Le relazioni umane, e con esse quella particolare modalità di essere con l'Altro che è la relazione terapeutica, sono immerse nel linguaggio. Eppure, ad ogni momento, il linguaggio mostra la sua impotenza, la sua fallacia, lo scacco della sua intenzione trasformativa. Ma c'è forse un unico linguaggio? E quali rapporti esso intrattiene con il pensiero da un lato, con gli affetti e le emozioni dall'altro?
Valendosi del supporto di un testo filosofico di recente pubblicazione che sin dal titolo lega la problematica della parola a quella dell'incontro, il seminario si propone di riflettere sulle molteplici funzioni del linguaggio, con particolare riferimento alla pratica psichiatrica e psicoterapica, viste però in un più generale contesto antropologico.
Nel nostro lavoro la parola può assumere una funzione più propriamente narrativa laddove si fa interpretativa, ricostruttiva, pedagogica, o addirittura prescrittiva, oppure può porsi come parola poetante, e rendersi indefinita, evocativa, aperta verso il mondo degli affetti o persino dell'indicibile. Ed inoltre, nell'un caso come nell'altro, in modi magari difformi, la parola comunque tenta di aprirsi al simbolico.
Come tutto questo entra in gioco nella relazione paziente-terapeuta?
Ore 9.00-11.00
L'Altro e la Parola
Gennaro Cicchese La parola e le filosofie dell'alterità
Bruno Callieri Analisi esistenziale o Narratologia?
Alessandro Grispini Linguaggi e processi di cambiamento in analisi
Gaspare Mura Commento agli interventi
Ore 11.30-13.00
Tavola rotonda sul libro "Pensare la Parola"
Ne discutono con l'Autore:
Bruno Callieri, Giuseppe Martini, Gennaro Cicchese
Segreteria scientifica e organizzativa:
dr. Giuseppe Martini, dr.ssa Elisabetta Iberni
tel.: 06-68354012
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