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PSYCHOMEDIA
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LIBRI - Recensioni e Presentazioni
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L'OGGETTO E LE SUE VICISSITUDINI
Storia di un concetto e valore della teoria in psicoanalisi
(Teda Edizioni)
Presentazione
Gran parte della mia ricerca psicoanalitica ruota intorno a un
critica delle teorie, esplicite e implicite, che vengono usate in
psicoanalisi, e alla costruzione di modelli teorici più consoni
a quanto oggi sappiamo del funzionamento mentale, anche da parte
di scienze psicologiche diverse da quella psicoanalitica.
Quest'ultimo fattore (ma forse anche il primo?) ha portato la mia
opera, a partire da Il Protomentale (1981) e via via nei volumi
che seguirono, ad essere più conosciuta dagli psicologi con
impostazione psicoanalitica, che dagli psicoanalisti <<puri>>.
Un paio di anni fa, in occasione di seminari con colleghi del
primo tipo, mi sono trovato a riflettere sulla storia del
concetto di "oggetto" in psicoanalisi. Mi apparve
subito come questo concetto avesse avuto una serie di
<<vicissitudini>> che non rispecchiavano soltanto l'evoluzione di
un concetto scientifico, ma altre vicende degli psicoanalisti
nell'elaborare il loro edificio teorico: soprattutto, una vicissitudine
interiore, nell'animo collettivo, di progressivo disvelamento di
una concezione dell'umano. E mi venne un paragone con quanto,
nella mia giovinezza, aveva evocato in me la prima traduzione
italiana del freudiano Triebe und Triebschicksale: <<L'istinto e
le sue vicissitudini>>. Vicissitudini nell'animo degli esseri
umani, che avevano condotto l'animo di Freud a sentirli, a esplorarli,
in sé e nei suoi pazienti, e a elaborare una vicissitudine
concettuale sulla quale imperniare la psicoanalisi e con questa
addivenire ad una visione dell'uomo migliore di quella che aveva dominato
il nostro mondo a cavallo tra i due secoli.
Dalla mia riflessione nacque un articolo, che rimase inedito a
circolazione privata, ed un secondo che tra poco dovrebbe
comparire sulla rivista Gli Argonauti. Parallelamente, nella
stessa epoca, andavo ampliando e rifinendo le mie riflessioni,
nello scrivere il libro terminato alla data odierna. In questo,
il corpo centrale, originario, rimane nel secondo capitolo, che
riflette, nello stile più piano, le riflessioni e i colloqui
seminariali. Mentre lo elaboravo, l'animo, che desideravo
trasmettere al lettore, riguardava una visione dell'uomo che
sentivo molto diversa da quella freudiana: un uomo non soltanto
liberato dal timore delle proprie passioni, ma anche capace di
utilizzarle per costruire, se stesso e le relazioni con gli
altri, in uno sviluppo continuo di pensiero e di affetti -
potremmo dire di Pensiero e d'Amore - suscettibile di promuovere
un futuro migliore per tutta l'umanità un uomo migliore. In
quest'ultima angolatura sentivo decisivo l'apporto della
psicoanalisi, non solo e non tanto per l'ausilio che essa offre
alla sofferenza psichica, quanto per quello che essa può
portare, come scienza, all'umanità, se potrà permeare il modo
di pensare, di essere, di vivere di tutti gli uomini, sicché
questi possano crescere generazioni future psichicamente
migliori.
In questa visione del futuro dell'uomo, riflettevo sulla
difficoltà, da parte della psicoanalisi ufficiale, rappresentata
dalle associazioni psicoanalitiche, da un lato a valorizzare e
sviluppare gli apporti innovativi di molti dei suoi appartenenti,
temuti, invece, e isolati, e dall'altro ad aprirsi alle altre scienze
psicologiche e alla cultura generale, rinunciando allo splendido
isolazionismo della stanza di analisi, del rapporto duale col
paziente, delle relazioni scientifiche soltanto tra
psicoanalisti; nonché infine sulle difficoltà di molti
psicoanalisti ad astrarre dalla clinica prospettive teoriche,
utilizzabili come strumenti per lo sviluppo stesso delle
psicoanalisi. Da queste riflessioni è nata l'idea di trovare
ragioni, delle suddette difficoltà, ed è maturata
l'elaborazione dei capitoli primo e terzo di questo libro: il
primo per individuare ragioni culturali e concettuali, il secondo
per cercare ragioni storiche. Mi rendo conto che sull'uno e
sull'altro scenario il lavoro che ho svolto è lacunoso e sommario,
rispetto a quanto si poteva fare: rispetto alla complessità che
si prospetta per un lavoro del genere. Mi auguro pertanto che il
mio possa essere uno stimolo, per altri oltre che per me stesso,
per elucidare le difficoltà che la psicoanalisi attuale, e
quella italiana in particolare, incontrano nello svilupparsi e
soprattutto nell'integrarsi con le altre scienze, e segnatamente
con quelle psicologiche, in una cultura che da queste promani,
anziché da un'eredità; inevitabilmente pregna di pregiudizi.
Milano, 23 Dicembre 1992.
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Antonio Imbasciati
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INDICE
Presentazione pag. 7
CAP. I
IL RUOLO DELLA TEORIA IN PSICOANALISI
1. Psicoanalisi e scienze psicologiche pag. 11
2. L'oggetto della scienza psicoanalitica pag. 15
3. Le teorie in psicoanalisi pag. 19
Note pag. 23
CAP 2
L'<<OGGETTO>>: DA FREĞD A MELANIE KLEIN
1. L'opera di Melanie Klein nello sviluppo della psicoanalisi pag.
25
2. <<Oggetto>> in Freud pag. 28
3. <<Oggetto>> nella Klein pag. 33
4. L'oggetto <<seno>> pag. 34
5. La <<Fantasia>> pag. 39
6. L'oggetto interno pag. 40
7. La Relazione d'Oggetto pag. 48
8. La posizione schizoparanoide pag. 51
9. La posizione depressiva pag. 54
10. Il senso di colpa pag. 60
11. La questione istintuale: l'aggressività; pag. 62
12. La visione dell'uomo nella psicoanalisi kleiniana pag. 65
Note pag. 67
CAP. 3
L'AMBIGUITA' DELLA PSICOLOGIA ITALIANA E LE INCERTEZZE DELLA PSICOANALISI
1. Incertezze e ambiguità nell'evoluzione di una scienza p.69
2. Le opposizioni alla psicoanalisi freudiana pag. 72
3. La nascita della Società Psicoanalitica Italiana pag. 77
4. L'ambiguità della psicologia italiana pag. 79
5. La scissione tra psicoanalisi e psicologia pag. 82
6.La Teoria della Relazione d'Oggetto e lo sviluppo della
psicoanalisi pag. 86
7. La formazione psicoanalitica pag. 89
8. La formazione degli psicoterapeuti pag. 92
9. Confusione storica e teorie psicoanalitiche pag. 95
Bibliografia pag. 99
Biobibliografia essenziale di Melanie Klein pag. 103
Orientamenti bibliografici kleiniani pag. 107
Guida bibliografico-concettuale agli argomenti del testo pag. 114
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