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PSYCHOMEDIA
LIBRI - Recensioni e Presentazioni


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Presentazione del libro di Antonio Imbasciati

L'OGGETTO E LE SUE VICISSITUDINI
Storia di un concetto e valore della teoria in psicoanalisi

(Teda Edizioni)



Presentazione

Gran parte della mia ricerca psicoanalitica ruota intorno a un critica delle teorie, esplicite e implicite, che vengono usate in psicoanalisi, e alla costruzione di modelli teorici più consoni a quanto oggi sappiamo del funzionamento mentale, anche da parte di scienze psicologiche diverse da quella psicoanalitica. Quest'ultimo fattore (ma forse anche il primo?) ha portato la mia opera, a partire da Il Protomentale (1981) e via via nei volumi che seguirono, ad essere più conosciuta dagli psicologi con impostazione psicoanalitica, che dagli psicoanalisti <<puri>>.
Un paio di anni fa, in occasione di seminari con colleghi del primo tipo, mi sono trovato a riflettere sulla storia del concetto di "oggetto" in psicoanalisi. Mi apparve subito come questo concetto avesse avuto una serie di <<vicissitudini>> che non rispecchiavano soltanto l'evoluzione di un concetto scientifico, ma altre vicende degli psicoanalisti nell'elaborare il loro edificio teorico: soprattutto, una vicissitudine interiore, nell'animo collettivo, di progressivo disvelamento di una concezione dell'umano. E mi venne un paragone con quanto, nella mia giovinezza, aveva evocato in me la prima traduzione italiana del freudiano Triebe und Triebschicksale: <<L'istinto e le sue vicissitudini>>. Vicissitudini nell'animo degli esseri umani, che avevano condotto l'animo di Freud a sentirli, a esplorarli, in sé e nei suoi pazienti, e a elaborare una vicissitudine concettuale sulla quale imperniare la psicoanalisi e con questa addivenire ad una visione dell'uomo migliore di quella che aveva dominato il nostro mondo a cavallo tra i due secoli.
Dalla mia riflessione nacque un articolo, che rimase inedito a circolazione privata, ed un secondo che tra poco dovrebbe comparire sulla rivista Gli Argonauti. Parallelamente, nella stessa epoca, andavo ampliando e rifinendo le mie riflessioni, nello scrivere il libro terminato alla data odierna. In questo, il corpo centrale, originario, rimane nel secondo capitolo, che riflette, nello stile più piano, le riflessioni e i colloqui seminariali. Mentre lo elaboravo, l'animo, che desideravo trasmettere al lettore, riguardava una visione dell'uomo che sentivo molto diversa da quella freudiana: un uomo non soltanto liberato dal timore delle proprie passioni, ma anche capace di utilizzarle per costruire, se stesso e le relazioni con gli altri, in uno sviluppo continuo di pensiero e di affetti - potremmo dire di Pensiero e d'Amore - suscettibile di promuovere un futuro migliore per tutta l'umanità un uomo migliore. In quest'ultima angolatura sentivo decisivo l'apporto della psicoanalisi, non solo e non tanto per l'ausilio che essa offre alla sofferenza psichica, quanto per quello che essa può portare, come scienza, all'umanità, se potrà permeare il modo di pensare, di essere, di vivere di tutti gli uomini, sicché questi possano crescere generazioni future psichicamente migliori.
In questa visione del futuro dell'uomo, riflettevo sulla difficoltà, da parte della psicoanalisi ufficiale, rappresentata dalle associazioni psicoanalitiche, da un lato a valorizzare e sviluppare gli apporti innovativi di molti dei suoi appartenenti, temuti, invece, e isolati, e dall'altro ad aprirsi alle altre scienze psicologiche e alla cultura generale, rinunciando allo splendido isolazionismo della stanza di analisi, del rapporto duale col paziente, delle relazioni scientifiche soltanto tra psicoanalisti; nonché infine sulle difficoltà di molti psicoanalisti ad astrarre dalla clinica prospettive teoriche, utilizzabili come strumenti per lo sviluppo stesso delle psicoanalisi. Da queste riflessioni è nata l'idea di trovare ragioni, delle suddette difficoltà, ed è maturata l'elaborazione dei capitoli primo e terzo di questo libro: il primo per individuare ragioni culturali e concettuali, il secondo per cercare ragioni storiche. Mi rendo conto che sull'uno e sull'altro scenario il lavoro che ho svolto è lacunoso e sommario, rispetto a quanto si poteva fare: rispetto alla complessità che si prospetta per un lavoro del genere. Mi auguro pertanto che il mio possa essere uno stimolo, per altri oltre che per me stesso, per elucidare le difficoltà che la psicoanalisi attuale, e quella italiana in particolare, incontrano nello svilupparsi e soprattutto nell'integrarsi con le altre scienze, e segnatamente con quelle psicologiche, in una cultura che da queste promani, anziché da un'eredità; inevitabilmente pregna di pregiudizi.

Milano, 23 Dicembre 1992.

Antonio Imbasciati

 

INDICE

Presentazione pag. 7

CAP. I
IL RUOLO DELLA TEORIA IN PSICOANALISI

1. Psicoanalisi e scienze psicologiche pag. 11
2. L'oggetto della scienza psicoanalitica pag. 15
3. Le teorie in psicoanalisi pag. 19
Note pag. 23

CAP 2
L'<<OGGETTO>>: DA FREĞD A MELANIE KLEIN

1. L'opera di Melanie Klein nello sviluppo della psicoanalisi pag. 25
2. <<Oggetto>> in Freud pag. 28
3. <<Oggetto>> nella Klein pag. 33
4. L'oggetto <<seno>> pag. 34
5. La <<Fantasia>> pag. 39
6. L'oggetto interno pag. 40
7. La Relazione d'Oggetto pag. 48
8. La posizione schizoparanoide pag. 51
9. La posizione depressiva pag. 54
10. Il senso di colpa pag. 60
11. La questione istintuale: l'aggressività; pag. 62
12. La visione dell'uomo nella psicoanalisi kleiniana pag. 65
Note pag. 67

CAP. 3
L'AMBIGUITA' DELLA PSICOLOGIA ITALIANA E LE INCERTEZZE DELLA PSICOANALISI

1. Incertezze e ambiguità nell'evoluzione di una scienza p.69
2. Le opposizioni alla psicoanalisi freudiana pag. 72
3. La nascita della Società Psicoanalitica Italiana pag. 77
4. L'ambiguità della psicologia italiana pag. 79
5. La scissione tra psicoanalisi e psicologia pag. 82
6.La Teoria della Relazione d'Oggetto e lo sviluppo della psicoanalisi pag. 86
7. La formazione psicoanalitica pag. 89
8. La formazione degli psicoterapeuti pag. 92
9. Confusione storica e teorie psicoanalitiche pag. 95

Bibliografia pag. 99
Biobibliografia essenziale di Melanie Klein pag. 103
Orientamenti bibliografici kleiniani pag. 107
Guida bibliografico-concettuale agli argomenti del testo pag. 114


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