini
B. Callieri
L. Calvi
L. Cappellari
R. Dalle Luche
G. Gozzetti
M. Rossi Monti
G. Stanghellini
Segreteria Scientifica
A. Ballerini
M. Rossi Monti
G. Stanghellini
U.O Sperimentale di Psichiatria
Dipartimento di Salute Mentale
Università degli Studi di Firenze
Viale G. Mazzini, 10 - 50132 Firenze
Tel. 055-2344574 Fax. 055-2344824
e-mail stan@dada.it
Segreteria Organizzativa
C.S.S.
Viale G. Mazzini, 70 - 50132 Firenze
Tel. 055-2480202 - Fax. 055-2480246
e-mail css@mega.it
Nel 1995 un gruppo di psichiatri ha fondato la Società Italiana per la Psicopatologia con lo scopo di contribuire a riportare l'area della psicopatologia al centro della ricerca, della formazione e soprattutto dell'assistenza in psichiatria.
Certamente la dimensione psicopatologica, messi a parte indebiti significati del termine "psicopatologia", è metodologicamente caratterizzata dall'attenzione e studio delle esperienze interne delle persone, attenzione che costituisce la fondazione fenomenologica della psicopatologia e che è tuttora il presupposto epistemico corretto per approcci diversificati alla sofferenza mentale.
La psicopatologia fenomenologica offre cioè dispositivi di conoscenza che debbono scambievolmente integrarsi con la ricerca empirica e la dimensione neurobiologica in psichiatria, ma è soprattutto dal punto di vista terapeutico che la psicopatologia appare indispensabile.
E ciò è soprattutto vero per l'esercizio della psichiatria nella comunità, il cui scopo precipuo è la presa in carico di percorsi di malattia e non semplicemente una diagnosi convenzionale e puntiforme o una terapia istantanea.
La psicopatologia fenomenologica costituisce quindi l'unico modello conoscitivo valido per l'attività dei Servizi di Psichiatria, l'unica trama teoretica e metodologica di fondo alla quale essi possano far riferimento nello sforzo quotidiano di scegliere assieme al farmaco più giusto la modalità di presa in carico più proficua. In effetti senza la prioritaria attenzione all'ascolto e studio degli aspetti formali delle esperienze patologiche e della densità dei significati che esse veicolano, non si vede come sia possibile un progetto di terapia esteso nel tempo lungo sentieri di vita e di malattia differenziati, e che non può non fondarsi sullo stabilire un rapporto con la persona sofferente.
La psicopatologia fenomenologica ha così una doppia valenza: da un lato può essere il razionale della ricerca in psichiatria, dall'altro consapevolmente si oppone a che un necessario riduzionismo metodologico si trasformi in riduzionismo ontologico e faccia scomparire l'uomo dietro numeri, cifre e diagrammi.
Sono questa vocazione intersoggettiva e questa duplice possibilità (teoretica e pragmatica) che fanno della psicopatologia uno strumento indispensabile nella prassi dell'assistenza. Una sorta di linguaggio comune per i diversi metodi di approccio in psichiatria, una "philosophy" di fondo dei servizi di psichiatria nella comunità, se essi non vogliono smarrire la tensione insieme conoscitiva e terapeutica che li anima.
Comitato d'Onore
P. Berner
W. Blankenburg
B. Callieri
D. Cargnello
J. Cutting
K.W.M. Fulford
G. Huber
G. Gross
A. Kraus
G. Lanteri-Laura
Ch. Mundt
M. Musalek
M. Schwartz
O. Wiggins
L'incontro con alcuni pazienti diagnosticati come schizofrenici può dar luogo ad una strana ed inquietante sensazione. L'icastica descrizione che ne dà E. Minkowski resta scolpita nella memoria: "Urtiamo contro il vuoto". Nell'impatto di quest'urto non si prova l'acutezza graffiante suscitata da un'intuizione delirante rivelatoria, né la tenacia compatta di una convinzione delirante; ma la forza imbattibile dell'assenza.
A partire dagli anni Ottanta termini quali "sintomi negativi" e "schizofrenia negativa" sono entrati nell'uso della psichiatria clinica e hanno fortemente condizionato sia le strategie della ricerca empirica, sia l'impostazione dei protocolli terapeutici, farmacologici e riabilitativi.
Tuttavia, nonostante questo enorme successo, il concetto di "negatività" è oggetto di severe critiche metodologiche, che possono essere cosÏ riassunte:
(1) in primo luogo, i sintomi cosiddetti "negativi" sono sintomi del comportamento (condotte osservabili estrinsecamente) e non sintomi dell'esperienza (fenomeni vissuti attinenti al mondo interno) e come tali hanno una scarsa rilevanza per l'inquadramento psicopatologico e diagnostico;
(2) in secondo luogo, una cospicua e certo non trascurabile tradizione di studi psicopatologici attribuisce a tali sintomi "negativi" non un significato diagnostico nel differenziare dicotomicamente due sotto-sindromi schizofreniche (una appunto "negativa", l'altra "positiva"), bensì un significato dinamico.
Questa tradizione vede nella dimensione negativa da un lato la deficienza che precorre e contribuisce a generare i fenomeni produttivi psicotici (allucinazioni e deliri), avvicinando il concetto di "negatività" a quello di vulnerabilità; dall'altra l'esito infausto (peraltro non obbligato) di taluni percorsi schizofrenici.
09.30 - Saluto del Presidente della Società Italiana di Psichiatria
Prof. P.L. Scapicchio
09.45 - Saluto del Presidente Onorario della Società Italiana per la Psicopatologia
Prof. B. Callieri
I sessione
Moderatore: - A. Ballerini
10.00 - W. Blankenburg (Marburg)
The problem of identy in schizophrenia and depression
Il problema dell'identità nella schizofrenia e nella depressione
10.45 - Pausa
11.00 - C. Muscatello (Bologna)
Figure della depersonalizzazione
11.30 - L. Calvi (Milano)
La pienezza di essere nella schizofrenia e nella depressione
12.00 - Discussione
13.00 - Pausa
II Sessione
Moderatore: - G. Gozzetti
15.00 - J. Cutting (London)
What is positive and what is negative about "negative" symptoms?
- Cosa c'è di positivo e cosa di negativo nei sintomi "negativi"?
15.45 - G. Stanghellini (Firenze)
A cosa serve la vulnerabilità?
16.15 - W.K. Strik (Bern)
Lateralità e sintomi negativi
16.45 - Pausa
17.00 - Discussione
18.15 - A. Ballerini (Firenze)
Sintesi e chiusura dei lavori
E' prevista la traduzione simultanea italiano/inglese e inglese/italiano.
Simultaneous translation Italian/English and English/Italian is provided.
Sede
Palazzo degli Affari
Piazza Adua - Firenze
Quote di partecipazione (IVA inclusa)
entro il 15 settembre 1998 - dopo il 15 settembre 1998
Soci: Lit. 80.000 - Lit. 100.000
Non soci: Lit. 120.000 - Lit. 150.000
Colazione di lavoro: Lit. 42.000 - Lit. 42.000
La quota include la partecipazione ai lavori, il kit congressuale e i coffee break. La colazione di lavoro non è inclusa nella quota, ma può essere acquistata tramite la scheda di iscrizione al Congresso.
Modalità di pagamento
Il pagamento delle quote di iscrizione potrà essere effettuato tramite assegno bancario, circolare, vaglia postale o telegrafico intestato a C.S.S.
L'assegno o la copia del vaglia dovrà essere inviato unitamente alla relativa scheda alla Segreteria Organizzativa: C.S.S. - Viale G. Mazzini 70 - 50132 Firenze.
Cancellazioni
In caso di impossibilità a partecipare al Congresso è necessario comunicare la cancellazione dell'iscrizione alla Segreteria Organizzativa inviando comunicazione scritta entro il 30 settembre 1998.
Coloro che effettueranno la loro cancellazione entro il 30 settembre, riceveranno il rimborso della quota e/o deposito inviato con una penalità di Lit. 50.000. Oltre tale data non è previsto alcun rimborso.
In ogni caso i rimborsi saranno effettuati dopo il Congresso.
Agenzia di viaggi
Il CSS Viaggi (Viale Mazzini, 70 - 50132 Firenze - Tel. 055/2480242 - Fax. 055/2480845) è l'Agenzia ufficiale del Congresso ed è a disposizione dei partecipanti per le prenotazioni alberghiere.
Segreteria in sede congressuale
La Segreteria sarà aperta in sede congressuale sabato 24 ottobre dalle ore 8.30 alle ore 18.30.