Conduttrice: dott.ssa M. Vera Luria
La relazione riguarderà principalmente i seguenti punti:
- teoria di J. Bergeret sulla violenza primaria
- meccanismi dell'isteria
- formazione dell'Ideale dell'Io e del Super-io.
Essi verranno rivisti sotto l'ottica del confronto tra conflitti pulsionali e narcisistici, con particolare attenzione alle ferite narcisistiche subìte dal Sé del paziente.
Parole-chiave:
- Ideale dell'Io
- Identità
- Narcisismo
- Oralità
- Sé
- Super-io
- Violenza primaria
Sarebbe importante poter "lavorare" alla luce di quanto sopra accennato con uno o due casi clinici presentati dai partecipanti.
Se emergerà un preciso interesse in tal senso, si potrà continuare l'approfondimento teorico-clinico con un secondo incontro dedicato all'isteria maschile.
L'incontro (max 50 partecipanti) è gratuito per Soci e Aggregati ASP e per Allievi ed ex-Allievi SPP. Si prega di dare la propria adesione in Segreteria (tel. 02/6706278) o via E-mail a: daniela.maggioni@inwind.it
Abstract
La teoria di Jean Bergeret riguarda il concetto di violenza primaria. La violenza primaria fa parte dell'uomo fin dalla nascita ed è difensiva e non erotizzata. Se non è sufficientemente neutralizzata dai care givers sufficientemente genitali, ne resta una dose più o meno alta non neutralizzata in ogni tipo di nevrosi. Nelle famiglie portatrici di patologia fallica la violenza primaria si rivolge in maniera differenziata ai figli e alle figlie. Qui si parla della violenza primaria rivolta alle figlie. Le richieste, pur seducenti, che vengono poste alle bambine portano ad una particolare formazione del Super-io che dovrà sostenere un Ideale narcisistico/masochistico.
Il derivato isterico della violenza primaria è la "bella indifferenza" che crea gravi ferite nel sé della paziente. A sua volta l'isterica rivolgerà la bella indifferenza ad altri. Tra le varie ferite subite dall'isterica primeggia la castrazione, che crea una parziale fusionalità con i genitori, con mancanza di autonomia e con tratti dipendenti. Di qui la fissazione ai genitori prima, ai figli poi.
Verranno poi studiati i meccanismi tipici dell'isteria enumerati da Kernberg. L'ottica non sarà solo descrittiva, ma eziopatogenetica.
Si concluderà con l'osservazione che, nella terapia dell'isteria - e anche nelle altre patologie - vi è necessità di un terapeuta sufficientemente cosciente della propria dose di violenza primaria e in grado di tenerla a freno.
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