Ignazio Senatore L’analista in celluloide
Quarta di copertina Si va al cinema per ascoltare delle storie, per piangere, per ridere, per lasciarsi andare all'immaginazione, per essere avvolti nel buio della sala. E a volte si va per essere rassicurati sul vecchio cliché dell'analista in celluloide, un personaggio più folle dei pazienti che ha in cura, un ciarlatano che vende chiacchiere, un'infelice che miete insuccessi sia nel campo affettivo che professionale, un seduttore di ingenue fanciulle. Il cinema è falsificazione o specchio della realtà? In questo saggio le pellicole fungono da pretesto narrativo per riflessioni sull'identità dello psichiatra, sul ruolo narcotizzante dei media, sull'emozione dello spettatore in sala. L'Autore accompagna il lettore in un'atmosfera intima e personale, cara al silenzio e all'immaginazione
Il terapeuta:
Sesso, bugie e… Storia di ordinaria follia
La terapia psicoanalitica L’ipnositerapai La terapia di coppia La terapia di gruppo La terapia familiare La terapia comportamentale L’approccio individuale e non solo L’approccio tradizionale L’indagine peritale La fabbrica dei sogni Il terapeuta e lo spettatore:
Il codice iconografico Il cinema un mezzo di persuasione occulta Conclusioni |