Il 20 marzo 2001 il Centro Studi e Ricerche della ASL Roma E è lieto di
ospitare Rosemary Wanganeen, una aborigena australiana appartenente al
popolo Wirrigu che originariamente occupava la costa occidentale del South
Australia. Rosemary Wanganeen vive e lavora ad Adelaide dove dirige il
Sacred Site Within Healing Centre da lei fondato nel 1993; il Centre svolge
attività terapeutica con i nativi australiani vittime della Stolen
Generation e, più in generale, delle esperienze traumatiche di perdita di
identità, cultura e potere. Rosemary stessa appartiene alla Stolen
Generation, quella generazione che un governo, firmatario dei diritti dell'uomo, si proponeva di sottrarre con tutti mezzi alla propria appartenenza
sociale e culturale.
La storia di Rosemary è la storia di molti aborigeni attuali che hanno
sperimentato la perdita (Loss) di tutto: terra, cultura, storia,
linguaggio, religione, famiglia, rispetto, legalità, motivazioni,
sperimentando solo l'essere senza più nulla. Questa perdita ha generato un
dolore intenso (Grief) che ha portato molti di loro a sviluppare malattie
fisiche fino alla morte, al suicidio, all'abuso di sostanze, alla malattia
mentale, alla violenza sugli altri; una moderna forma di genocidio, l'
olocausto delle democrazie.
Rosemary è riuscita, grazie al ritrovamento della propria identità
ancestrale, totemica, a riscattarsi dalle violenze subite, a ritrovare il
senso antico, originale, della propria esistenza, a superare la perdita
facendo di questa sua esperienza la base del proprio impegno a favore degli
aborigeni australiani.
E' diventata membro attivo di molte organizzazioni e rappresentante del suo
popolo nel Committee to Defend Aboriginal Rights (1997/98) e nella Royal
Commission into Aboriginal Deaths in Custody (1988/91); attualmente è membro
della Sudden Infant Death Syndrome Association of South Australia.
Durante il suo lavoro in questi organismi Rosemary Wanganeen ha potuto
constatare la necessità per i nativi australiani di possedere, all'interno
dei servizi sanitari, ambienti culturalmente sensibili ed appropriati per
sostenere e facilitare l'accesso a percorsi terapeutici orientati all'
acquisizione della consapevolezza del danno subito, del recupero di identità
e del "riscatto".
L'originale modello di intervento terapeutico che Rosemary Wanganeen offre
alla riflessione è una forte testimonianza dei limiti della cultura
occidentale, la western civilisation, e la necessità di aderire, con sempre
maggior vigore, ai richiami di una dimensione transculturale della salute,
della malattia e della cura.
Dr. Pompeo Martelli
Centro Studi e Ricerche ASL ROMA E
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