Alcune e-mail di risposta al terzo psico-reportage di Marco Longo
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Ciao Marco,
Se ti interessa avere informazioni, un report sul nostro lavoro,.... sono a disposizione. Un abbraccio (che è il saluto che più ho dato e ricevuto in terra Abruzzese)
Francesca Masi
Questo della "psicorigidità, cioè del bisogno del clinico di "ricostruire" il clima autorassicurante del proprio setting ordinario, in un contesto che esprime strutture relazionali e contestuali invece assai peculiari, è un tema che purtroppo si nota (e si è notato spesso) in molti interventi di emergenza. Molti psi- sembra che si rechino in emergenza anche per soddisfare istanze narcisistiche ed onnipotenti, che quando vengono messe in crisi dalla struttura della situazione portano a irrigidimenti di quel tipo. Già dai tempi del Kosovo (Missione Arcobaleno), vi erano colleghi che telefonavano per dare la disponibilità ad andare nelle tendopoli stracolme di profughi, "ma solo per svolgere un massimo di tre colloqui la mattina e tre al pomeriggio"; senza rendersi minimamente conto del surrealismo implicito in una simile rappresentazione del reale lavoro psicosociale che si può e deve invece svolgere in un campo profughi. E' come cercare di "forzare" sottilmente la popolazione ai rigidi "bisogni" del clinico, e non viceversa. Cosa che in emergenza è, appunto, surreale (e, a livello di teoria della tecnica, un po' "perverso"). In questi casi, il clinico che reitera meccanicamente i modelli d'intervento "ordinari" in realtà sta badando più a soddisfare i propri bisogni ansiolitici, operando un "agito tecnico" fuori contesto, al fine di mantenere una rassicurazione di continuità del proprio ruolo ed identità professionale. E questa, per certi aspetti, è una forma sottile di "psicovampirismo": vengo ad aiutarti, ma appena mi sento in un contesto diverso da quello che pensavo di gestire, "forzo" i tuoi bisogni dentro i miei, anteponendo il mio bisogno di rassicurazione al tuo. Ben vengano invece i colleghi che il setting se lo sono ben internalizzato, e che sono quindi in grado di "portarselo dietro" anche in contesti che con il set classico nulla hanno a che fare.
Ciao,
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