© PSYCHOMEDIA - Retrospettive e prospettive nello studio della “relazione genitore-bambino” - Antonio Imbasciati, Loredana Cena
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PSYCHOMEDIA
GRUPPALITA' E CICLO VITALE
Periodo Perinatale


I ricordi della vita prenatale: il corpo non dimentica

di Maria Paola Spagliardi


Nei nostri sogni e nelle metafore che utilizziamo anche inconsapevolmente in alcune situazioni della vita,
spesso compaiono i dettagli del nostro periodo vissuto nel ventre della madre.

L'acqua è un esempio del desiderio di ritorno in un ambiente che ci ha fatto sentire protetti e amati.

Molti sono i casi in cui, di fronte a situazioni difficili, lutti di persone care, dolorosi avvenimenti o circostanze negative, gli individui trovano ristoro nella frequentazione di ambienti nei quali l'acqua è elemento predominante: immersioni, nuoto, watzu, giochi d'acqua.
Gli studi sulla vita prenatale sono piuttosto recenti ed evidenziano le capacità innate dell'embrione durante la gravidanza, il quale possiede già pensieri e sensazioni.
Secondo Rank, psichiatra viennese molto vicino a Freud, il trauma che il bambino subisce al momento del distacco dal ventre materno rappresenta l'esperienza decisiva che determinerà l'intero futuro psichico dell'individuo.
Per Rank il neonato non potrebbe sopravvivere se non accettasse fin dal primo istante la sostituzione della madre con il mondo esterno, il suo incontro con l'ambiente immediato, le mani della levatrice, l'acqua calda, la culla, ed è nella mitologia che si trova il corrispettivo "filogenetico della prima fase di sostituzione della madre, prima è la terra nella sua consistenza, quindi il cielo, ma soprattutto l'acqua per analogia con la vita intrauterina e originaria fonte materna".
Per Janus, psicoanalista e studioso di vita prenatale e perinatale, il bambino non è un aspetto passivo ma una parte fondamentale di un sistema complesso veicolato dal rapporto con la madre. E' possibile quindi che le sensazioni provate all'interno dell'utero siano espresse durante la vita prenatale e più in là nel tempo, attraverso ricordi, episodi ma anche tramite sogni e rappresentazioni grafiche.
Molte attività, nel quale il corpo viene utilizzato come strumento di espressione, rimandano alle prime esperienze di vita, perché il corpo non dimentica.
Fra i tanti lavori di molteplici artisti, le cui attività sono incentrate sulle esperienze di vita prenatale, due in particolare si possono citare: Salvator Dalì e Frida Kalho. Soprattutto il primo, il quale, tramite l'arte cercava di liberarsi delle proprie angosce, scaricando sugli altri tormenti ed estasi, liberando i propri stati esistenziali.
La Kahlo, dedicando alla nascita e all'embrione, ma anche alla sofferenza, molta della sua produzione. Si ricordi una fra tutte l'opera capolavoro realista Mosè. Mosè salvato dalle acque, una pittura carica di simbologie tra passato e futuro.
Restando nell'ambito delle simbologie, il cerchio mandalico è la forma ancestrale più rappresentata in ogni cultura. Le forme circolari come il mandala ricordano il ciclo della vita ed anche la sicurezza dell'utero, simbolo di uno spazio in cui si rannicchia un corpo. Creare un mandala già da piccoli così come da adulti è creare uno spazio sacro, un luogo protetto, un centro nel quale convergono le nostre energie.

Ian Stevenson, Psichiatra e Direttore della divisione studi sulla Personalità dell'Università della Virginia da anni svolge studi approfonditi sui bambini che spontaneamente ricordano vite precedenti, bambini con fobie e paure, talenti innati e ricordi che non avrebbero dovuto sapere. Partito da un interesse esclusivamente scientifico, essendo psichiatra, non pensò alla reincarnazione come possibile spiegazione di questi casi.
Gradualmente, attraverso le sue ricerche, investigazioni meticolose e studi egli fornisce prova, con rigore scientifico, di una possibile spiegazione di casi di reincarnazione che include popoli e paesi orientali ed occidentali, americani ed europei, considerando diverse culture e civiltà.
Stevenson, in alternativa, considera altre ipotesi: la telepatia e la possessione. Numerosi aspetti nei casi di reincarnazione comprendono infatti fenomeni paranormali apparizioni, impressioni telepatiche, sogni telepatici.

Nelle culture tradizionali, come ad esempio la cultura yoruba, compaiono le entità dette Abiku.
I bambini abiku appartengono a molta narrazione africana, alle credenze legate al ciclo nascita-morte si tratta infatti di bambini nati morti, ai quali vengono impressi dei segni (ad esempio tagli) per poterli riconoscere una volta ritornati nel mondo dei vivi. In verità sono delle vere alleanze con il mondo degli spiriti molto presenti negli ambienti tradizionali, questo legame avviene già all'interno del ventre materno. Gli abiku muoiono per rinascere più volte.
Per gli yoruba il bambino che presenta alcune malattie va offerto allo spirito del fiume, solo attraverso i rituali sarà possibile recuperarlo al mondo degli esseri umani, si tratta di uno scambio tra il mondo spirituale e umano tramite l'acqua.
Nella cultura africana i possessori della storia e della tradizione che si tramanda per via orale i griot, gli anziani e i saggi del villaggio, alla loro morte saranno affidati al grande albero baobab, il cui tronco cavo diventerà ventre che accoglie le loro spoglie.
L'albero, nelle diverse forme assunte nella mitologia, rappresenta la placenta e, forse, per analogia con il cordone ombelicale, viene spesso raffigurato in forma di spirale.
Così allo stesso modo il viaggio sciamanico simboleggia metaforicamente l'esperienza prenatale e perinatale.
Lo sciamano tramite il canto, il ritmo del tamburo evoca il comportamento della madre quando gioca con la voce e con il corpo per il proprio bambino, un lavoro terapeutico fondamentale a cui lo sciamanismo guarda con interesse.
Le membrane del tamburo ricreano la primaria esperienza di contatto con la placenta, le bacchette con il cordone ombelicale. La trance diventa regressione fetale che si realizza tramite il viaggio sciamanico.
Al proposito, gli studi hanno dimostrato che il feto nella sua vita uterina sente la voce della madre. L'orecchio, infatti, è il primo dei sensi ad essere sviluppato.
Secondo Tomatis, il bambino analizza e ricerca la voce della madre e si sposta contro le pareti uterine per sintonizzarsi ad essa. L'embrione-feto non si limita ad accogliere passivamente i suoni ma acquisisce e codifica informazioni, registra messaggi, analizza situazioni, dialoga con la madre.

Il feto è intelligente e sensibile, è un dato di fatto confermato da numerose ricerche.
Gli studi sulla vita prenatale sono necessari alla comprensione di quanto accade nella vita uterina e che si ripercuote sulla psiche, del bambino e dell'adulto.
Tomatis, da tempo, si occupa di riequilibrare bambini ed adulti con problematiche facendo loro ascoltare la registrazione della voce della madre filtrata in ambiente acquatico. Allo stesso modo molti terapeuti utilizzano la musica come strumento mediatore di aiuto nei confronti del disagio psichico.
Risultati di studi e ricerche riferiscono che le emozioni della madre giungono al feto per via empatica mediante un processo di impregnazione e trasmissione psichica, ma anche per via ormonale e tramite il battito cardiaco fin dalle prime settimane. Lo stress vissuto dalla madre durante la gravidanza viene quindi comunicato al feto producendo gravi danni.
Molti psichiatri e psicoterapeuti hanno riscontrato, in alte percentuali dei propri pazienti, traumi subiti e risalenti alla vita prenatale e perinatale.
Alla luce delle numerose ricerche scientifiche e dei risultati raggiunti in ambito terapeutico, anche con l'utilizzo, al fianco della scienza, di strumenti mediatori, rimane di nodale importanza includere il periodo gestazionale, la nascita e l'accoglienza nell'anamnesi del paziente in quanto passaggio fondamentale di costruzione dell'identità dell'individuo e della propria appartenenza al mondo.


Bibliografia

Vincenzo Bellia, Danzare le origini, Edizioni Magi, Roma 2007


Gabriella A.Ferrari, La comunicazione e il dialogo dei nove mesi, Edizioni Mediterranee, Roma 2008


Susanne F.Fincher, I mandala, Edizioni Astrolabio-Ubaldini, Roma 1996


Lundwig Janus, Come nasce l'anima, Edizioni Mediterranee, Roma 1997


Otto Rank, Il trauma della nascita, Edizioni Sugarco, Carnago-Varese 1988


Ian Stevenson, Bambini che ricordano altre vite, Edizioni Mediterranee, Roma 1991


Alfred A.Tomatis, Nove mesi in paradiso, Edizioni Ibis, Como-Pavia 2007


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