Riccardo Marco Scognamiglio Il male in corpo. La prospettiva somatologica nella psicoterapia della sofferenza del corpo. Franco Angeli, Milano, 2008 ISBN: 978-88-464-9208-1 pp. 375 35.00 euro
Recensione di Carlo Alberto Zerbini Il problema della relazione tra mente e corpo e' uno dei piu' antichi della storia del pensiero occidentale. Dal Seicento in avanti, l'eredita' cartesiana ha destinato la scienza a fare proprio un dualismo inconciliabile: il corpo viene concepito come una macchina idraulica che funziona autonomamente e che puo' essere studiato solo in una prospettiva meccanica. Anche la psicologia scientifica ha fatto della mente una res equivalente, spesso costretta da un riduzionismo oggettivante erede del pensiero positivista. Diversamente le cose vanno nella disciplina psicoterapeutica, dove le variabili soggettive hanno sempre creato tensioni all'interno dei modelli che si vogliono "scientifici", orientando epistemologicamente la teoresi verso sistemi complessi. Di fronte pero' al problema del corpo visto nella prospettiva psicologico-psicoterapeutica, in un secolo di storia della disciplina, si sono inevitabilmente alternate prospettive dualiste e antidualiste. Il contributo psicodinamico al problema del corpo, riuscendo difficilmente a liberarsi dal modello originario dell'isteria di conversione, ha faticato non poco a risolvere gli enigmi di cio' che della sofferenza corporea sfuggiva ai processi di simbolizzazione, resistendo cosi' pervicacemente agli effetti terapeutici dell'interpretazione. Piu' cautamente in ambito cognitivo-comportamentale, l'enfasi data alle componenti fisiologiche delle risposte allo stress, ha facilitato la prospettiva di trattamenti "integrati" nel tentativo che le due res potessero trovare qualche punto d'incontro. Sicuramente, negli ultimi anni si e' andata sempre piu' affermando l'idea che cognizione, affetti, percezione e azione siano intrinsecamente legati. Anche l'affacciarsi nel panorama clinico internazionale, dagli anni '60 ad oggi ö e proprio a partire dall'ambito psicosomatico ö di costrutti patologici come quello dell'alessitimiaÊe della disregolazione affettiva, ha contribuito a riproporre nuove questioni tecnico-metodologiche in ambito psicoterapeutico nel trattamento di quel difficile, ma essenziale rapporto fra il corpo con le sue logiche e l'universo delle emozioni e delle interazioni relazionali. Nell'alessitimia (a= alfa privativa; lexis= parola; thymos= emozione), infatti, prevale un mutismo emozionale, l'incapacita' di "leggere", percepire o esprimere sentimenti. La disregolazione e' uno dei possibili effetti di deficit di questa natura. In questo panorama si inserisce il libro di Riccardo M. Scognamiglio con la volonta' di contribuire criticamente allo storico dilemma del "misterioso salto fra la mente e il corpo", da un punto di vista originale. Il lavoro, che si propone come un manuale di teoria e tecnica psicoterapeutica, affronta, infatti, la questione del corpo non secondo il classico approccio interpretativo della malattia psicosomatica, ma prendendola proprio dalla parte della fenomenologia clinica piu' attuale: quella dei deficit dei rapporti fra sistema simbolico e sistemi del corpo, che alimentano i costrutti di alessitimia e disregolazione e di cui la Vulnerabilita' Somatica non e' che un vasto capitolo, insieme a disturbi del comportamento alimentare, dipendenze, depressione, e, in generale la clinica "di bordo", come i disturbi narcisistici. Scognamiglio va ancora piu' in la', ad esplorare i diversi ambiti clinici dove la parola va alla deriva e affiora la dimensione "ponderale" del corpo, sfuggente tanto all'interpretazione psicodinamica che a quella cognitiva. Cosi' il panorama clinico si viene allargando a zone come l'autismo e l'handicap, fino al traumatismo fisico, al deficit motorio, alla patologia organica invalidante o degenerativa, come la Sclerosi Multipla. Tutti ambiti solitamente poco o nulla frequentati dai diversi modelli di psicoterapia, proprio perche' la cultura psicoterapeutica essenzialmente fondata sulla parola si trova spesso impotente ad agire con logiche e linguaggi che non appartengono al sistema simbolico-verbale. Il volume inizia con un'attenta rivisitazione critica di come i diversi modelli storici della psicosomatica, in realta', possano essere concepiti come paradigmi di una piu' ampia problematica: quella del sintomo resistente all'interpretazione, all'insight cognitivo, proprio perche' non del tutto iscrivibile in quei processi superiori della mente o dell'apparato psichico con cui la parola dello psicoterapeuta ha imparato a regolare la sua efficacia trasformativa. La storia della psicosomatica e' una storia di tecniche e strategie di aggiramento di quei buchi nel sistema logico-verbale, per arrivare a toccare un sistema ancora differente rispetto a quello dell'inconscio che parla per simboli, lapsus, strutture di compromesso, modelli operativi interni (MOI) di natura dialogica. Quello che del corpo appare nella prospettiva d'intervento psicoterapeutico e' anzitutto un sistema di resistenze logiche della materia alla presa della parola. Nell'insidiosa estensione delle forme alessitimiche troviamo, infatti, "quadri fondamentalmente "disabitati" da un'implicazione soggettiva", come li definisce Scognamiglio che, resistenti al dialogo, animati da uno stile concreto, pensiero operatorio, mancanza di attivita' riflessivo-metacognitiva, costringono lo psicoterapeuta a confrontarsi con un'angoscia senza parole, cristallizzata dentro un corpo che se non e' malato in senso clinico, chiede a volte disperatamente di essere "regolato" rispetto ai suoi stati iper o ipoeccitatori. Tutto cio' costringe a mutare decisamente ragioni e tecnica della psicoterapia. L'opera di Scognamiglio e' un avventuroso viaggio dentro questo complesso e articolato paesaggio clinico sul confine fra la parola e il corpo, fra il mutismo e l'agito del paziente, pieno di esempi, di istantanee, di mappe del percorso. La seconda e terza parte del volume sviluppano coraggiosamente nuove esplorazioni tecniche in aree cliniche che vanno dalla psicosi infantile ai disturbi del comportamento alimentare alle fino alle patologie somatiche, ai traumatismi, agli stati di dissociazione somatica, per ripristinare quel dialogo cosi' frammentato, verificandole attraverso numerosissimi esempi tratti dall'esperienza psicoterapeutica. Psicoanalista in stretto dialogo con le scienze cognitive e la psiconeurofisiologia, Scognamiglio delinea un possibile modello di psicoterapia integrata che, quando applicata al piu' specifico ambito psicosomatico, si apre fino a cercare un dialogo con codici piu' vicini possibili al corpo: la prospettiva somatologica si rivolge a un corpo che appare non come materia bruta ed extraterritoriale rispetto alle competenze psicoterapeutiche, ma come Logos che, in quanto tale, va esplorato con modelli semiologici e restituito al paziente in forma significante, dotata di senso per lui. Una segnalazione particolare per la terza parte del volume, che espone un raro caso, in ambito psicoanalitico, di ricerca single-case sull'efficacia della psicoterapia, di un paziente affetto da Sclerosi Multipla che esemplifica l'ottica somatologica di psicoterapia integrata, attraverso la presa in carico del corpo, in equipe. A chi e' rivolto questo manuale di psicoterapia integrata? Agli psicologi che si occupano di Psicologia della Salute e del Benessere, ai medici e a tutti coloro che si pongono il problema di come allargare un sistema di pensiero riduttivista, nel rapporto salute-malattia e in tutto cio' che, nell'esperienza clinica, si mostra ai confini della parola.
Piero Porcelli
Introduzione
Parte I. La sofferenza del corpo nel campo della talking cure
Orizzonti concettuali della clinica psicosomatica: la nevrosi come scrittura del corpo
Fra corpo ed emozione
Le eccedenze del dire e il deficit alessitimico
I nuovi scenari del setting
Parte II. La prospettiva somatologica
Il corpo affamato e la parola che non sazia: la conduzione della cura nei disturbi del comportamento alimentare
Dal Se' ferito al corpo leso
Il dialogo somatologico e i "modi di dire" del corpo
L'organizzazione del contesto di cura e i mediatori terapeutici
Il male in corpo: trame somatologiche
Parte III. Un caso di sclerosi multipla. Dalla storia clinica alla ricerca empirica
La sclerosi multipla fra ricerca medica e psicologica
Il caso di Giulio. La fase di assessment
Dai primi passi del trattamento sul setting integrato
La radicalizzazione della domanda d'analisi
Lo sviluppo della terapia
Gli indici corporei dei processi di ristrutturazione narcisistica
Il secondo anno di terapia: il processo di regolazione
Il disegno della ricerca sul caso
Riflessioni conclusive Bibliografia. |