Tesi di Laurea di Cinzia Tieuli
Esuberanza
La passione per la vita: una riflessione psicopatologica
Capitolo 3: Aspetti biologici dell'esuberanza
Come ha osservato Damasio (1994) la funzione generale del cervello è quella di essere informato su ciò che avviene nel resto del corpo, su ciò che avviene nel cervello stesso e sull'ambiente che circonda l'organismo, in modo che tra organismo e ambiente si realizzi un adattamento adeguato e propizio alla sopravvivenza (Caprara Cervone, 2003), adattamento che, come emerso dal capitolo precedente, si manifesta anche attraverso il comportamento esuberante (primitiva forza vitale per la sopravvivenza) in risposta ad una particolare emozione. I meccanismi dell'esperienza emotiva sono ardui da capire ma, in generale, si crede che la corteccia celebrale giochi un ruolo chiave. La questione riguarda piuttosto il modo in cui un'afferenza sensoriale o alcuni segnali interni portino infine all'attivazione corticale caratteristica di una specifica emozione. In uno studio pubblicato nel 1878 dal neurologo francese Paul Broca, veniva rilevato che sulla superficie mediale del cervello di tutti i mammiferi esiste un gruppo di aree corticali distintamente diverse dalla corteccia circostante. Questo insieme di aree corticali (lobo libico) sono strettamente coinvolte nelle emozioni.
L'espressione dell'esperienza emozionale è governata dall'ipotalamo che, con la neocorteccia, sono predisposti in modo tale da potersi reciprocamente influenzare e quindi da poter legare tra loro espressione ed esperienza emotiva. In particolare è l'amigdala, situata nel polo del lobo temporale, sotto la corteccia sul lato mediale, a svolgere un ruolo importante nella regolazione della risposta emotiva (Bear, 2005).
La ricerca condotta sugli animali indica che le lesioni dell'amigdala causano una perdita della sensibilità nei confronti delle caratteristiche emozionali degli stimoli, anche se il ricordo delle caratteristiche percettive resta intatto. L'amigdala è coinvolta sia nella valutazione degli stimoli che generano l'emozione sia nell'attivazione dei sistemi muscolare, autonomo ed endocrino, a loro volta coinvolti nella risposta emotiva.
Le regioni frontali degli emisferi sinistro e destro sono coinvolte in maniera differente nei diversi stati affettivi; le regioni anteriori dell'emisfero destro sono attivate principalmente durante gli stati emozionali negativi connessi al ritiro, mentre l'attivazione dell'emisfero sinistro predomina nel corso di stati emozionali positivi connessi all'avvicinamento, come ad esempio per l'emozione della gioia (più comune nei bambini disinibiti e negli adulti che sono normalmente entusiastici e energetici). Studi sulle neuroimmagini mostrano che le foto altamente interessanti o con un contenuto positivo attivano la parte sinistra dell'amigdala ma non la destra. Un individuo con un danno nell'area frontale sinistra del cervello è più tendenzialmente depresso e apatico; i danni o la crescita anormale della regione frontale destra del cervello, non raramente portano a risate inappropriate o alla mania.
La parte frontale sinistra del cervello è associata inoltre con il comportamento fisico e cognitivo coinvolto nella ricerca di novità e nella ricompensa, e la corteccia prefrontale sinistra con l'anticipazione del piacere. Nei primi anni cinquanta, James Olds e Peter Milner del California Institute of Technology condussero un esperimento nel quale veniva impiantato un elettrodo nel cervello di un ratto così che, in qualsiasi momento, poteva stimolarsi elettricamente il cervello premendo una leva posta nella gabbia; cosa quest'ultima che fece ripetutamente, a volte lasciandosi coinvolgere a tal punto da trascurare cibo e acqua. Grazie a questo esperimento si scoprì la stimolazione celebrale di rinforzo i cui siti celebrali, da cui viene indotta, sono chiamati i centri del piacere. Si è scoperto inoltre l'esistenza di una connessione tra rinforzo del comportamento e dopamina in quanto si è visto che essa fa parte del sistema di "ricompensa" che da valore, o rinforza, determinati comportamenti adattivi, esplorativi e anticipatori perché porta con sé un'aspettativa o la speranza del piacere che ne seguirà. Questa connessione è evidenziata anche farmacologicamente; gli agonisti della dopamina, come le anfetamine, accrescono il numero delle autostimolazioni. Molte delle droghe che producono assuefazione (eroina, nicotina e cocaina) aumentano l'efficacia della dopamina e portano al suo rilascio. Così, una connessione comune tra rinforzo, motivazione per il cibo ed assuefazione per alcuni tipi di droga è che tutti questi comportamenti sono associati con l'attivazione del sistema dopaminergico mesocorticolimbico. La funzione del sistema dopaminergico è la facilitazione dell'inizio delle risposte motorie agli stimoli ambientali, oltre ad essere responsabile della regolazione dell'umore e, come visto precedentemente, della motivazione. La dopamina è rilasciata nel cervello in risposta al comportamento di valori evoluzionistici come l'ottenimento di cibo, acqua e sesso. Anche la musica ha l'effetto di incrementare la dopamina. Gli studi condotti sulle immagini mentali mentre una persona sta ascoltando musica, mostrano che ci sono degli incrementi di flusso di sangue celebrale nelle stesse aree della ricompensa del cervello che vengono attivate quando il cibo, il sesso o l'altra dipendenza dalle droghe sono coinvolte.
Gli scienziati ritengono che la sensibilità del cervello alla dopamina sia correlata con l'estroversione. Se, per esempio, una droga che incrementa la trasmissione di dopamina è iniettata del cervello di un topo, l'animale diventerà più estroverso e esplorativo. Un topo nato senza i geni necessari a produrre dopamina diventerà catatonico e incapace di agire. Il topo privato di dopamina è disinteressato del proprio ambiente, mentre il topo a cui è stata iniettata dopamina è attivamente curioso.
Gli psicologi hanno osservato che gli estroversi sono molto sensibili alle ricompense. I ricercatori dell'Università di Illinois a Urbana-Champaign studiarono degli individui da 29 paesi e videro che solo quelli che apparivano estroversi erano più sensibili alle ricompensa. Affiliazione (amicizia, piacere nella compagnia degli altri); ascendenza (dominanza della leadership e sociale), temerarietà (cercare l'emozione stimolando situazioni) e interazione sociale (preferenza per lo stare con gli altri) raggruppano assieme in un unico ordine crescente i fattori dell'estroversione. Questo fattore è fortemente correlato con le emozioni positive. Potrebbe essere che gli individui che cercano la novità e l'avventura siano biologicamente più predisposti a provare un'intensa emozione e pertanto più predisposti a cercare ancora una volta la novità.
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