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PSYCHOMEDIA
Tesi

Tesi di Laurea di Giuseppe Dimitri

La ricomposizione familiare dal punto di vista dei figli del divorzio
Riorganizzazione delle relazioni familiari tra continuità e cambiamento


Relazioni che si interrompono, relazioni che continuano, relazioni che nascono in seguito alla ricomposizione familiare



Secondo Malagoli Togliatti (1992), il processo di separazione coniugale comporta un’evoluzione sia dei rapporti verticali che di quelli orizzontali, i quali mettono in moto tutta una serie di processi che portano al cambiamento delle relazioni interpersonali e alla necessità di una loro rinegoziazione che coinvolge non solo i membri del nucleo separato, ma anche i rapporti tra costoro, i membri della famiglia estesa e i nuovi partner degli ex-coniugi.
Se prendiamo in considerazione l’intera costellazione familiare ricomposta, includiamo nel sistema familiare un insieme di relazioni che nell’approccio alla famiglia ricostituita non vengono sufficientemente prese in considerazione: relazioni bambino genitore non affidatario; relazioni tra gli ex-coniugi, relazioni tra il primo e il secondo partner; quelle tra il bambino e il secondo coniuge del genitore non affidatario; quelle tra i nonni e i nonni acquisiti; ecc.. Inoltre all’interno della famiglia contemporanea, ed in particolare nelle famiglie ricostituite, il reclutamento dei membri non avviene più solamente sulla base della consanguineità o delle alleanze matrimoniali, ma, dell’affinità. Si assiste alla tendenza a stringere “relazioni pure” che si fondano sullo scambio reciproco, sull’impegno, sull’intimità, privilegiando quindi la qualità del rapporto piuttosto che i vincoli sanciti dalla legge.
Importanza fondamentale assumerebbe la necessità di salvaguardare la continuità relazionale nel bambino. Sembra, infatti, che la stabilità e la continuità emotiva delle relazioni possa ridurre gli effetti negativi della separazione e del divorzio sui figli. E’ indispensabile che, in un periodo di grandi sconvolgimenti e di profonde incertezze, i figli continuino ad avere come punti di riferimento i loro genitori e siano da questi rassicurati, non solo a parole, che il rapporto figlio-genitore continuerà nonostante mamma e papà non saranno più marito e moglie. Il perdurare delle relazioni, il loro evolversi, superando le mille difficoltà, rappresentano l’unico anello di congiunzione tra il passato della famiglia originaria perduta, il presente della frammentazione del nucleo familiare e delle grandi incertezze ed il futuro della ricomposizione. I processi di separazione e ricomposizione non comportano la fine delle relazioni esistenti (quelle tra i genitori e i figli, tra gli ex-coniugi, tra i figli e i parenti dell’uno e dell’altro genitore) ma, una loro modificazione, un loro adattamento alla nuova situazione familiare. La buona ricomposizione non cancella il passato, lo arricchisce, aumenta la complessità del sistema familiare, permette, contemporaneamente, il formarsi di nuove relazioni (quelle tra i figli e i genitori acquisiti, tra fratelli e fratelli acquisiti e/o nuovi fratelli, tra genitori e i nuovi partner, tra i figli e i famigliari dei genitori acquisiti) e consente agli individui, soprattutto ai figli, di fare esperienze diverse, di arricchire il proprio mondo relazionale, e di avere maggiori risorse nell’affrontare la vita.


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