Tesi di Laurea di Laila Fantoni
Il minore sessualmente abusato: vicende processuali e trattamento terapeutico
Capitolo V - Una storia vera
7. Interrogatorio della psicologa Assunta Basentini
Udienza del 23/05/2001 - Tribunale di Lagonegro (PZ)
PM = Dottoressa lei ha ricevuto da me l'incarico di assistere dal punto di vista psicologico la minore e di redigere una relazione in ordine alle condizioni psicofisiche della stessa. Vuole riferire quali sono stati gli esiti della sua relazione e quali poi sono state le sue conclusioni?
Psicologa = Sì, io ho assistito all'audizione della minore la prima volta...mi pare nel novembre del 1999. È stata fatta un'audizione congiunta, c'erano anche il pubblico ministero ed il giudice per il Tribunale per i minori. Ricordo sia il contenuto delle dichiarazioni della minore, sia la sua sofferenza, perché in quella situazione Sara era già stata sentita in precedenza. Invece nell'audizione del novembre del 1999 era in una situazione psicologica di grande disagio per il fatto che alcune figure parentali l'avevano condizionata e quindi lei aveva detto che tutte le dichiarazioni fatte precedentemente non corrispondevano al vero. Aveva detto che aveva mentito prima: quindi era stata un'audizione particolarmente angosciosa per la ragazza perché è stato necessario darle tutto il tempo per calmarsi, riflettere e poi raccontare quello che in realtà aveva già raccontato con altri elementi, con altri dettagli.
PM = Ha spiegato lei oppure l'ha spiegato la ragazza stessa questo suo iniziale atteggiamento?
P = Sara l'ha spiegato semplicemente con...ma purtroppo questa è una situazione che si verifica molto spesso: una situazione di violenza intrafamiliare. Sostanzialmente lei nelle sue dichiarazioni iniziali, che se ricordo bene ha fatto anche alla presenza di alcuni fratelli o del fratello o di una delle sorelle - non ricordo - aveva raccontato di aver subito questi gravi fatti di violenza da parte del padre da quando aveva 10/11 anni. Successivamente, proprio al livello di dinamica familiare, si era creata una situazione particolare, per cui sembrava che le dichiarazioni di Sara dovessero poi sconvolgere completamente l'equilibrio di questa famiglia, cioè la "normalità" di questa famiglia. E questo ha determinato dei messaggi paradossali nei confronti della ragazza, che si è trovata a vivere una situazione di responsabilità e di colpa, nonostante fosse lei la vittima. Cioè io ricordo proprio le parole di Sara: "Io mi sento in colpa perché mi hanno detto che così io rovino la mia famiglia". Questo era, un po' in sintesi, il suo vissuto. Inoltre Sara viveva con sofferenza e con un senso di responsabilità eccessivo per la sua età tutta la sua situazione familiare, ma soprattutto si preoccupava e, a tutt'oggi purtroppo è ancora così, anche di quella che era poi la realtà dei fratellini più piccoli, quindi avvertiva proprio su di sé questo peso, cioè nella sua percezione così confusa e di grande sofferenza lei diceva "Forse questo mio dire le cose può creare problemi ai miei fratellini", anche perché era questo il messaggio che lei aveva ricevuto dalle figure familiari e parentali.
PM = In particolare ha riferito anche di pressioni da parte di fratelli o di sorelle?
P = Sì. Anche per quanto riguarda quell'audizione del novembre del 1999 Sara fu accompagnata dai fratelli, ...non ricordo se da tutti e tre, ...mi sembra da una sorella e dal fratello Pietro. Naturalmente era stata da loro invitata - non voglio dire minacciata o ricattata - ma sollecitata a ritrattare le dichiarazioni fatte. Per cui quando poi, nel corso dell'audizione, è riuscita a fermarsi dal punto di vista proprio del racconto ed ha fatto capire che non riusciva a mentire, non riusciva a portare avanti questa tesi che si era inventata tutto per fare un dispetto al padre per la relazione che aveva iniziato con questo giovane albanese, quando poi è scoppiata dal punto di vista emotivo, la prima cosa che io ricordo di aver sentito è che la ragazza ha detto "Adesso ho paura dei miei fratelli". Tant'è che in quello stesso giorno Sara è stata allontanata dai fratelli, che non poteva o doveva vedere o sentire in quella situazione psicologica. Infatti la ragazza avvertiva che contro di lei si era stabilita una dinamica familiare perversa, perché non aveva rispettato gli accordi o i messaggi che loro le avevano dato. Un'altra cosa che ha riferito Sara e che ha colpito la mia sensibilità è stata una frase che lei ha detto a proposito delle sorelle (forse Ilaria): nel momento in cui Sara chiedeva conforto e sostegno per questa esperienza tragica, la sorella le disse: "In fondo se questa cosa è durata tanto tempo probabilmente faceva piacere anche a te!". E quindi si può dire che il "dopo" è stata un'ulteriore situazione di sofferenza e violenza psicologica per questa ragazza, che tuttora presenta una serie di disturbi di tipo nevrotico, del sonno (ancora ha degli incubi)...derivanti anche dal fatto che vive una situazione di caos proprio dal punto di vista affettivo ed emotivo, anche se insomma sta molto meglio rispetto a prima.
PM = Quindi...diciamo...che la situazione psicologica della minore, per quello che lei ha avuto modo di verificare, è compatibile con il racconto della minore stessa, cioè quello di una ragazza abusata per anni, fin dalla sua più tenera età?
P = Ritengo di sì, proprio perché il quadro di personalità che presenta Sara coincide con quelli che sono i presupposti teorici di una struttura di personalità segnata da esperienze sessuali precoci e di tipo incestuoso, cioè lei presenta i tratti tipici della ragazza sessuale abusata a livello intrafamiliare, che è la violenza più terribile e più devastante dal punto di vista della personalità. Infatti, anche quando la ragazza ha riferito i vari episodi, li ha raccontati nella sua percezione di figlia ed ha continuato a dire (e sembra paradossale per chi ascolta ma è comprensibile dal suo punto di vista): "Io mi fidavo di mio padre, io non capivo inizialmente che cosa mi stava succedendo" e poi comunque c'era un atteggiamento, anche se ambiguo, di venerazione verso questo padre alla cui figlia sembrava garantire poi, anche se solo sotto l'aspetto dell'immagine, una normalità familiare che in realtà non esisteva.
PM = Io non ho altre domande Presidente, chiedo solo l'acquisizione della relazione.
La difesa
Avv 1 = Senta Dottoressa...nei lunghi colloqui che ha avuto con Sara, la ragazza le ha mai riferito del rapporto che aveva con Ruly, il suo fidanzato?
P = Sì, ci sono stati anche dei colloqui tra il giudice minorile e questo giovane. Io quindi l'ho anche conosciuto in Tribunale questo ragazzo. La relazione di Sara con Ruly era in questa cornice così complessa, dal punto di vista proprio delle relazioni, che essa era un "pezzetto di normalità" della sua adolescenza. Sara ha raccontato con molti particolari le relazioni del genitore nei confronti di questo giovane e dal suo racconto si capiva che quanto più prendeva consistenza questa relazione di tipo affettivo, tanto più aumentavano le reazioni di aggressività e di violenza da parte del padre. Gli stessi fratellini più piccoli di Sara hanno riferito al giudice minorile e a me...
Avv 1 = Dottoressa lei deve rispondere alla mia domanda, non tergiversi.
P = Sì, rispetto alla relazione che Sara aveva con Ruly...se lei mi dice che cosa vuol sapere...
Avv 1 = Le riferiva quali rapporti avevano i due ragazzi?
P = I rapporti che ci sono normalmente tra un ragazzo e una ragazza.
Avv 1 = Sessuali?
P = Sì, Sara mi ha detto di aver avuto dei rapporti sessuali con questo ragazzo.
Avv 1 = Gliel'ha mai descritti? Ha avuto un rapporto, due, tre, quanti?
P = O uno o due, non di più.
Avv 1 = Completi?
P = Non credo di poter rispondere a questa domanda perché la ragazza non ha fornito elementi specifici su questo punto, né le sono stati chiesti.
Avv 1 = Sara le ha mai riferito di rapporti con un certo Salvatore?
P = No, in questo momento non ricordo. Cioè mi ha raccontato di aver conosciuto altri ragazzi, ma non mi risulta.
Avv 1 = Le ha riferito di aver ceduto ad un certo Salvatore?
Presidente = La ragazza ha mai parlato di un certo Salvatore con lei?
P = Ho un ricordo piuttosto vago rispetto a questa cosa. Probabilmente lei ha raccontato di aver conosciuto altri ragazzi, però ricordo questa cosa in modo molto sfumato: non sono in grado di dirle se c'era qualcuno che si chiamava Salvatore e se c'era un'amicizia particolare.
Avv 1 = Quindi le ha parlato solamente dei rapporti con Ruly?
P = Sì.
Avv 1 = Di questi rapporti sessuali?
P = Sì.
Avv 2 = Dottoressa io so che voi professionalmente siete una delle più preparate in materia di psicologia; quindi voi non avete mai pensato, sempre basandovi sulla vostra esperienza professionale e tecnica, che questa giovane abbia voluto traslare la figura del fidanzato con quella del padre e viceversa, o per nascondere l'uno o per nascondere l'altro, una trasposizione di immagini e dunque un mutamento di versioni dovuto ad un fatto introspettivo e retrospettivo di ciò che è stato un rapporto sessuale o più rapporti avuti con altri, magari dietro la figura paterna?
P = No avvocato, io personalmente non ho mai avuto dubbi per una serie di motivi. Innanzitutto perché, nella mia esperienza professionale, ho ascoltato moltissimi bambini e ragazzi abusati, e poi perché anche dal punto di vista teorico e dal punto di vista di quelli che sono gli studi di psicologia o di psicopatologia dell'età evolutiva ci sono degli indicatori che tolgono la maggior parte dei dubbi, per quanto riguarda questi fenomeni, che sono più di tipo surreale (come quelli che descrive Sara). In quanto non è pensabile, non è possibile che un bambino, un ragazzo o una ragazza arrivi a fare queste trasposizioni, a meno che non ci sia nella personalità di questa giovane persona un problema di sdoppiamento della personalità. Questo può avvenire anche in un ragazzo che ha disturbi di tipo psicotico, cioè schizofrenico, schizoparanoico, ed è possibile avere dei riscontri di sdoppiamento della personalità. Ma Sara presenta, dal punto di vista della personalità, semplicemente un quadro clinico che è di tipo nevrotico, e non psicotico, ed è scaturito dalla situazione familiare incestuosa che la ragazza ha vissuto. Se i rapporti sessuali li avesse avuti soltanto con Ruly, lei mi deve spiegare avvocato come mai questa ragazza, a distanza di due anni, ha incubi notturni, soffre di disturbi del sonno e racconta ancora delle cose relative agli abusi sessuali subiti da parte del padre.
Avv 2 = Qual è il limite tra stato psicotico e stato paranoico?
P = I disturbi nevrotici e psicotici presentano una differenza, seppur sottile, che può essere comunque marcata dal punto di vista dei sintomi. I sintomi nevrotici sono quasi sempre presenti nella persona minore o adulta che subisce violenze o abusi fisici o psicologici e si tratta sostanzialmente di reazioni fobiche, reazioni d'ansia e vissuti depressivi che possono essere transitori o comunque di rilevanza clinica ma reversibili. Invece la persona, sempre minore o adulto, che soffre di disturbi psicotici presenta un quadro clinico che è irreversibile e che può essere soltanto contenuto da un punto di vista terapeutico o farmacologico, ma sostanzialmente rimane invariato nel tempo, mentre il quadro nevrotico può essere remissibile dal punto di vista dei sintomi, perché con una psicoterapia, con un intervento specifico di tipo psicologico ci può essere una remissione del sintomo.
Avv 2 = È possibile che la ragazza abbia voluto o potuto reagire al divieto dei genitori o del padre di poter uscire con il ragazzo albanese?
P = Allora questo può succedere quando ci sono effetti provocati, cioè reazioni particolari dovute all'assunzione di sostanze in genere. Nel caso della ragazza di cui stiamo parlando questo problema credo che non esista, in quanto non mi risulta che Sara abbia mai assunto sostanze psicotrope o droghe leggere o altro.
Avv 2 = Quindi voi pensate che la minore sia linearmente sana e non abbia potuto creare un fatto del genere?
P = Avvocato questi fatti non si creano, si vivono. Ci può essere un comportamento di tipo fantastico e così confabulatorio da parte di una persona, quasi mai di un bambino, situazione mentale di grave disfunsione, di gravi deficit sia dal punto di vista psicologico sia cognitivo. Ma questa non è la situazione di Sara.
Avv 2 = E come livello di deficit o come livello intellettivo da 1 a 10, lei che livello assegnerebbe a Sara?
P = Nessun punto. Le posso soltanto dire che Sara non presenta deficit di tipo cognitivo. Presenta una personalità segnata e "ferita" esclusivamente dalla situazione familiare che ha vissuto.
Avv 2 = Io non sono convinto. Non ho altre domande.
Presidente = Senta...lei è riuscita a comprendere e a farsi un'idea, dagli incontri che ha avuto con la minore, che cosa l'ha spinta a svelare gli abusi che aveva subito a distanza di anni? Cioè questi abusi, che aveva subito a distanza di anni, ...che cos'è che l'ha spinta a rivelare tutto ciò?
P = Credo...mi rifaccio anche alle parole riferite dalla stessa ragazza...lei ha detto "Io pensavo di non raccontare mai perché ritenevo giusto non parlare per non compromettere l'equilibrio della mia famiglia; poi invece mi sono resa conto che stavo scoppiando per tutta una serie di circostanze". Probabilmente un evento (questa è una mia interpretazione personale), un evento che ha in qualche modo scatenato questa forza e questo coraggio della ragazza nel dichiarare quanto aveva subìto. Deve essere stato il tentato suicidio del padre - non so...è stato clinicamente definito questo l'evento - ed esso ha scatenato in lei probabilmente delle reazioni particolari. Sara aveva anche detto, prima e dopo il racconto della sua esperienza, che comunque negli ultimi tempi c'era una situazione di grande attrito e gelosia dal punto di vista del comportamento del padre nei suoi confronti per il fatto che lei chiedeva forse di uscire con il ragazzo. L'altro aspetto che aveva assunto evidentemente un significato inquietante proprio nella vita di Sara è che lei ha raccontato che aveva iniziato così di tanto in tanto a bere in modo esagerato: e questo era un altro aspetto che sicuramente le rendeva la vita ancora più complessa e più difficile. Anche questo è un sintomo, un segno di nevrosi e di reazione, una risposta nevrotica ad una situazione di sofferenza, di disagio. Comunque l'alcol poi provoca un ottundimento, un offuscamento delle capacità mentali. Quindi c'erano queste cose che, probabilmente, tutte insieme hanno determinato il suo racconto.
Presidente = Va bene, grazie, abbiamo finito.
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