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Tesi di Laurea di Giuseppe Dimitri

La ricomposizione familiare dal punto di vista dei figli del divorzio
Riorganizzazione delle relazioni familiari tra continuità e cambiamento


Il ciclo vitale delle famiglie



Ciò che differenzia la famiglia dagli altri gruppi è che questa presenta un passato, un presente e si proiettata nel futuro. Infatti, da un lato, una famiglia appena costituita si situa nell'intersezione di due storie familiari, quelle delle rispettive famiglie di origine dei due coniugi, che affondano le loro radici nel passato; dall'altro, si proietta nel futuro pervadendolo di aspettative, programmi, desideri e scadenze.
Il tempo, più che un fenomeno puramente soggettivo, è un fenomeno tridimensionale in continua evoluzione che segna la mappa del ciclo di vita individuale e familiare e comporta una profonda intercorrelazione tra il tempo storico, quello biologico (età cronologica), e quello sociale (Neugarten, 1976)(56). Il ciclo vitale di una famiglia può essere quindi considerato come il risultato dell'incontro di più fattori bio-psico-sociali.
Il modello teorico del ciclo vitale sostiene che nella evoluzione spazio-temporale di un sistema familiare si possono individuare delle tappe evolutive, abbastanza prevedibili, contrassegnate da particolari eventi significativi come: le nascite e le morti, le separazioni e le unioni, l'entrata o l'uscita dei membri, tutti eventi che comportano dei cambiamenti strutturali della famiglia.
Secondo Neugarten e Hagestad (1984)(57) gli individui sviluppano una mappa mentale del ciclo vitale, si aspettano che certi avvenimenti accadranno in certi periodi ed introiettano in sé un orologio sociale e delle norme culturali, che dicono loro se sono a tempo o fuori tempo, se il loro comportamento in vari periodi della vita è adatto alla loro età. Per ogni fase del ciclo la famiglia si trova a dover svolgere determinati compiti evolutivi, sia in base a delle richieste interne, da parte dei membri, sia in base a delle esigenze esterne, del contesto socio-culturale in cui è inserita. Gli autori fanno notare che, nella gran parte dei casi gli eventi del ciclo vitale sono vissuti come traumatici se si verificano in posizione sfalsata rispetto alla successione attesa, "stress fuori tempo"(58). Quindi i maggiori fattori di stress, nell'arco della vita, consistono nell'accadere di eventi che alterano la sequenza o il ritmo del ciclo. La famiglia, nel valutare la sua collocazione "fuori tempo" o "nel tempo" rispetto al ciclo vitale, si riferisce anche alla propria storia. Infatti, essa si percepisce fuori tempo, non solo in rapporto a parametri fissi come l'età dei membri, o gli archi di tempo in cui ci si aspetta che si verifichi un dato evento; ma, anche in base ai propri vissuti che conferiscono un carattere originale alla visione temporale della famiglia.
Il criterio più adeguato, da un punto di vista psicologico/sociale, per suddividere in fasi il ciclo di vita di una famiglia consiste nell'identificare alcuni eventi critici che essa, prevedibilmente, incontrerà nel suo percorso. L'evento o gli eventi che caratterizzano ciascuna fase non vanno intesi come elementi che automaticamente provocano un passaggio dall'una all'altra, ma come eventi critici di fronte ai quali le abituali modalità di funzionamento risultano inadeguate e, se non vengono attivati nuovi processi di adattamento, si ha una sofferenza dell'organizzazione familiare. Essi portano all'aumento dell'instabilità tra i componenti e delle difficoltà di funzionamento del sistema familiare, aumentano la possibilità di perdere o accrescere il numero dei componenti e minacciano l'integrità e la crescita della famiglia unita. Tali eventi sono perciò potenzialmente induttori di crisi e di cambiamenti di rilievo e, in ogni caso, l'ampiezza e il tipo di difficoltà che essi suscitano sono in stretta connessione al significato che ad essi viene attribuito dalla famiglia.
Durante il periodo di transizione da una fase all'altra del ciclo vitale, che comporta uno stato di confusione e di disorganizzazione, si scontrano due opposte tendenze: da una parte una tendenza alla regressione verso situazioni note e familiari che promettono maggiore stabilità e sicurezza; dall'altra l'aspettativa della conquista di nuove possibilità che si prospettano ricche di potenziali positivi.
Il processo evolutivo della famiglia comporta dunque, sia un progressivo avanzamento nel tempo verso nuovi stadi di sviluppo e di crescita, sia un recupero all'indietro finalizzato alla integrazione del nuovo con il vecchio, del futuro con il vissuto e l'esperienza passata. In sintesi, lo sviluppo della famiglia passa necessariamente attraverso il superamento di crisi indotte dagli eventi critici. Il processo psicologico, che consente di elaborare la disorganizzazione indotta da questi accadimenti, ha un andamento, per un certo tempo più o meno lungo, caratterizzato da piccoli e graduali aggiustamenti, ma, raggiunta una certa soglia critica (tipica di ogni famiglia), salta o in senso organizzativo/adattativo, o in senso disorganizzativo/disadattivo (Scabini 1989).
Si possono distinguere due tipi principali di eventi: quelli normativi (prevedibili) e quelli paranormativi (imprevedibili)(59). I primi sono legati alle fasi del ciclo vitale, che ricorrono regolarmente nella grande maggioranza delle famiglie unite e che sono strettamente connessi con le funzioni procreativa e di allevamento dei figli. Di questi fanno parte:

* il matrimonio;
* la nascita dei figli;
* l'entrata a scuola dei figli;
* l'inizio dell'adolescenza dei figli;
* la loro entrata nell'età adulta;
* la nascita dei nipoti;
* il pensionamento;
* la vecchiaia.

Gli eventi paranormativi, invece, sono imprevedibili e vengono ad intrecciarsi ai primi alterando il normale procedere del percorso evolutivo familiare. Essi sono:

* l'aborto;
* la separazione o il divorzio;
* la malattia, la disabilita o la morte precoce di un membro della famiglia;
* il cambiamento abitativo;
* il cambiamento della condizione economica familiare.
La concomitanza di un insieme di elementi stressanti o il loro verificarsi in posizione sfalsata rispetto all'atteso corso della vita aumentano la vulnerabilità della famiglia e riducono la sua capacita rigenerativa.


Note:
56 Cit, in Carter E., Mc Goldrick M., 1980: The family life cycle: a framework for family therapy, Gardner Press, New York.
57 Cit. in Scabini E., 1989: L'organizzazione famiglia tra crisi e sviluppo, Franco Angeli, Milano.
58 Carter E., Mc Goldrick M., The family life cycle... op. cit.
59 Carter E., Mc Goldrick M., The family life cycle... op. cit.


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