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PSYCHOMEDIA
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GRUPPALITÀ E CICLO VITALE
Infanzia
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L'utilizzo della Cinesica e della Prosemica nei modelli educativi dell'infanzia
di Giovanni Cozzolino e Sabrina Ulivi
I campi di studio definiti con questi due termini hanno la loro genesi in periodi storici relativamente recenti, al seguito di un ampliarsi del campo di indagine psicologico intorno all'inizio degli anni 50'.
Periodo estremamente fertile per in nascere di tutta una serie di studi inerenti la scientificità e la capacità predittiva del comportamento umano.
Birdwhstill si considera tra i primi a studiosi del sistema gestuale dinamico del corpo umano esercitato durante una relazione tra simili.
La Cinesica si pone come la particolare capacità comunicativa riguardante il canale non verbale ma gestuale riferito alle espressione del corpo con particolare riferimento alle espressioni facciali.
Si deve quindi considerare la C. uno scibile che individua e legge gli indicatori di stati emotivi espressi attraverso il modello comunicativo cinetico-gestuale.
Spesso tale canale di comunicazione risulta essere più significativo di quello verbale capace di comunicare in assenza di verbalizzazione. Similmente a quanto esiste per la fonetica , che studia il linguaggio e la comunicazione verbale, la cui unità di misurazione è il "fonema" (l'unità più piccola del linguaggio), esiste una unità di misura per la cinesica, la cui unità più piccola è il "cìnema".
Attraverso l'interpretazione e lo studio di questi fenomeni si riesce a capire la comunicazione reale che intercorre tra due persone o, tra due o più persone.
Per cui : gesti, espressioni facciali, movimenti delle gambe, del tronco, del bacino, della testa, degli occhi, rivelano emozioni, stati d'animo e regolano l'interazione verbale accompagnandola.
Una considerevole parte dei movimenti cinesici risultano essere involontari come ad es. dilatare lo sguardo per un evento improvviso positivo o negativo, mettendo in essere una espressione stupita, o allargando le braccia nell'atto di resa di fronte ad un problema insolubile , o fare un semplice cenno assenso per dire "va tutto bene !"
La gestualità mimica che accompagna la comunicazione verbale può avere significati a volte contrastanti ed in netta controtendenza sino a contenere una grande componente comica, quando ad es. si fa ripetutamente cenno di "si" agitando il capo in senso verticale per poi affermare verbalmente un secco "NO".
Molte delle parodie legate a certo teatro comico o a correnti comico-cabarettistiche hanno come fulcro questa dissonanza tra i due modelli comunicativi in conflitto tra loro.
Esistono poi, viceversa, dei tratti cinesici rafforzativi denominati "tratti prosodici" che hanno la funzione di rafforzare e ripetere il messaggio verbale ; come alzare il tono della voce e contemporaneamente sollevare la testa, una mano, ergere il tronco o, viceversa all'abbassamento della voce fa seguito o in contemporanea si accenna con la mano ad un gesto verso il basso o un piegamento del tronco, ecc. questi gesti vengono per lo più compiuti quasi senza accorgersene da parte della persona che sta comunicando, per cui si ha la netta sensazione che essi siano istintivi e direttamente connessi con la comunicazione in atto.
Vi sono per altro insiemi di gesti che sono direttamente collegati allo scambio relazionale discorsivo ad es. fare un cenno di assenso singolo verso l'altra persona che sta parlando sta a significare che noi stiamo prestando a lei la massima attenzione, velocizzare questo gesto e ripeterlo in modo convulsivo sta a significare che stiamo chiedendo di interrompersi per avere noi il nostro turno di conversazione.
Come quindi si può notare le modalità cinesiche della comunicazione non verbale rappresentano una grande capacità elaborativi del messaggio, e all'interno di esso possono rappresentare una lettura complementare, supplementare o alternativa alla comunicazione.
Le categorie dei segnali cinesici :
secondo due dei più eminenti ricercatori studiosi della cinesica : Paul Ekman ed Erik Friessen esistono cinque categorie di segnali :
1. Emblemi
2. Illustratori
3. Affect-display (dimostratori di emozioni)
4. Regolatori
5. Adattatori
La prima categoria ( Emblemi) sono gesti che prendono il posto del messaggio verbale all'interno di una certa categoria sociale, di una cultura, e possono considerarsi alla stregua di un codice di segnali condiviso e concordato. Per cui battersi un dito su una tempia per definire che qualcuno è psichicamente instabile (è un po' "tocco") rappresenta un gesto comune nella nostra cultura, come lo è il simbolo quasi universale dell'OK nel quale il significato di "va tutto bene" è riconosciuto facilmente.
I segnali illustratori , sono caratterizzati dall'essere direttamente parte integrante del linguaggio e della conversazione che si produce tra due persone.
Sono movimenti come battere il tempo accentuando così parole e frasi di particolare rilievo, o con l'indicare qualcosa, oggetto o altro, che sia il soggetto della conversazione, o ancora mimare, congiungendo le mani tese sino a che le dita si tocchino, due auto che si scontrano, o possono essere gesti pittorici definiti ad esempio tracciando una linea parabolica immaginaria che partendo dalla base dello sterno si protende sino al bacino così ad identificare una persona soprappeso, ecc.
Gli affect- display , definiti anche gesti dimostrativi delle emozioni sono movimenti muscolari che interessano l'insieme massilo-facciale, sensazioni come : paura, stupore, rabbia, disgusto sono espresse da mimica universale ed istintuale parimenti a movimenti del corpo. Da considerare che gli effect-display a livello facciale possono anche essere dissimulati non così i movimenti del corpo che possono tradire le emozioni sottostanti.
I gesti o segni regolatori, sono quella serie di codici semantici che servono ad es. a regolare il passaggio di parola o il turno di conversazione tra due persone, spesso si tratta di regolatori inconsci che i soggetti pongono in essere inconsapevolmente .
Gli adattatori sono, per così dire, una sotto categoria della prima e sono sostanzialmente personali quindi idiosicratici , servono a mantenere un comportamento consono al variare della situazione.
La cinesica rappresenta anche un validissimo strumento di indagine in vari campi del comportamento umano come il settore criminologico ove tale modello risulta prezioso negli interrogatori di sospetti di reati vari.
Le differenze di carattere antropologico e culturale devono comunque essere prese in considerazione come fattori intervenenti in quanto possono esistere differenze anche sostanziali nella diversa capacità cinesica degli individui appartenenti a culture diverse. Nella sfera occidentale e più propriamente europea la cinesica esprime in larghissima misura gestualità comunemente riconoscibile, non così in oriente o in altre realtà agli antipodi dalla dimensione europea.
Nell'universo della Scuola, l'applicazione di alcune procedure cinesiche sono validi strumenti nell'aiutare il docente sia nella lettura del comportamento non verbale, sia nella valutazione dei messaggi non verbali spesso sub-liminali che i soggetti possono esprimere al di là del messaggio puramente verbale.
Oltre a ciò le tecniche legate al tono della voce, alla mimica facciale, ai movimenti del tronco, al setting di dialogo sono metodi estremamente efficaci per dialogare e comunicare con i discenti, oltre che con le famiglie. Negli ultimi anni a livello di modelli educativi, comunicativi il docente è spesso stato costretto ad annullare qualsiasi tecnica di questo tipo in favore di una generica accettazione della attività del discente-scolaro in base ad un puerocentrismo che non prevedeva nessuna o quasi nessuna autorevolezza da parte del docente, questo, a fatto si, che un semplice "alzata di voce" fosse letta e vissuta come minaccia, o come in qualche modo aggressione verso l'indifeso scolaro. Idem si dica per la prosemica dove lo spazio è sostanziale per definire ruoli, livelli, e modalità educative , e dove lo stesso se agito viene erroneamente identificato, come un voler porre una "distanza" non comunicativa fredda e distaccata nei confronti dell'Altro.
La Prosemica :
E' la disciplina che studia lo spazio fenomenico della comunicazione interpersonale disciplina di ceppo sociologico introdotta nella scienza della comunicazione per la prima volta da E.T.Hall agli inizi degli anni 60' .
La prosemica unitamente alla cinesica si caratterizza in campo educativo, per la possibilità di porre in essere procedure e tecniche di comunicazione didattico-educativo di grande efficacia. Le tecniche cineso- prossemiche utilizzate nei gruppi a sfondo pedagogico (Scuola o altro) sono utili a livello empirico per la conduzione di gruppi e per la relazione-comunicazione educativa in rapporto ai singoli.
La definizione degli spazi nella prosemica è sostanziale per codificare la tipologia di relazione-comunicazione è in atto. A questo scopo si identificano 4 aree o spazi agiti definite comunemente "aree sociali" o altrimenti "spazi comunicativi" , essi vanno da :
0 / 45 cm. Zona intima
65 / 120 cm. Zona personale
120/ 150 cm. Zona sociale
200 cm. > Zona pubblica
all'interno di questi spazi, almeno per quanto riguarda la cultura occidentale, è possibile studiare e prevedere il tipo di comunicazione che le persone pongono in essere.
Quindi lo sviluppo di questa disciplina studia la gestione dello spazio fenomenico inerente la comunicazione - relazione tra due o più persone . La variazione di questi spazzi unitamente alla cinesica da origine a tutte le variazioni di carattere comunicativo e relazionale che possono verificarsi in una qualsiasi situazione sociale.
Questo insieme di conoscenze è, o dovrebbe essere, patrimonio dei professionisti dell'educazione con riferimento particolare al mondo della Scuola .
Un esempio tra i tantissimi che si può fare sulla applicabilità delle conoscenze relative alle tecniche prosemiche e cinesiche è dato dalla possibilità di scoprire che tipo e quanta attenzione sviluppa un docente nell'agire la sua prosemica in un dato gruppo classe.
Se la modalità di gestione dello spazio- tempo-classe è, per esempio, agito con lo "scorrimento" del docente che passeggia in lungo ed in largo in classe avendo di fronte la platea di discenti, il tipo e il tempo di attenzione sarà "X" viceversa se la postazione prosemica e cinesica è stabile e immobile l'attenzione sarà "Y" questi dati elementari condurranno il docente ad ottimizzare la sua gestione prosemica e cinesica in relazione alla situazione.
La gestione a "scorrimento" consente una attenzione superficiale ma estesa, viceversa la postazione ferma prevede una capacità attentiva basata sul c.d. "cono di attenzione" che è figurabile in un triangolo equilatero il cui vertice superiore è rappresentato fisicamente dal docente .
Queste metodologie, se conosciute, condurranno il professionista dell'insegnamento a prendere atto che, per quanto sia illuminante la sua lezione, e per quanto egli sia bravo, esperto, e comunicativo le capacità attentive del gruppo-classe non potranno mai superare una certa soglia, e che la sua fatica anche se grande in certe circostanze non potrà sortire gli effetti sperati.
Le scelte prosemiche attuate da un docente che vuole inviare un messaggio di una qualsivoglia natura ad un discente, indipendentemente dalla sua età, sono sostanziali nell'avvalorare il messaggio come nello smentire lo stesso.
In una relazione "face-to-face" . ad es. con uno scolaro di 5° elementare o di !° media inf. La gestione dello spazio è importante quanto la cinesica del volto. L'età in questione (a cavallo tra la fine dell'infanzia e l'inizio della adolescenza) rende estremamente importante che gli spazzi e le gestualità nel trasmettere un messaggio da parte di un docente in ambito scolastico siano gestiti in modo professionale con solide basi e nessuna approssimazione.
Ciò renderà molto più valido il rapporto relazionale con il discente e una facilitazione considerevole nella comunicazione sia di carattere didattico che personale. Da un punto di vista puramente educativo, nei limiti di quello che può essere l'educazione sociale e socializzante che la scuola in quanto istituzione può dare, queste due discipline applicate sono foriere di evoluzione culturale e sociale molto più di qualsiasi messaggio puramente verbale.
Nell'universo familiare ancor più che in quello scolastico, trattandosi la famiglia essere la prima agenzia di socializzazione e di educazione, la prosemica e la cinesica sono fonti di iniziale modellazione nella costruzione dei percorsi educativi.
Anche in questo caso nella primissima infanzia, quando non tanto la pura verbalizzazione quanto la complessità del messaggio cinesico e prossmico sono portatori di messaggi educativi, le tecniche di questo tipo sono necessarie per una adeguata comunicazione verso il bambino.
Sarebbe opportuno e utile che, giovani genitori che lo siano divenuti da poco tempo o, una coppia che desideri un figlio, seguano un corso breve e basico su queste conoscenze in quanto queste saranno estremamente utili nel prosieguo del loro ruolo di educatori.
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