Milano, martedì 5 maggio 1998
1) le origini e le vicissitudini delle rappresentazioni interne;
2) la natura dello spazio e del tempo;
3) il luogo e la natura del 'controllo' psichico;
4) la natura del Sé, in particolare la sua stabilità e la sua relazione con il suo ambiente, per esempio, l'altro;
5) le certezze epistemologiche dello speculare sulle intenzioni di una persona.
La direzione di questo sviluppo riflette sempre di più la ricerca di simmetrie globali soggiacenti la realtà psichica e le complesse sorgenti auto-organizzanti delle loro rotture.
Si deve considerare come, tradizionalmente, la psicoanalisi assume che la realtà è sensuale. I suoi oggetti sono interi e relativamente stabili. Essa è dinamicamente chiusa, non-dissipativa e continua. E' matematicamente integrabile. Esiste all'interno di uno spazio tridimensionale vuoto che si muove in avanti, attraverso il tempo, che è reversibile. L'obiettività è possibile. La simmetria non tiene conto delle esperienze discontinue; esse sono intese come funzioni di operatori metafisici non-misurabili che includono l'Io e i suoi sotto-sistemi. Questi, a loro volta, sono guidati - secondo i principi di Lamarck - da 'esperienze biologiche' ereditate.
Tuttavia, dopo la Klein, le rappresentazioni interne sono progressivamente diventate meno totali e meno sensuali; nei lavori di Bion e Winnicott talvolta non vengono prese in considrazione. Lo spazio è stato esteso sempre più oltre il sensuale; Bion, per esempio, introdusse lo spazio di dimensioni più alte che egli chiamò infra ed ultra sensuale. Piuttosto che la costituzione di tre dimensioni spaziali che si muovono nel tempo reversibile, lo spazio transizionale di Winnicott sembra più simile allo spazio-tempo. A differenza della tradizionale realtà psicoanalitica, le realtà di Bion e Winnicott sono dinamicamente aperte, dissipative e discontinue. Al loro interno l'obiettività diventa sempre più problematica in quanto esse sono auto-organizzanti, benchè esse siano così differenti.
L'auto-organizzazione di Bion può essere capita seguendo le formulazioni dinamiche di W.J. Freeman e C. Langton e può generare contenuti consci via selezione. L'auto-organizzazione di Winnicott, invece, è anche più complessa. Essa può al limite, essere descritta in due modi: seguendo la teoria delle reti di Boole (come suggerito da S. Kauffman) o usando i principi spazio-temporali derivati dall'ibridazione delle teorie delle meccanica quantistica e della relatività generale.
Tutte queste idee sono rilevanti per l'interpretazione in psicoanalisi. Tuttavia, mentre le sue origini giacciono nello spazio-tempo di Freud, il suo uso continua nello spazio-tempo di Winnicott come comportamento che rompe la simmetria. In questa conferenza, dopo aver descritto e integrato le idee esposte sopra, rifletterò sulle conseguenti implicazioni dell'interpretazione durante il gioco. Seguendo Winnicott, concluderò invitando ad andare contro il suo uso tradizionale.
Prof. Alan Stein
Psicoanalista
New York