Introduzione
Fare, pensare, imparare:
l'importanza della vita quotidiana nelle Comunità Terapeutiche
Uno dei principi su cui si fonda la prassi di ogni Comunità Terapeutica, a prescindere dai diversi orientamenti teorici, è la condivisione della vita quotidiana fra pazienti e operatori e il coinvolgimento di entrambi nelle pratiche indispensabili alla sua esistenza: cucinare, mangiare, pulire, progettare e programmare, svolgere incombenze di comune interesse e necessità, trascorrere il tempo libero.
Non si tratta di semplici attività occupazionali o genericamente ergoterapiche ma di un "substrato" che consente a ciascuno di misurarsi con la realtà secondo le proprie possibilità e che favorisce lo sviluppo di relazioni e dinamiche gruppali mettendo in evidenza i comportamenti e i differenti bisogni dei residenti.
Tutto ciò costituisce il materiale per una costante riflessione sul modo di essere di ognuno così come sulla natura delle interazioni e delle situazioni che si vengono a creare. In altre parole, si realizzano nella quotidianità le condizioni per cogliere in ciò che accade, significati diversi da quelli che siamo soliti dare a una semplice lettura superficiale e soggettiva.
Viste in quest'ottica le attività, specie quelle legate a esigenze materiali e concrete, assumono il significato di funzioni vitali, sia perché corrispondono a esigenze reali , sia perché, attraverso l'introspezione e il confronto fra le parti, promuovono il cambiamento.
Non si tratta quindi di un attivismo sterile e afinalistico, ma di un fare e di un pensare strettamente interdipendenti che fungono da "veicolo" del trattamento comunitario e costituiscono un potenziale di trasformazione e apprendimento.
Questo modo di considerare il fare quotidiano trova applicazione concreta nel contesto di molte Comunità.
I pazienti che vi risiedono infatti sono spesso portatori di gravi patologie e disabilità e hanno capacità limitate per quanto riguarda l'assunzione di responsabilità per se stessi e per gli altri.
In altre parole essi vivono in condizioni di dipendenza e avrebbero bisogno di divenire più autonomi, ciascuno secondo le proprie possibilità.
Dal canto suo, la Comunità richiede ai suoi residenti di partecipare, per quanto è possibile, alla gestione della vita quotidiana.
Per molti di loro il coinvolgimento comunitario rappresenta un utile apprendimento nell'assunzione di responsabilità verso gli altri così come verso se stessi, attraverso le relazioni che si sviluppano.
Anche pazienti cronici, con elevati livelli di disabilità, possono apprendere di più dal fare che da sofisticate verbalizzazioni intellettualistiche.
Le relazioni di lavoro infatti, implicano potenti aspetti emotivi che occorre tenere in considerazione e su cui è necessario riflettere.
Quando le interazioni con gli altri vengono ignorate, la vita emotiva si impoverisce e l'Istituzione aggrava le condizioni di molti dei pazienti che vi risiedono.
Lo svolgimento di attività pratiche inoltre rende necessaria la costituzione di gruppi e sottogruppi che, di fronte ad ogni compito, devono individuare le soluzioni organizzative e operative più opportune ma debbono anche confrontarsi con dinamiche emotive e relazionali che conducono alla scelta di leader e controleader , che generano a volte meccanismi di esclusione con la creazione di capri espiatori e possono dar vita a fasi di intensa rivalità o di supina obbedienza al capo così come al prevalere di una burocraticizzazione nei rapporti o, al contrario, alla scelta di soluzioni anarcoidi.
La vita quotidiana rappresenta quindi una sfida per gli operatori, esposti da un lato alla tentazione del perfezionismo (con il conseguente rischio di una passivizzazione dei pazienti) dall'altro a una ideologia del laisser faire che può appannare l'efficienza e l'autostima del gruppo istituzionale.
E' evidente allora, quanto sia importante che la Comunità, oltre all''opportunità di lavorare attivamente insieme, con tutte le situazioni emotive che si sviluppano e che entrano in risonanza con le esperienze passate di ciascuno, si proponga ai suoi membri come un forum per riflettere ed esplorare queste esperienze in un ambiente protetto.
Lavorare con gli altri costituisce infatti un terreno idoneo alla comprensione di difficoltà del passato in scala ridotta e in un gruppo gestito e supportato.
In un certo senso il Workshop è una Comunità Terapeutica esso stesso, concepito per consentire a degli Operatori di Comunità di esplorare i processi che si sviluppano intorno al fare quotidiano.
Essi potranno formarsi nuove idee su come incentivare esperienze di vita che aiutino i residenti nelle loro Strutture ad assumersi responsabilità e a modificare, almeno in parte i loro vissuti e modi di essere.
In definitiva il Workshop è un'opportunità per esplorare:
- l'influenza che la partecipazione alle diverse attività può esercitare sui comportamenti dei componenti la Comunità;
- come e quanto i compiti di lavoro e la ricerca di soluzione dei problemi connessi possano mettere in moto emozioni e atteggiamenti che hanno a che fare con la storia personale di ciascuno;
- l'importanza delle interazioni fra persone e delle dinamiche di gruppo ai fini di un possibile cambiamento;
- quando agire e quando riflettere;
- quanto tutto ciò possa generare un processo di apprendimento.
Programma
Giovedì 4 Luglio
Ore 15.00: Accoglimento e sistemazione
dei Partecipanti
Ore 17.30/19.00: Riunione Plenaria
Iniziale (Grande Gruppo)
Ore 19.30/20.30: Cena
predisposta dall'Organizzazione del Workshop
Ore 21.00/22.30: Riunione Decisionale
(Grande Gruppo)
Dovrà decidere la definizione dei compiti e i criteri per la formazione dei Gruppi di Attività: Gruppo Cucina, Gruppo Pulizie, Gruppo Tempo Libero e dei Gruppi di Psico-dramma. Il Gruppo Cucina si occuperà materialmente della distribuzione e della preparazione dei pasti. Avrà a disposizione il materiale della dispensa e una cuoca con funzione di consulente.
Il Gruppo Pulizie garantirà il riordino e le pulizie degli spazi comuni, mentre ogni ospite avrà cura degli oggetti e degli spazi personali.
Il Gruppo Tempo Libero organizzerà le serate ed eventuali altri intervalli liberi; si occuperà inoltre del commiato dei partecipanti dal Workshop, nell'ultima giornata.
Venerdì 5 Luglio
Ore 8.30/9.15: Colazione
predisposta dall'Organizzazione del Workshop
Ore 9.30/10.30: Gruppi Decisionali
(Piccoli Gruppi)
Costituiti in numero equivalente alle attività prestabilite, si riuniranno giornalmente per discutere e programmare le attività stesse.
Un membro dello Staff sarà a disposizione di ogni Gruppo in qualità di osservatore- partecipante.
Ore 10.30/13.00: Attività
Cucina, Pulizie,Tempo Libero
Ore 13.00/14.00: Pranzo A partire da questo momento, la colazione, il pranzo e la cena saranno preparati e distribuiti dal Gruppo Cucina per tutta la durata del Workshop
Ore 14.30/16.00: Gruppo di Riflessione
(Grande Gruppo)
Ore 16.00/19.30: Attività
Cucina, Pulizie,Tempo Libero
Ore 19.30/20.30: Cena
Ore 21.00: Tempo Libero
Sabato 6 Luglio
Ore 8.30/9.15: Colazione
Ore 9.30/10.15. Riunione di Comunità
(Grande Gruppo)
Ore 10.30/12.00:Psicodramma (1» Sessione)
(Piccolo Gruppo)
Questo Gruppo permetterà di ripercorrere gli scenari più significativi del Workshop, secondo la tecnica dello Psicodramma ad orientamento psicodinamico. Ogni Gruppo di Psicodramma sarà composto dalla metà dei partecipanti; contemporaneamente, laltra metà porterà avanti le attività programmate (cucina, pulizie, tempo libero). Al termine della Sessione di Psicodramma, i Gruppi si ricomporranno al completo e porteranno a termine i rispettivi compiti.
Ore 10.30/13.00: Attività
Cucina, Pulizie,Tempo Libero
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Ore 13.00/14.00: Pranzo
Ore 14.30/15.30: Gruppi Decisionali
(Piccoli Gruppi)
Ore 15.45/17.15: Psicodramma (2»Sessione)
(Piccolo Gruppo)
Ore 17.30/19.00: Gruppo di Riflessione
(Grande Gruppo)
Ore 19.30/20.30: Cena
Ore 21.00: Tempo Libero
Domenica 7 Luglio
Ore 8.00/8.45: Colazione
Ore 9.00/9.30: Gruppi Decisionali
(Piccoli Gruppi)
Ore 9.45/11.15: Psicodramma(3» Sessione)
(Grande Gruppo)
Ore 11.15/13.00: Attività
Cucina, Pulizie, Commiato
Ore 13.00/14.00: Pranzo
Ore 14.15/15.45: Gruppi Applicativi
(Piccoli Gruppi)
Consentiranno a piccoli gruppi di partecipanti di esaminare la possibilità di applicare l'apprendimento sviluppato nel corso del Workshop ai rispettivi contesti lavorativi.
Ore16.00/17.30: Riunione Plenaria
Conclusiva (Grande Gruppo)
Ore 17.30: Commiato
Questo programma potrà essere rivisto dallo Staff nel corso del Workshop.
Modalità di svolgimento:
Il workshop come comunità di apprendimento
Organizzato secondo il principio dell'APPRENDERE DALL' ESPERIENZA, questo Workshop è stato concepito per operatori che, pur provenendo da esperienze diverse per durata, ruolo professionale e orientamento teorico-metodologico, condividono tuttavia alcune linee guida:
* la compartecipazione, in misura variabile, di pazienti e operatori alla quotidianità,
* la dimensione prevalentemente gruppale della vita e del lavoro comunitario,
* la mediazione fra mondo interno del paziente e mondo esterno,
* la consuetudine a riflettere sul significato di ciò che accade.
Per tutta la sua durata, il Workshop si costituirà come una COMUNITÀ FINALIZZATA ALL'APPRENDIMENTO da parte dei suoi partecipanti con l'intento di mettere a fuoco ciò che le attività quotidiane possono insegnare ai suoi residenti.
Utilizzando gli spunti proposti dal programma, tutti avranno modo di condividere in prima persona diversi momenti di vita comunitaria affrontando problemi relativi alla gestione dei tre giorni e mezzo di permanenza con tutto quel che comporteranno: organizzazione della vita quotidiana, convivenza e condivisione dell'esperienza con altri, occasioni di riflessione personale e di elaborazione gruppale.
Per sottolineare il carattere di apprendimento, il Workshop riprodurrà uno spaccato di vita comunitaria in cui i partecipanti residenti si confronteranno con compiti realistici e con tutte le loro implicazioni.
Questi sono i motivi per cui a tutti è richiesta l'effettiva presenza per l'intera durata del Workshop, sia di giorno che di notte, e non è consentita una partecipazione parziale
La struttura che ospita il Workshop offre la possibilità di alloggiamento in camere a due e tre letti: ognuno dovrà prendersi cura della gestione e del riordino dei propri spazi personali. Verranno costituiti dei gruppi che si cimenteranno in compiti concreti, e non simulati, per soddisfare esigenze essenziali :
* organizzazione di alcuni pasti (con tutti gli aspetti connessi);
* gestione e pulizie degli spazi comuni;
* organizzazione del tempo libero;
* eventuali altre attività stabilite nel corso del Workshop (per esempio, organizzazione del Commiato).
Come in ogni Comunità, emergeranno molti aspetti relativi alla convivenza e alla condivisione esperienziale: assumere/delegare responsabilità, lavorare per gli altri, prendere decisioni, misurarsi con l'autorità e la leadership, affrontare relazioni interpersonali e dinamiche gruppali e altri ancora.
Ognuno avrà la possibilità di cogliere ciò che questi aspetti comportano e di riflettervi in termini di apprendimento da utilizzare nell'abituale contesto lavorativo di provenienza.
I membri dello Staff metteranno a disposizione la loro competenza per facilitare questo lavoro di riconoscimento-apprendimento.
Per realizzare questi obbiettivi, il Workshop prevede una serie di incontri gruppali:
- RIUNIONE PLENARIA INIZIALE: avrà lo scopo di cominciare a dar forma al Workshop e di fornire l'opportunità allo Staff e ai residenti di conoscersi reciprocamente. Questa riunione rappresenta idealmente la "porta d'ingresso" nella Comunità di Apprendimento e consente anche di esplorare tutto ciò che l'attraversamento di questa soglia comporta, sia in termini concreti che emotivi.
- RIUNIONI DECISIONALI: serviranno a pianificare le attività e costituire i gruppi che le svolgeranno. Scopo di queste riunioni sarà quello di evidenziare il grado di aderenza ai compiti, di consentire ai residenti un apprendimento delle modalità gruppali di decisione e di fare un'esperienza di assunzione di ruoli e dell'autorità necessaria per esercitarli.
- GRUPPI DI ATTIVITÀ: avranno lo scopo di offrire ai componenti l'opportunità di riflettere ed apprendere le modalità e difficoltà del lavorare insieme e di formare relazioni di lavoro, nel momento in cui si confronteranno con dei compiti concreti e realmente necessari alla Comunità ed alla sua sopravvivenza.
- RIUNIONE DI COMUNITA': collocata all'inizio della terza giornata (Sabato), costituirà un'occasione di messa a punto e di scambio fra i partecipanti oltre che di confronto intergruppale;
- RIUNIONI DI RIFLESSIONE: queste particolari riunioni avranno lo scopo di esplorare le tensioni che si presenteranno nel lavoro, nel tempo libero e nelle relazioni fra i gruppi. Inevitabilmente infatti, portare avanti le attività lavorative e vivere dall'interno le varie situazioni del Workshop, richiederà un notevole coinvolgimento e l'instaurarsi di relazioni con varie persone: ciò può causare stress e tensioni personali e gruppali.
- GRUPPI APPLICATIVI: consentiranno a gruppi di residenti di esaminare insieme l'apprendimento sviluppato nel corso del Workshop e la possibilità di applicarlo al proprio contesto lavorativo di provenienza.
Questi gruppi si costituiranno nell'ultima giornata (Domenica) e saranno preventivamente composti dallo Staff.
- GRUPPI DI PSICODRAMMA: permetteranno ai presenti di ripercorrere gli scenari più significativi del Workshop in un processo di revisione e rielaborazione emotiva attuato attraverso il costante rimando tra "fare" e "pensare".
Essi si svolgeranno secondo due modalità:
due gruppi di 15-16 persone ciascuno, che si alterneranno nella terza giornata, un gruppo unico nell'ultima giornata (Domenica);
- RIUNIONE PLENARIA CONCLUSIVA: sarà il momento del commiato in cui ciascun partecipante si congederà, portando con sé l'esperienza vissuta. Rappresenterà quindi la "porta di uscita" dal Workshop e consentirà di considerare anche il processo di separazione.
- RIUNIONI D'EMERGENZA (se necessarie): aperte a tutti i partecipanti per riflettere e confrontarsi su eventuali infrazioni del setting del Workshop o su avvenimenti pericolosi.
E' prevista inoltre la possibilità che i singoli Gruppi di Attività esprimano una loro Rappresentanza (uno o più componenti) con compiti di collegamento, confronto o mediazione intergruppale.
Ulteriori delucidazioni e informazioni di carattere logistico e organizzativo saranno fornite dalla Segreteria al momento della Registrazione e, durante lo svolgimento del Workshop, con modalità che verranno comunicate nel corso delle tre giornate, utilizzando spazi e tempi appositamente predisposti.
Obiettivo del Workshop:
Esplorare lo svolgimento delle attività quotidiane come agente del trattamento e come fattore di trasformazione e apprendimento
Lo Staff del Workshop:
Robert D. Hinshelwood:
psichiatra, psicoanalista, già Clinical Director del Cassel Hospital di Londra, co-fondatore dell'Association of Therapeutic Communities (ATC) e della rivista "Therapeutic Communities" (The International Journal for Therapeutic and Supportive Organizations), Professore di Psicoanalisi all'Università di Essex.
Janet Chamberlain:
Consulente del Servizio di Psichosocial Nursing del Cassel Hospital di Londra.
Enrico Pedriali:
medico-psicologo, psicoterapeuta, consulente di strutture pubbliche e private a carattere comunitario, presidente dell'Associazione Italiana per la Terapia di Comunità (ATiC).
Edoardo Razzini:
psichiatra, psicoterapeuta, coordinatore della Comunità Protetta dell'Ospedale S. Paolo di Milano, Didatta dell'Associazione Italiana Psicodramma Psicoanalitico. Socio Fondatore dell'Associazione "Mito & Realtà".
Enzo Villari:
psichiatra, psicoterapeuta, già responsabile clinico di
Comunità Terapeutica, operante attualmente presso i Servizi psichiatrici
della ASL torinese, esperto nella conduzione di gruppi, formato alla
Leicester Conference.
Piero Dimetri:
consulente scientifico della Comunità Terapeutica "Il Montello" di Serravalle Scrivia.
Funzioni dei componenti dello Staff:
Robert D. Hinshelwood
Direttore e Conduttore del Workshop;
Enrico Pedriali
Vice-Direttore, Responsabile dello svolgimento del Workshop;
Janet Chamberlain
Consulente per le attività;
Edoardo Razzini
Conduttore dei gruppi di Psicodramma;
Enzo Villari
Consulente per le dinamiche organizzative;
Piero Demetri
Responsabile dell'Organizzazione;
Paolo D'Angeli
Responsabile della Promozione
Patrizia Sciascera
Responsabile dei Rapporti Esterni
Isabella Negri & Daniela Massarani: Traduttrici.
Quota d'iscrizione:
Euro : 400.00 + IVA se dovuta
(comprensiva di vitto e alloggio )
Modalità di pagamento:
- Assegno Bancario o Circolare, intestato a:
ATC - Associazione per la Terapia di Comunità;
- oppure Bonifico Bancario a favore di:
Banca Popolare Commercio e Industria
Ag. n° 123 - Milano, Via Traù, n° 3
c/c: 1130/1 intestato a:
ATC - Associazione per la Terapia di Comunità CAB 1638 - ABI 5048
Modalità d'iscrizione:
Spedire la presente Scheda d'Iscrizione unitamente all'Assegno o alla copia del bonifico per Raccomandata o via Fax a:
Dr.ssa Patrizia Sciascera
Centro Diurno DSM ROMA E
Via S. Godenzo, 204 - 00189 ROMA
Fax: 06 / 68354716
Non verranno accettate iscrizioni senza l'attestazione dell'avvenuto pagamento.
Come raggiungere Collevecchio:
In treno: linea metropolitana Fiumicino Aeroporto-Orte, Stazione di Collevecchio.
In auto: Autostrada Roma Firenze (A 1), uscita Magliana Sabina, per chi proviene da Firenze, seguire le indicazioni per Civita Castellana e poi per Collevecchio; uscita Ponzano Soratte per chi proviene da Roma, seguire le indicazioni per Stimigliano e poi per Collevecchio.
Per il percorso dalla Stazione Ferroviaria di Collevecchio al Convento S. Andrea, sarà possibile utilizzare il pulmino-navetta della Cooperativa "Il Melograno", chiamando il numero telefonico: 0765 / 578534 (costo per persona: Euro: 1.00 per ogni singola corsa).
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