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NEURO - PSYCHOANALYSIS

VOL. 1, N. 1 / 1999

Emotions as viewed by Psychoanalysis and Neurosciences: An Exercise in Consilience

Jaak Panksepp

 

 
L'articolo di Jaak Panksepp apre una finestra su un panorama applicativo dei principi esposti dai Solms e Nersessian riguardo "all'apparato percettivo interno" che elabora le emozioni che, aggiungerei, costituiscono "il clima" del campo analitico allâinterno della coppia analitica.
Lâapparato della percezione dellâaffetto per Panksepp ripercorre alcuni aspetti del cervello viscerale di McLean, e le concezioni di Ruesh, ma rivisitate alla luce dei concetti di Gerald Edelman e H. G. Modell, nella lettura di termini come "emotional or evolutionary qualia".
Panksepp ci dà argomentazioni continuando a descrivere gli aspetti trattati nel suo libro: "Affective Neuroscience: the foundations of human and Animal Emotions" (Panksepp J., 1998), riguardo i rapporti tra la struttura organica ed il sistema "rappresentazionale" (si definirebbe in NLP) delle emozioni. Esisterebbe ai bassi livelli dellâevoluzione del cervello un "neurosymbolic virtual body" che rappresenta lâorganismo come entità coerente. Le percezioni affettive si sarebbero instaurate nel cervello attraverso sistemi operativi emozionali che interagiscono con le rappresentazioni neurosimboliche di tale "corpo virtuale". Panksepp individua questo corpo virtuale chiamandolo SELF che corrisponde alla struttura dellâIo di Freud.
Panksepp suggerisce che sia possibile individuare questo SELF allâinterno delle strutture centro mediali del cervello come le zone intorno ai collicoli ed alle zone tegmentali ed in particolare lâarea corrispondente al Grigio Periacqueduttale del Mesencefalo (PAG). A quest'area convergerebbero le emozioni come paura, panico, rabbia, alimentazione/sesso, ricerca (seeking) e le percezioni dei vari sistemi rappresentazionali acustico, visivo, cenestesico (senso-motorio).
Il PAG sarebbe in connessione con aree della corteccia frontale, sensoriale e con il sistema ERTAS concettualizzato da Baars (1993, 1996) e Newman (1997) e che da questi autori è stato postulato essere una work-station per la coscienza sensoriale (i sistemi di attivazione talamici e della formazione reticolare).
Il sistema ERTAS, attraverso la modulazione delle emozioni in forma di flussi, filtra le forti influenze colinergiche e catecolaminergiche derivanti dal sistema PAG/SELF.
Così verrebbe realizzata per esempio la "passionale dipendenza" o la "ossessiva" repressione e razionalizzazione. Inoltre vi sono altre situazioni emotive dellâansia che storicamente Freud aveva descritto, e che sono forme dâansia che sono gestite da: 
1) connessioni Amigdala (core) / PAG;
2) Sistema di "angoscia da separazione" che corre dalle regioni del setto, preottiche/ventro-settali attraverso il talamo dorso-mediale verso il PAG che governerebbe i processi di legame durante lâadolescenza ed è probabilmente lâelemento chiave che stabilisce "una base sicura" che permette la crescita delle funzioni psicologiche come il processo sociale dâattachment adattivo e maladattivo.
Ma, dice Panksepp, nel tenebroso mondo del preconscio, ci sono molte diverse sensazioni piacevoli e spiacevoli. E dice di aver isolato un sistema che ha chiamato SEEKING SYSTEM in cui la più forte forma di stimolazione ottenuta dal corridoio che origina dall'Area Ventrale Tegmentale allo striato ventrale, il setto ed alcune aree frontali costituito dal Fascicolo Mediale del Proencefalo sembrerebbe generare un comportamento di "desiderio anticipatorio" piuttosto che una semplice sensazione di affetto positivo.
Come psichiatra considero questo sistema qualcosa che potrebbe avere a che fare con il "craving": per Panksepp non si parla di craving. Ed inoltre aggiunge che è una proposta per una grande varietà di pulsioni motivazionali. Altri hanno chiamato questo substrato neurale il "wanting system" (Berridge, in stampa). Dal punto dellâaffetto Panksepp parla di questo desiderio con il termine inglese "eagerness" ed il wanting o seeking system probabilmente media sentimenti di un ossessivamente energizzato senso di desiderio e di potenza piuttosto che una semplice sensazione piacevole che normalmente possiamo esperire quando raggiungiamo il soddisfacimento dei nostri desideri. Ciò rappresenta il corrispettivo psicoanalitico della definizione del più grossolano craving della letteratura "neurorecettoriale" delle dipendenze.
D'altra parte la stimolazione di altre aree come il nucleo mediale del setto può provocare sensazioni piacevoli (molto più simili a quelli implicati durante l'attività consumatoria) ma queste zone sono lontane dal Fascicolo Mediale del Proencefalo. Tali argomentazioni per lo psicoterapeuta ed anche per l'operatore delle Dipendenze Patologiche sono importanti riguardo la ostinazione a non guardare dalla parte della organicità tutto ciò che fa parte della comprensione del comportamento umano, organicità che oggi alcuni si ostinano a chiamare "riduzionismo".

Bibliografia:
Panksepp J., 1998; ãAffective Neuroscience: the foundations of human and Animal Emotionsä, Oxford University Press, NY, 1998
 

Jaak Panksepp
Department of Psychology
Bowling Green State University
1001 East Wooster Street
Bowling Green, OH 43403
e-mail: jpankse@bgnet.bgsu.edu
 


 
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