Vai all'Indice
on-line del n. 3-4/2021 di Contemporary Psychoanalysis
Questo
numero doppio 3/4 del 2021 esce in ritardo a causa del fatto che, come dicono le
due condirettrici nell'editoriale di questo numero, la pandemia di COVID-19 ha
reso gli ultimi due anni molto difficili, caratterizzati da isolamento, perdita
di persone care e faticosi cambiamenti della
routine
quotidiana.
Vediamo sinteticamente i contenuti di questo
numero doppio 3/4 del 2021. Dopo l'editoriale, il fascicolo si apre con un
articolo clinico, in cui Robert B. Shapiro parla del transfert e del
controtransfert nel caso della morte di un genitore. Poi Tamar Aronson affronta
il problema della possibilità di una terapia psicoanalitica con gli homeless,
cioè con coloro che vivono in strada, analizzando la loro difficoltà a tollerare
l'idea di avere una propria residenza, e cita anche il libro Le città
invisibili di Italo Calvino (Torino: Einaudi, 1972).
Sandra Buechler parla della sua personale difficoltà a provare empatia per la
sofferenza degli stranieri, e nell'analizzare questa sua difesa cita poesie di
Sherman Alexie, Wystan H. Auden, Emily Dickinson e Rainer Marie Rilke.
Nell'articolo successivo Carol Morrison Straforini dice che, mentre tanto è
stato scritto sulla fine della terapia (la cosiddetta termination),
pochissimi hanno affrontato la esperienza del pensionamento dell'analista, cioè
del suo ritiro dal lavoro, e ne discute facendo anche riferimento non solo al
proprio pensionamento ma anche a quello del proprio analista quando era in
formazione. Hanoch Yerushalmi parla del "progetto" che il supervisore fa della
futura carriera del proprio supervisionato e di quanto questo possa influenzarlo.
Barbara Smaniotto, Marie Réveillaud, Nathalie Dumet e Tamara Guenoun presentano
il caso clinico di un paziente esibizionista all'interno di uno psicodramma di
gruppo. Mohammad Ghaffary e Ghiasuddin Alizadeh delineano il contributo di Lacan
alla filosofia dell'amore, partendo da Romeo e Giulietta di Shakespeare.
Il n. 1/2022 è ancora in stampa, ma possiamo
anticiparne parte del contenuto grazie a contatti personali con le due
editors, Susan Fabrick e Ruth Livingston. Vi sarà una sezione dedicata a
Paul Lippmann (1934-2022), deceduto quest'anno, che era una figura di rilievo al
William Alanson White Institute di
New York e un autore che ha sempre avuto un forte interesse per lo studio dei
sogni (sul n. 2/2008 di
Psicoterapia e Scienze Umane è stato pubblicato un capitolo, dal titolo "Quando lo
stile nevrotico dell'analista incontra il sogno", tratto dal suo libro
Nocturnes. On Listening to Dreams. Hillsdale, NJ: Analytic Press, 2000). In questa sezione
verrà pubblicato un suo scritto inedito, "On Growing Old" ("Invecchiare"),
seguìto da interventi di alcuni di coloro che gli erano stati più vicini: Gary
Schlesinger, Patricia Everett, Andrew Gerber, Paolo Migone, Spyros Orfanos,
Morris Eagle, e alcuni membri del gruppo di studio sul sogno che guidava al
William Alanson White Institute.
Lippmann, che abitava a Stockbridge (Massachusetts), dove all'Austen
Riggs Center dal 1963 si tiene ogni anno l'incontro annuale del
Rapaport-Klein Study Group,
non era mai mancato a un incontro, e aveva anche coordinato il gruppo dal 2002
al 2010. |