Il concetto di psicopatia è caratterizzato da una varietà
di comportamenti antisociali e impulsivi (spesso aggressivi) e da una costellazione
di caratteristiche stabili di egocentrismo. Per quanto riguarda lâassessment
psicologico, la Psychopathy Checklist elaborata da Hare nel 1980 e revisionata
nel 1991 (PCL-R) è lâunico strumento disponibile per valutare in
modo valido e attendibile le caratteristiche psicopatiche. Forth nel 1995
ha elaborato anche una versione per adolescenti della scala, la PCL-Youth
Version (PCL-YV). Si tratta di scale cliniche eterosomministrate composte
da una serie di caratteristiche psicologiche specifiche della psicopatia
(es. disinvoltura, grandioso valore di sé, problemi comportamentali
precoci) a cui lâosservatore assegna un punteggio su una scala Likert a
3 punti (0-2) sulla base di informazioni ottenute da unâanamnesi remota
molto dettagliata e da un colloquio clinico semi-strutturato. Il punteggio
totale può arrivare ad un massimo di 40 punti, con un punteggio
di cutoff di maggiore o uguale a 30.
Le scale PCL sono lâunico strumento psicodiagnostico disponibile per
la valutazione in ambito sia clinico che forense. La necessità di
strumenti di assessment addizionali viene avvertita per almeno due ragioni.
Primo, la somministrazione delle PCL richiede molto tempo e soprattutto
lâavere a disposizione una serie di informazioni anche sul passato e sulle
caratteristiche familiari del soggetto che spesso è impossibile
ottenere. Secondo, considerata lâimportanza del concetto, aver disponibili
più fonti di informazione diagnostica corrisponde ad un giusto principio
etico di assessment.
Eâ noto come la violenza giovanile sia un problema sociale importantissimo
nelle società occidentali, soprattutto negli USA. In questo studio,
Loving e Russell (due psicologi clinici di Philadelphia) hanno voluto indagare
sulla possibilità di integrare la PCL-YV con il test di Rorschach
(secondo lo standard internazionale del Comprehensive System di Exner).
Hanno quindi selezionato 66 adolescenti dai 14 ai 18 anni con accuse di
rapina a mano armata, omicidio e violenza da un database presso un centro
di valutazione psicologica specializzato in assessment forense. Per ciascuno
di essi, gli autori hanno esaminato la PCL-YV ed il Rorschach. Il campione
è stato suddiviso in 3 gruppi sulla base del punteggio PCL-YV: Psicoatici
elevati (>30), moderati (20-30) e bassi (<20). Sono state selezionate
alcune variabili Rorschach teoricamente congruenti con il costrutto di
psicopatia, sulla base della letteratura, soprattutto delle ricerche di
Gacono e Meloy: percezione di sé (Fr+rF, Egocentricity Index), interesse
oggettuale maturo (Pure H), grado di attaccamento interpersonale (SumT),
tratti interpersonali di oppositività (S), capacità di rimorso
e senso di colpa (FD, V), grado di distress soggettivamente percepito (Y,
m).
I risultati hanno indicato che solo due variabili hanno differenziato
il gruppo con psicopatia elevata dagli altri due: numero delle risposte
Reflections (considerate in modo sia categorico come Fr+rF>0 che come punteggio
continuo) e numero delle risposte di Tessitura (anchâesse considerate in
modo sia categorico come T>0 che continuo). Entrambe le variabili sono
risultate significativamente differenti (rispettivamente: maggiore Reflections
e minore T) nel gruppo con psicopatia elevata rispetto agli altri due,
mentre i due gruppi con psicopatia moderata e bassa non hanno mostrato
differenze significative fra di loro. Tutte le altre variabili selezionate
per lo studio non sono state statisticamente diverse fra i tre gruppi.
Le due variabili risultate significative sono altamente congruenti con
il concetto di psicopatia. Per quanto riguarda le risposte Reflections,
questo risultato conferma lâipotesi che la psicopatia possa essere considerate
una forma aggressiva del disturbo narcisistico di personalità. Per
le risposte T, questo risultato conferma un altro tratto narcisistico e
psicopatico: lâincapacità o lâindisponibilità ad intraprendere
relazioni interpersonali profonde e significative, quindi un maturo working
model di attaccamento. Il fatto che anche Gacono e Meloy abbiano trovato
risultati congruenti per queste due variabili in adulti psicopatici indica
che tali caratteristiche siano precocemente presenti anche in età
adolescenziale. Poiché lo studio è stato condotto su un campione
sostanzialmente omogeneo, i risultati dovrebbero essere confermati su campioni
di adolescenti più differerenziati al loro interno.
Due considerazioni finali. Primo, coloro (anche da noi in Italia) che
somministrano il Rorschach secondo il Comprehensive System devono fare
attenzione ad adulti e adolescenti che presentano una combinazione di indici
Fr+rF>0 e T=0. Secondo, la violenza adolescenziale è un fenomeno
dilagante negli Stati Uniti ma che sta mettendo purtroppo piede anche da
noi in Italia. Le ricerche su questo fenomeno sono essenziali, soprattutto
per chi lavora nella psicologia scolastica dove è maggiormente possibile
lavorare con progetti di prevenzione e recupero.
James L. Loving, Jr
Assessment and Treatment Alternatives
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