JOURNAL OF
PERSONALITY ASSESSMENT -
VOL. 78, N. 3 / 2002
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Can Sex Offenders Who Minimize on the MMPI Conceal Psychopathology on the Rorschach?
Linda S. Grossman, Orest E. Wasyliw, Andrea F. Benn, Kevin L. Gyoerkoe |
L'assessment di psicopatologia per coloro che commettono violenza sessuale è particolarmente difficile a causa della simulazione a cui questi soggetti sono portati per una varietà di ragioni. Nella letteratura sull'assessment è noto che gli strumenti di auto-valutazione (self-report) possono essere più facilmente manipolati dal soggetto rispetto a strumenti psicodiagnostici che non si basano sul self-report. Ciò significa che è possibile simulare la "normalità" al MMPI mentre è più difficile farlo al Rorschach. Il problema che si pone questo studio è quindi trovare le prove empiriche che dimostrino come, sotto questo aspetto, il Rorschach sia uno strumento di assessment della personalità più attendibile del MMPI per i soggetti che hanno commesso abuso sessuale.
Il MMPI consente di individuare i simulatori macroscopici attraverso le scale di validità ed altri indici, come la differenza fra items manifesti
(obvious items) e latenti (subtle items). Tuttavia, data la struttura del test (risposte Si-No ad items dal contenuto auto-evidente), è possibile manipolare l'ammissione o la negazione di psicopatologia. Al contrario, il Rorschach è un test di performance e quindi si basa su un presupposto completamente diverso: non valuta
ciò che il soggetto dice di sé ma qual è la sua performance cognitiva ed emotiva nel corso della somministrazione, ossia
come si comporta. Se ne deduce, quindi, che i soggetti possono apparire "normali" al MMPI ed evidenziare invece al Rorschach i propri disturbi psicopatologici.
Gli autori hanno esaminato 74 soggetti che hanno commesso reati di violenza sessuale, la maggior parte dei quali coinvolgendo minori, di età media 47 anni. Particolare interessante, testimonianza di un problema molto sentito soprattutto nella chiesa cattolica, è che la circa metà dei soggetti esaminati sono uomini di chiesa. I soggetti sono stati divisi in due gruppi di
minimizers (coloro che hanno tentato di nascondere i propri disturbi psicopatologici) e
non-minimizers sulla base di 3 variabili MMPI: (1) una differenza dei punteggi T dell'indice O-S (sottrazione del punteggio T agli items latenti da quello agli items manifesti) inferiore o uguale a -5 (MMPI) o -8 (MMPI-2) ; (2) una differenza inferiore o uguale a -16 (MMPI) o -15 (MMPI-2) all'indice di simulazione F-K; (3) una differenza superiore o uguale a 5 (MMPI) o 6 (MMPI-2) alla scala L. I due gruppi di soggetti sono stati poi confrontati per alcuni indici di psicopatologia del Rorschach Comprehensive System di Exner, e precisamente: (1) distress emotivo (D, Adj.D, CDI, DEPI, S-CON); (2) disturbo del giudizio (X+%, X-%, Intellectualization Index, WSum6, SCZI); (3) problemi interpersonali (SumH, M minus); (4) simulazione delle preoccupazioni sessuali (confronto di X-% dei protocolli con e senza risposte a contenuto sessuale).
I risultati sono stati ampiamente in accordo con le ipotesi iniziali. I minimizers
(che, come atteso, erano la maggioranza del campione, pari a circa tre quarti) hanno ottenuto punteggi T significativamente inferiori a tutte le scale del MMPI/MMPI-2 rispetto ai
non-minimizers ed hanno prodotto un profilo MMPI/MMPI-2 sostanzialmente "normale". Al contrario, il Rorschach ha evidenziato in modo netto la psicopatologia di base. Infatti una larga parte del campione totale ha ottenuto punteggi nel range patologico agli indici del Rorschach Comprehensive System di psicopatologia maggiore di depressione, disturbi caratteriali, disturbi psicotici. Inoltre, il gruppo dei
minimizers ha ottenuto punteggi significativamente maggiori in direzione psicopatologica ai 4 gruppi di variabili esaminati. Il gruppo dei
minimizers ha ottenuto anche punteggi a queste variabili superiori al campione normativo. Infine, i protocolli con risposte sessuali di cattiva qualità formale (X-%) sono stati significativamente superiori a quelli con adeguata qualità formale, suggerendo la presenza di disturbi cognitivi in relazione a rappresentazioni interne della sessualità.
Questo studio dimostra quindi che il test di Rorschach è uno strumento psicodiagnostico molto più attendibile del MMPI nella valutazione psicologica dei soggetti che hanno commesso reati sessuali.
Linda S. Grossman
Department of Psychiatry (M/C 913)
University of Illinois
912 South Wood Street
Chicago, IL 60612-7327
USA
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