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PSYCHOSOMATIC MEDICINE - VOL. 63, N. 5 / 2001

Relationship of Depressive Symptoms to Hypertension in a Household Survey in Harlem

Marian Reiff, Sharon Schwartz, and Mary Northridge


 
Il rapporto fra depressione e ipertensione è attualmente controverso, anche se vi sono molte ragioni per ritenere che fra i due disturbi esista una comorbilità. Uno dei fattori comuni maggiormente invocati è lo stress. Infatti numerosi studi con buona validità ecologica hanno trovato alti tassi di sovrapposizione in popolazioni con stress elevato (scarsa istruzione, bassa occupazione, elevata instabilità matrimoniale e elevata criminalità). Uno dei possibili fattori che contribuisce a questa associazione potrebbe essere lo stile di vita, in quanto pazienti depressi assumono facilmente comportamenti a rischio per ipertensione, come obesità, abuso di alcool, fumo, inattività fisica.
Questo lavoro fa parte del più ampio Harlem Household Survey condotto fra il 1992 ed il 1994 nella comunità afro- ed ispano-americana di Harlem a Manhattan. In questo studio, sono stati esaminati dati su 695 soggetti. Si tratta di una popolazione ad alto rischio di stress: metà dei soggetti ha infatti riferito di aver assistito ad omicidi nella propria vita, oltre un quarto ha riportato personalmente violenze fisiche, un quinto delle donne ha riferito di aver subito violenza sessuale, metà non aveva un’occupazione stabile ed un quarto ha vissuto l’esperienza di homeless.
Poiché la diagnosi di ipertensione può esser fatta in questo tipo di survey sulla base di quanto riportato dai soggetti o delle misurazioni effettuate con sfigmomanometro, i ricercatori hanno esaminato il rapporto fra depressione (valutata con la scala di depressione della Diagnostic Interview Schedale) ed entrambe le misurazioni, soggettiva (in base a quanto riferito dai soggetti sui propri valori pressori e sulla conseguente consultazione medica) ed oggettiva (in base alla media di due misurazioni effettuate in ambulatorio durante e dopo l’intervista, per evitare l’effetto di mascheramento della cosiddetta white-coat hypertension se misurata a casa). Sono stati inoltre misurati i principali mediatori per stress (stress cronico) ed eventi stressanti maggiori (incidenti gravi, incendio, disastri naturali, rapina, morte violenta di una persona cara, ecc), oltre che i maggiori fattori di rischio comportamentale (stile di vita) per ipertensione.
I risultati sono stati chiari, dopo aver usato una serie di tecniche statistiche di controllo. La depressione è risultata significativamente associata all’ipertensione soggettivamente riferita ma non alle misurazioni oggettive dei valori pressori. Al contrario, i valori pressori indicatori di ipertensione (pressione sistolica di 140 mmHg o oltre e pressione diastolica di 90 mmHg o oltre) sono risultati significativamente associati ad eventi stressanti e fattori comportamentali di rischio (stile di vita: fumo, alcool, abuso di sostanze, inattività fisica). La conclusione degli autori è che gli studi sulla ipertensione dovrebbero tenere in considerazione i fattori etnici e culturali per determinare il significato che viene attribuito alla percezione della salute.

Marian Reiff
Rosenthal Center for Complementary and Alternative Medicine Research
Department of Rehabilitation Medicine
Columbia College of Physicians and Surgeons
600 West 168th Street
New York, NY 10032

Email: mr82@columbia.edu


 
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