Curing and caring sono due polarità lungo cui si articola il processo di cura come relazione intersoggettiva, etica, gesto artigianale condiviso. Il singolare processo creativo tra i soggetti in relazione permette di generare narrazioni e cambiamenti nella persona e nel suo contesto di vita.
Il Centro di psicologia e Analisi Transazionale di Milano, nei suoi 20 anni di attività, dal 1989 ad oggi, contribuisce alla condivisione di esperienze ed alla costruzione di sistemi di cura e di intervento, in differenti situazioni dell'esistenza, insieme alla cooperativa sociale Terrenuove. Per celebrare i vent'anni di impegno e di ricerca nel campo della psicoterapia, della formazione e della consulenza promuove un tempo e un luogo di scambio a più voci.
Venerdì 27 novembre 2009
Mattino
09.30
Registrazione dei partecipanti
10.00
Introduzione
Susanna Ligabue
10.15
I gruppi e lo sviluppo del sé come processo creativo
Raffaele Mastromarino
10.45
Ripetitività e cambiamento. Aspetti copionali e aspetti creativi nel processo terapeutico
Laura Quagliotti
11.15
Intervallo
11.30
Il dialogo terapeutico come processo di co-creazione
Charlotte Sills
12.15
Discussione
13.00-14.00
Intervallo di pranzo
Venerdì 27 novembre 2009
Pomeriggio
14.00
Formazione, ricerca, esperienze
Anna Rotondo
14.30 Gruppi tematici (in parallelo)
A) Il dialogo terapeutico come processo di co-creazione
Charlotte Sills, con Marco Mazzetti
B) Etnopsichiatria e territorio
Dela Ranci, con Anna Rotondo
C) Far ricerca
Ugo De Ambrogio, con Susanna Ligabue
15.45
Intervallo
16.00
Relazione dei gruppi in plenaria e conclusioni
Evita Cassoni
17.00
Chiusura dei lavori della prima giornata
Sabato 28 novembre 2009
Mattino
09.30 Introduzione
Evita Cassoni
09.45
L'arte dell'intuizione
Silvia Attanasio Romanini
10.15
Intervallo
10.30 Workshops (in parallelo)
A) Col corpo capisco
Incontro col teatro condotto da Brunella Andreoli, con Emanuela Lo Re
B) Dal racconto alle immagini: la "Favola dei Caldomorbidi"
Cinzia Chiesa, con Antongionata Ferrari
C) Dall'esperienza del "caso" al testo scritto
Marco Mazzetti, con Silvia Attanasio Romanini
13.00-14.00
Intervallo di pranzo
Sabato 28 novembre 2009
Pomeriggio
14.00
Relazione dei gruppi in plenaria e conclusioni
Marco Mazzetti
15.30
Chiusura dei lavori
15.30-16.30
Assemblea CPAT
Abstracts e relatori
Venerdì 27 novembre 2009
Mattino
Introduzione
Susanna Ligabue, psicologa e psicoterapeuta, TSTA-EATA , CPAT Milano
La prima giornata è occasione di approfondimento degli aspetti teorici e delle prassi terapeutiche che sostengono e costruiscono il processo di cura e di formazione. "Curare e prendersi cura" prevedono intersoggettività relazionale, un'attenzione etica e una direzione contrattualmente condivisa, elementi che sostanziano il processo di cura nel farsi dell'esperienza: gesto creativo e cooperativo, artigianalmente costruito. Voci autorevoli di diverse associazioni, italiane ed europee, di Analisi Transazionale ne discutono in occasione della celebrazione dei venti anni di attività (1989-2009) del Centro di Psicologia e Analisi Transazionale di Milano.
I gruppi e lo sviluppo del Sé come processo creativo
Raffaele Mastromarino, psicologo e psicoterapeuta, TSTA-EATA, IRPIR-IFREP Roma
L'intervento si fonda sul lavoro di Pio Scilligo che, nel suo ultimo testo "Analisi Transazionale Socio-Cognitiva" (2009), descrive il Sé come il risultato di un processo in continua trasformazione, basato sulla qualità delle relazioni che la persona instaura con gli "altri" importanti della sua vita.
Verranno illustrate delle modalità relazionali che possono stimolare tale processo di crescita sia nel gruppo di terapia che di formazione facendo riferimento sia alla nuova definizione degli Stati dell'Io, sia al concetto della "Quaterna del Benessere" e dell'attaccamento sicuro proposti nell'Analisi Transazionale socio-cognitiva. Scopo dell'intervento è illustrare l'ipotesi di come il terapeuta, o il formatore, di un gruppo possano contribuire allo sviluppo del Sé dei singoli partecipanti all'esperienza di gruppo.
Ripetitività e cambiamento. Aspetti copionali e aspetti creativi nel processo terapeutico
Laura Quagliotti, psicologa e psicoterapeuta, TSTA-EATA, AIAT Torino
L'intervento propone alcune riflessioni di carattere teorico e clinico intorno al concetto di cambiamento in chiave psicoterapeutica. Il terapeuta incontra spesso nel suo cliente dimensioni ripetitive. Queste "ripetizioni" possono riguardare sia aspetti di naturale ciclicità (pensiamo qui ai cicli di sviluppo e alla rassicurante ritualità quotidiana), sia aspetti di rigidità di origine copionale. Nel modello analitico transazionale sono proprio questi ultimi aspetti, ripetitivi al di là della intenzionalità della persona, che limitano la capacità di scelta e generano sofferenza.
Il contesto terapeutico, sia in setting individuale che in setting di gruppo, è luogo in cui questi schemi limitanti progressivamente si disvelano. La relazione terapeutica assume importanza sia nel processo di "dare significato": attuale, storico e psicodinamico; sia nel favorire nuove espressioni della persona attraverso un reciproco coinvolgimento (il riferimento è qui agli aspetti di intersoggettività e alle teorie costruttiviste). Aspetti ripetitivi e aspetti creativi si intrecciano nell'intervento terapeutico intorno al filo conduttore delle dimensioni d'identità: alcuni riferimenti all'esperienza clinica esemplificano la trattazione.
Il dialogo terapeutico come processo di co-creazione
Charlotte Sills, psicoterapeuta TSTA-EATA, Metanoia Londra
Nel corso degli ultimi 25 anni è avvenuto un cambiamento significativo in Analisi Transazionale, rispecchiato anche dall'ambito più ampio della psicoterapia e in psicologia, nell'educazione, nell'arte, nella teoria delle organizzazioni ed anche nelle scienze. Il focus dell'attenzione si sposta sulle dinamiche della relazione, considerate fondamento per la motivazione, la crescita, la creatività e l'apprendimento. Nella psicoterapia analitico transazionale questo ha significato uno spostamento dal focus sull'insight cognitivo, come via elettiva per il cambiamento psicologico, alla centralità della relazione terapeutica, come veicolo dinamico di trasformazione. Questo modo di vedere la relazione implica il riconoscere l'importanza di interazioni consce, non consce ed inconsce, in un dialogo co-creato. Nella mia presentazione introdurrò i principi dell'Analisi Transazionale relazionale suggerendo alcune implicazioni legate alla pratica di questo approccio.
Venerdì 27 novembre 2009 Pomeriggio
Formazione, ricerca, esperienze
Anna Rotondo psicologa e psicoterapeuta, TSTA-EATA , CPAT e Terrenuove Milano
Cosa è la formazione degli adulti? E cosa comporta? Nei venti anni di esperienza di formazione degli adulti praticata presso il Centro ci siamo spesso interrogati circa le competenze che un professionista della relazione di aiuto deve acquisire nel corso della sua formazione, quali le qualità indispensabili per operare in un ambito così delicato e così coinvolgente, quali processi valutativi mettere in atto sia per verificare il livello di capacità acquisite in momento dato sia per aprire prospettive di affinamento della propria arte. Al di là del semplice apprendimento di aspetti concettuali e tecnici, abbiamo usato a volte parole come intuizione, creatività, strategie, emozioni,
empatia, ipotesi ... Forse uno dei risultati di questi anni di esperienze di formazione degli adulti alla relazione di aiuto, è l'aver intravisto in molti casi la motivazione a questa scelta professionale strettamente connessa alla persona che la compie, alle sue esperienze, al suo modo di porsi di fronte al mondo e interagire con esso. Accanto ai gesti del formare e dell'essere formato, emerge la necessità del "costruire" un'arte che possa comprendere e rendere fruibili le capacità e le sensibilità di ciascuno, in un processo di scambio che giustifichi la complessità degli elementi in atto. In un breve intervento traccerò le linee che ci hanno condotto a queste riflessioni, le esperienze che ne sono seguite, la dimensione di ricerca che ne è diventata aspetto sostanziale.
Gruppi tematici (in parallelo)
A) Il dialogo terapeutico come processo di co-creazione
Charlotte Sills, psicoterapeuta TSTA-EATA, Metanoia Londra
Marco Mazzetti, medico, psichiatra e psicoterapeuta, TSTA-EATA, CPAT Milano e SIMPAT Roma
Proseguendo la conversazione del mattino, guarderemo con maggior approfondimento i livelli di relazione implicati in un dialogo co-creato, includendovi anche i tre livelli di relazione transferale, così come sono stati descritti da Sills e Hargaden in Transactional Analysis: a Relational Perspective (Brunner-Routledge, 2002) E' prevista una parte esperienziale.
B) Etnopsichiatria e territorio
Dela Ranci, psicologa e psicoterapeuta, PTSTA-EATA, CPAT e Terrenuove Milano
Anna Rotondo, psicologa e psicoterapeuta, TSTA-EATA , CPAT e Terrenuove Milano
L'intersezione tra la consulenza individuale e il gruppo rete territoriale costituisce il cuore della pratica etnopsichiatrica del Servizio di Terrenuove. A partire da un caso portato dai conduttori prenderemo in considerazione e renderemo espliciti alcune appartenenze teoriche ed alcuni strumenti di intervento che in questi anni caratterizzano il bagaglio culturale del Servizio di consulenza psicologica ed etnopsichiatrica per immigrati di Terrenuove.
Emergerà la vicinanza con la visione fenomenologica di Ernesto De Martino e la pratica narrativa di cui parla Sergio Mellina nella sua "psicoterapia biografica della esperienza migratoria". Le funzioni del gruppo etnopsichiatico di Tobie Nathan saranno coniugate con l'esperienza concreta e diretta del territorio in cui ci si trova ad operare.
C) Fare ricerca
Ugo De Ambrogio, sociologo e ricercatore IRS, Milano, PTSTA campo organizzativo, CPAT-EATA
Susanna Ligabue, psicologa e psicoterapeuta, TSTA-EATA , CPAT Milano
Fare ricerca consolida l'esercizio delle funzioni professionali direttamente legate al "curare e prendersi cura". Significa porsi in un'ottica di discussione di un problema, darsi uno spazio di osservazione, studio ed analisi che consenta di esplicitarne ipotesi e valori sottostanti. Significa anche rendere pubblici i risultati dei percorsi di analisi fornendo suggerimenti, indicando punti di vista diversi e nuove possibilità di azione. Il ricercatore, anche in presenza di un committente, è un professionista che mantiene indipendenza di pensiero e rigore intellettuale, uniti a fantasia e creatività. Inoltre fare ricerca vuol dire lavorare in gruppo, scambiandosi con generosità commenti e suggerimenti, operando critiche costruttive. Con questo spirito abbiamo condotto negli scorsi mesi una ricerca sugli esiti professionali della Scuola di specializzazione in psicoterapia del Centro di Psicologia e Analisi Transazionale di Milano, che ha ottenuto il riconoscimento del MIUR nel 1994. Dopo 15 anni di formazione la Scuola desiderava riflettere su come se la sono cavata nel mondo del lavoro i suoi diplomati, ex allievi. In 15 anni sono stati formati circa 140 psicoterapeuti. L'esperienza è sufficientemente consolidata per poter trarre elementi riflessivi e indicazioni circa l'attuale professionalità dei "giovani colleghi". Attraverso un questionario e dei focus groups abbiamo "esplorato" i loro percorsi di vita professionale ed il profilo professionale attuale, l'utilizzo dell'Analisi Transazionale, le motivazioni e la soddisfazione delle loro aspettative, il loro giudizio odierno sul percorso formativo e sulla sua efficacia. Intendiamo presentare e discutere i primi risultati della ricerca nello spazio nel convegno, come parte integrante del percorso di ricerca e come "produzione di conoscenza a disposizione di tutti".
Sabato 28 novembre 2009 Mattino
Introduzione
Evita Cassoni, medico pediatra e psicoterapeuta, TSTA-EATA, CPAT Milano
La seconda giornata è occasione per riflettere e sperimentare alcuni diversi "registri" che sostanziano il processo di cura e di formazione costruendo diverse narrazioni: il corpo agito e pensato, l'immagine che dà forma all'emozione creando una storia, la parola scritta che "traduce" l'esperienza del singolo per poter costruire una comunità più ampia di pensiero e alimentare il confronto e lo scambio tra professionisti.
L'arte dell'intuizione
Silvia Attanasio Romanini, psicologa e psicoterapeuta, TSTA-EATA, SIMPAT Roma
Una vasta quantità di prove empiriche ed un crescente consenso clinico concordano sul fatto che la qualità della relazione terapeutica sia strumento potente nell'esito del trattamento, non in quanto in se stessa "la" componente curativa della terapia, quanto perchè crea il contesto interpersonale affinchè gli altri elementi terapeutici, che ampliano l'area della consapevolezza a vari livelli possano agire al meglio. Nella relazione, l'attenzione e la risposta ai micro-segni che rivelano ciò che è impedito di far vedere attivano, nel campo intersoggettivo, "microprocessi" che producono una ricontestualizzazione della memoria implicita della esperienza relazionale del paziente, inscritta a livello profondo o degli organi psichici. Questo produce un effetto che non si giustifica solamente con la comprensione delle dinamiche interpersonali ed intrapsichiche, nè la mentalizzazione di eventi od emozioni recuperati alla memoria autobiografica.
L'arte del cogliere ed intuitivamente dare senso ai segni consente interventi di grande semplicità e profondità, "creando" una specifica terapia per ogni "caso", ove empatia ed intuizione sono strumenti del mestiere di un vero e proprio paradigma.
Workshops (in parallelo)
A) Col corpo capisco. Incontro col teatro
Brunella Andreoli, attrice, regista, insegnante di recitazione
Emanuela Lo Re psicologa e psicoterapeuta, PTSTA-EATA, CPAT e Terrenuove Milano
Un viaggio creativo ed espressivo non è solitario, ma vissuto in relazione con sé, con altri e con altro. Affinché possa nutrire la sua anima e la sua creatività, l'attore ha bisogno di "essere in contatto". Con la propria interiorità emotiva, distinta dalla mente che pensa e recita il copione. Con gli altri attori-personaggi sulla scena, la cui comunicazione deve essere fatta di ascolto, attenzione e curiosità. Con gli oggetti, reali o immaginari. In questo modo, l'attore, scopre che l'essere in relazione è un dare e ricevere. Che entrare in contatto con ciò che lo circonda, gli restituisce un po' della propria storia, i dettagli nascosti di sé, una direzione per continuare il suo viaggio.
L'allenamento dell'attore si basa principalmente sull'ascolto delle emozioni che stanno dietro ai gesti e alle parole. Perché dietro al linguaggio, corporeo e verbale, c'è qualcosa di più profondo dei gesti che vengono compiuti e delle parole che vengono pronunciate. Dietro ai gesti e alle parole c'è un pensiero. Dietro al pensiero una motivazione. Dietro la motivazione un bisogno.
Il laboratorio si rivolge a psicologi, psicoterapeuti, counsellor e prevede tre ore circa di lavoro: un piccolo gruppo di persone interagisce attivamente col corpo e un altro osserva quel che accade, come spettatore partecipante. Dall'osservazione desumeremo elementi di riflessione e discussione.
B) Dal racconto alle immagini: la Favola dei Caldomorbidi
Cinzia Chiesa, psicologa, psicoterapeuta, CPAT-EATA Milano, collabora con Artebambini
Antongionata Ferrari, illustratore, collabora con Artebambini Bologna
Protagonisti di questo workshop sono il racconto e le immagini. Il testo scritto prevede una sintassi diversa da quella del disegno o dell'illustrazione: nell'immagine infatti esiste una punteggiatura che regola il ritmo con cui forma e colore vanno ad integrarsi. Seppure appartenenti a mondi diversi, parole e immagini possono comunicare tra loro e collegarsi le une alle altre profondamente, così come è accaduto nella "Favola dei Caldomorbidi" di Claude Steiner, illustrata da Antongionata Ferrari. Partendo da questa favola, proveremo ad esplorare le diverse possibili connessioni che si possono creare tra il mondo visivo dell'immagine e quello del testo scritto.
I partecipanti avranno la possibilità di "lavorare" con storie e colori creati da loro.
C) Dall'esperienza del "caso" al testo scritto
Marco Mazzetti, medico, psichiatra e psicoterapeuta, TSTA-EATA, CPAT Milano e SIMPAT Roma
Silvia Attanasio Romanini, psicologa e psicoterapeuta, TSTA-EATA, SIMPAT Roma
La capacità di narrare, usare con appropriatezza la parola scritta ed esprimere le proprie idee fanno parte della tradizione psicoterapeutica dalle sue origini. Le mirabili descrizioni dei casi clinici fatte da Freud oltre un secolo fa hanno lasciato il segno e tracciato una strada.
Gli analisti transazionali danno grande valore all'espressione scritta nella loro formazione: non solo infatti le parole sono il nostro strumento professionale principale, e l'appropriatezza nel loro utilizzo è fondamentale nell'appropriatezza degli interventi, ma sono anche strumento essenziale per la ricerca e lo scambio delle conoscenze acquisite. Capacità quindi di narrare a se stessi, agli altri e di riflettere sulla propria narrazione: è in questo modo che si costruisce ricerca e competenza.
Gli analisti transazionali sono impegnati in questo processo fin dalla loro formazione, dove è richiesto di elaborare un testo scritto nel quale narrare, analizzare e discutere un caso professionale tratto dalla loro esperienza. E' così che nasce molta della produzione scientifica nel nostro settore.
Rifletteremo insieme sulle caratteristiche della comunicazione scritta, sullo sviluppo della creatività, sulle difficoltà che si incontrano e come possono superarle. Infine, considerata l'esperienza dei relatori, impegnati nella redazione e direzione di riviste del settore (Quaderni di psicologia, Analisi Transazionale e scienze umane, Rivista di AT e metodologie psicoterapeutiche) sarà dato spazio a riflessioni sui percorsi editoriali per arrivare a una produzione scientifica di qualità.
Aspetti organizzativi
Quota di partecipazione alle due giornate
euro 100,00 (Iva compresa) per i soci CPAT
euro 150,00 (Iva compresa) non soci
euro 120,00 (Iva compresa) per studenti e specializzandi
Gli allievi della Scuola di specializzazione in psicoterapia (SSP) e della Scuola di Counselling Psicosociale (SCP), che hanno le giornate di studio nel programma, sono considerati iscritti, senza bisogno di prenotazione né ulteriore pagamento.
Iscrizioni
Far pervenire in segreteria (per fax o per mail) il modulo di iscrizione allegato, insieme alla copia del pagamento effettuato:
- Tramite banca con bonifico bancario intestato a Centro di Psicologia e Analisi Transazionale
Banca Regionale Europea, agenzia 2, p.zza Santa Francesca Romana 3, (20129) Milano
IBAN: IT 67 Z 06906 01602 0000000 13028
- Tramite posta con bollettino postale su c/c postale n° 34880203
intestato a Centro di Psicologia e Analisi Transazionale, via Archimede 127, (20129) Milano
Collegamenti
La sede del convegno è raggiungibile in metropolitana: Linea 1 rossa (fermata Cadorna o Conciliazione) e Linea 2 verde (fermata Cadorna) e con diversi mezzi di superficie.
RICHIESTA DI ISCRIZIONE DA INVIARE ALLA SEGRETERIA PER MAIL O FAX : 02.70127022
-------------------------------------------------------------------------
CURARE E PRENDERSI CURA
CREATIVITA' E COOPERAZIONE NEL PROCESSO TERAPEUTICO
27 -28 NOVEMBRE 2009
Cognome / Nome
Nato a / il
Professione
Indirizzo / via / n.
Città / Prov. / Cap
Recapiti telefonici
E-mail
Cod. Fiscale / P.IVA
Denominazione Ente di appartenenza
Indirizzo / via / n.
Città / Prov. / Cap
Recapiti telefonici
E-mail
Cod. Fiscale / P.IVA
Pagamento: con fatturazione al partecipante con fatturazione all'Ente
N.B. : la fattura sarà emessa ed intestata al soggetto che effettua il pagamento
Autorizzo il trattamento dei dati personali ai sensi del D.L. 196/2003
Data e firma
CPAT
20129 MILANO,
Via Archimede 127
Tel.: 02.70127021 - Fax: 02.70127022
e-mail: at.mi@centropsi.it - internet: www.centropsi.it
Codice Fiscale: 97083510152 - Partita IVA 09992160151
|