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JOURNAL OF PERSONALITY ASSESSMENT - VOL.76, N.2 / 2001

The Relationship of the Rorschach Schizophrenia Index to Psychotic Features in a Child Psychiatric Sample

John M. Stokes, David L. Pogge, Carolyn Grosso, and Michele Zaccario


 

E’ molto difficile fare diagnosi di schizofrenia nei bambini in modo attendibile. Il problema, dal punto di vista dell’assessment psicologico, non è tanto nella mancanza di strumenti quanto nella loro capacità di individuare attendibilmente i sintomi schizofrenici nei bambini. I sintomi infatti possono manifestarsi nei bambini in modo del tutto diverso rispetto agli adulti, soprattutto nelle fasi precoci di esordio. Sono stati descritti sintomi di depressione, comportamento oppositivo, disturbi della condotta, tendenze suicide. Sono anche stati descritti importanti disturbi del comportamento sociale, come mancanza di interazione, problemi dovuti ad estrema labilità dell’umore, eccessiva dipendenza e attaccamento, reazioni di rabbia inspiegabili. A volte bambini con altri disturbi psicopatologici possono manifestare i sintomi caratteristici della schizofrenia, come disturbi del corso del pensiero e allucinazioni. Generalmente gli studi trasversali non sono sufficienti, quindi, nello stabilire l’attendibilità diagnostica degli strumenti di assessment senza effettuare valutazioni longitudinali.
In questo studio, gli autori hanno analizzato l’attendibilità diagnostica di un indice Rorschach incluso nel Comprehensive System (CS) di Exner, lo Schizophrenia Index (SCZI), che ha già dimostrato essere una misura valida ed attendibile di psicosi negli adulti. Lo SCZI è composto da 6 items che includono variabili del CS che hanno empiricamente differenziato pazienti schizofrenici da altri pazienti psichiatrici. Un punteggio di 4 indica una certa probabilità di psicosi (ma con numerosi falsi positivi) mentre un punteggio di 6 individua più attendibilmente soggetti adulti con diagnosi di schizofrenia. Sono stati selezionati 413 bambini, prevalentemente maschi (73%), di età compresa fra 5 e 12 anni, da un pool di 642 casi consecutivamente ricoverati presso un ospedale psichiatrico infantile di New York in un periodo di 5 anni. Lo studio è retrospettivo, e si basa su una serie di dati: esame delle cartelle cliniche, somministrazione di un test di Rorschach valido (numero di risposte maggiore di 14) e compilazione del Personality Inventory for Children (PIC-R), una scala di 420 items somministrata ai genitori riguardante il comportamento del bambino, con numerose sottoscale, incluse quelle di assessment schizofrenico. Le diagnosi dei bambini sono state di disturbi psicotici, disturbi dell’umore e disturbi del comportamento.
Una serie di analisi multivariate della varianza (MANOVA) hanno dimostrato significative differenze a seconda della maggiore o minore elevazione del punteggio dello SCZI nelle scale del PIC-R teoricamente legate alla schizofrenia (scale Psychosis, Intellectual Screening and Development, Reality Testing).
Il senso di questo lavoro è quindi che lo SCZI del Rorschach CS può essere adoperato come una misura attendibile di schizofrenia infantile (5-12 anni), con numerosi vantaggi come ad esempio non avere la necessità di somministrare lunghi e complessi questionari ai genitori. Considerate le limitazioni che questi studi sul campo (field studies) hanno generalmente, è più conservativo concludere che un elevato punteggio dello SCZI nei bambini deve allertare sulla elevata probabilità di sviluppo di un disturbo psicotico, probabilmente schizofrenico.

John M. Stokes
Department of Psychology
Pace University
41 Park Row
New York, NY 10038
USA
 

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