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PSYCHOMEDIA
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Sport e Psiche


Presentazione della sottoarea sull'immersione subacquea




Con alcuni colleghi appassionati di immersione subacquea stiamo studiando modi e opportunità di ricercare e sviluppare le attuali conoscenze sulla Psicologia delle attività subacquee. Ci rivolgiamo, pertanto, a tutti quegli psicoterapeuti (sub e non) che fossero interessati ad avviare un dibattito su questi aspetti ed eventualmente a collaborare a ricerche, articoli e Meeting di studio su questi argomenti.

Fino agli anni '80 l'immersione subacquea era stata una pratica sportiva riservata a poche persone, oggi, invece, le cose sono profondamente cambiate e risulta che in Italia circa un milione e mezzo di persone pratichi questa disciplina. L'immersione subacquea è un'attività che viene proposta al turismo di massa e così andare sott'acqua non è più quella dimensione mitica, in cui si riteneva che un profondimetro, un erogatore e la solitudine fossero sufficienti, ma è di fatto diventata una pratica sociale. 

Come tutti gli sport che presentano rischi, l'attività subacquea racchiude in sé il fascino della sfida con l'ignoto, che corrisponde spesso al bisogno di trovare nuove cariche emozionali e che soddisfa al tempo stesso la voglia di avventura e di contatto intimo con la natura e il mare in particolare. Tra gli elementi naturali, l'acqua è quello che più degli altri acquisisce particolari significati a livello inconscio.

In quest'ottica l'andare sott'acqua può essere visto come un'immergersi nell'inconscio e dunque può essere percepito come un'esperienza piacevole da coloro che sono in grado di gestire le proprie paure e i propri fantasmi interiori, mentre può risultare terrorizzante per coloro che dalle paure e i fantasmi si lasciano dominare.

Alcuni studiosi, come la Jennifer Hunt, ritengono che l'immersione subacquea favorisca l'emergere di conflitti inconsci e questo spiegherebbe l'insorgenza del panico e il verificarsi di incidenti anche in sommozzatori molto esperti.

La finalità del dibattito, che proponiamo, fa riferimento però anche alla ricerca di aspetti che siano relativi all'immersione subacquea, alla dimensione introspettiva della psicoterapia e alla reverie tra questi due mondi. Ci sono numerosi altri aspetti sui quali desideriamo sviluppare la discussione, come il raffronto di alcune caratteristiche della psicologia dell'attività subacquea con quelle di altri sport, lo studio e la ricerca sulle caratteristiche dell'"acquaticità" nel sub, gli aspetti di competitività nell'ambito degli ambienti subacquei, le potenzialità terapeutiche delle discipline subacquee e le analogie tra l'immersione subacquea e una seduta di psicoterapia.

Chi volesse ulteriori informazioni può mettersi in contatto tramite e-mail con: dr.ssa Maria Luisa Gargiulo: mlgar@tin.it, dr. Salvo Capodieci: capox@tin.it


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