[Torino: Einaudi, 1957, Vol. 1, Parte seconda
("Le stesse cose ritornano"), cap. 85 ("Le fatiche del generale
Stumm per mettere un po' d'ordine nei cervelli borghesi"), pp.
359-363]
Solo allora Ulrich s'accorse che Stumm von Bordwebr s'era portato
dietro una borsa d'ufficio, e l'aveva appoggiata ai piedi della
scrivania; era uno di quei grandi zaini di vitello, che si possono
portare sulle spalle mediante solide corregge, e servono a trasportare
documenti da un ufficio all'altro nei vasti edifici ministeriali,
o anche fuori. Evidentemente il generale era venuto con un attendente
che aspettava sotto e che Ulrich non aveva veduto, perché
solo con fatica si tirò sulle ginocchia la pesante borsa
e fece scattare la piccola serratura d'acciaio che aveva tutta l'aria
di un ordigno di guerra. - Non son rimasto in ozio, da quando assisto
alle vostre riunioni, - sorrise, mentre la sua giubba celeste si
tendeva, nella posizione curva, intorno ai bottoni dorati, - ma
sai, ci son cose di cui non vengo a capo -. Tirò fuori dalla
borsa un gran fascio di fogli sciolti, coperti di strani segni.
- Tua cugina, - egli spiegò, - ho avuto con lei un colloquio
esauriente, ella vorrebbe, giustamente, che dai suoi sforzi per
elevare al nostro Eccelso Sovrano un monumento spirituale emergesse
un'idea che fosse, come dire, la più alta, che occupasse
il primo posto fra tutte le idee del giorno d'oggi; io però
ho osservato, pur ammirando le personalità da lei invitate,
che la cosa presenta infernali difficoltà. Se uno dice una
cosa, l'altro afferma il contrario - l'hai notato anche tu? - ma
c'è di peggio, secondo me; lo spirito borghese mi sembra
proprio ciò che noi diciamo di certi cavalli: un cattivo
mangiatore. Ti ricordi? Son bestie che non vogliono saperne di ingrassare,
nemmeno con doppia razione di foraggio! Oppure diciamo, - si corresse
a una lieve protesta del padrone di casa, - sì, diciamo pure
che ingrassano, ma le ossa non crescono e la pelle rimane opaca;
gli viene soltanto un pancione pieno d'erba. Ecco, vedi, la cosa
mi interessa e vorrei approfondire la questione, come mai non si
possa regolare la faccenda!
Stumm, sorridendo, porse al suo ex tenente il primo dei fogli.
- Si dica pure tutto ciò che si vuole, - dichiarò,
- ma di ordine noi militari ce ne intendiamo. Ecco, qui ho consegnato
le idee principali esposte dai partecipanti alle riunioni di tua
cugina. Vedi, se gli parli a quattr'occhi ciascuno ritiene essenziale
una cosa diversa -. Urich esaminò il foglio con stupefazione.
Era diviso in quadrati mediante linee orizzontali e verticali, come
un foglio d'anagrafe o un registro militare, e nei quadrati c'erano
parole che contrastavano parecchio con quella suddivisione, infatti
egli lesse in bei caratteri burocratici i nomi: Gesù Cristo;
Budda Gotama, e anche Siddarta; Lao-Tse; Lutero Martino; Goethe
Volfango; Ganghofer Ludovico; Chamberlain, e molti altri, che evidentemente
continuavano su un altro foglio; poi nella seconda casella le parole
cristianesimo, imperialismo, secolo delle comunicazioni, eccetera,
e accanto v'erano altre colonne di parole in altre caselle.
- Potrei anche chiamarlo il foglio catastale della cultura moderna,
- illustrò il generale, - perché poi l'abbiamo ampliato,
e ora contiene il nome delle idee, e dei loro agitatori, dell'ultimo
venticinquennio. Non immaginavo che costasse tanta fatica! Poiché
Ulrich voleva sapere come era stato compilato l'elenco, gli spiegò
volentieri il procedimento da lui ideato. - Mi ci son voluti un
capitano, due tenenti e cinque sottufficiali per fare così
presto. Se avessimo potuto usare un sistema del tutto moderno, avremmo
mandato a ogni reggimento la domanda: "Chi considerate il più
grande uomo dei nostri tempi?" come fanno oggi i giornali e
simili, sai, insieme con l'ordine di comunicare il risultato della
votazione con le percentuali; ma nel mondo militare, la cosa non
andava, perché naturalmente nessun corpo dell'esercito può
rispondere altro che: Sua Maestà. Allora avevo pensato di
far chiedere quali sono i libri più letti e con le più
alte tirature, ma s'è visto subito che, oltre alla Bibbia,
sono i libriccini di capodanno con le tariffe postali e le vecchie
barzellette, distribuite a tutti, dai portalettere che vanno a far
gli auguri e a riscuoter la mancia; e questo ci ha fatto di nuovo
riflettere com'è difficile lo spirito borghese, perché
in generale son ritenuti migliori quei libri che si adattano a ogni
lettore, o almeno, mi hanno detto, bisogna che un autore in Germania
abbia molti che la pensano come lui per esser considerato un grande
ingegno. Dunque, anche questa via non era possibile; e come abbiamo
finito per fare non te lo posso dire sul momento, è stata
un'idea del caporale Hirsch insieme col tenente Melichar, ma ci
siamo riusciti.
Il generale Stumm posò il foglio e con un viso che annunziava
una grave delusione ne prese un altro. Fatto l'inventario delle
scorte di idee esistenti nell'Europa Centrale, aveva non solo stabilito
con rincrescimento che eran costituite da contraddizioni, ma anche
scoperto con stupore che quelle contraddizioni incominciavano a
confondersi l'una nell'altra. - Che tutte le celebrità in
casa di tua cugina mi rispondessero cose opposte quando la pregavo
di ammaestrarmi, passi, c'ero già abituato; ma che dopo aver
parlato lungamente con loro mi sembri che dicano tuttavia le stesse
cose, ecco, non riesco proprio a intenderlo, e forse la colpa sarà
del mio comprendonio d'ordinanza, che non ci arriva! - Ciò
che sgomentava in tal modo il cervello del generale Stumm non era
una bagattella, e in fondo non la si sarebbe dovuta attribuire soltanto
al Ministero della Guerra, benché si potesse dimostrare che
con la guerra intratteneva ottimi rapporti. Sono state donate a
questo nostro secolo grandi idee in quantità, e per uno speciale
favore della sorte ogni idea ha pure la sua contro-idea, di modo
che individualismo e collettivismo, nazionalismo e internazionalismo,
socialismo e capitalismo, imperialismo e pacifismo, razionalismo
e superstizione vi si trovano tutti ugualmente bene come a casa
loro; e per giunta ci sono anche i resti non ancora consumati di
innumerevoli altre contraddizioni di uguale o minore valore attuale.
La cosa sembra così naturale come il fatto che vi siano il
giorno e la notte, il caldo e il freddo, l'amore e l'odio, e che
nel corpo umano ogni muscolo flessore abbia il suo contrario in
un muscolo estensore, né il generale Stumm, come chiunque
altro, si sarebbe mai sognato di vederci nulla di straordinario,
se l'amore per Diotima stimolando la sua ambizione non l'avesse
precipitato in quell'avventura. L'amore infatti non s'accontenta
che l'unità della natura riposi sui contrasti, ma, incline
com'è alla soavità, alla delicatezza, vorrebbe un'unità
senza opposizioni, e così il generale s'era sforzato in tutti
i modi di ottenere tale unità. - Ho fatto fare - raccontò
a Ulrich, mostrandogli il foglio relativo, - un elenco dei condottieri
delle idee, vale a dire che contiene tutti i nomi di coloro che
negli ultimi tempi hanno guidato alla vittoria notevoli contingenti
di idee; quest'altro qui è un ordine di battaglia; questo
un piano dello schieramento strategico; questo un tentativo di identificare
i depositi e gli arsenali donde si effettua il rifornimento delle
idee. Ma se tu osservi uno dei gruppi di idee impegnati in combattimento,
vedi subito - e ho voluto che risultasse ben chiaro dal disegno,
- che esso attinge i suoi rinforzi di truppe e di materiale ideologico
non soltanto dal proprio deposito ma anche da quello dell'avversario;
vedi che cambia continuamente di fronte e senza nessun motivo, combatte
tutt'a un tratto col fronte rovesciato, contro le proprie posizioni;
ma vedi altresì che le idee disertano tutti i momenti, di
qua e di là, sicché le trovi ora in questa ora nell'opposta
linea di battaglia. Insomma, non si può stabilire né
un regolare piano di dislocamento, né una linea di confine,
né niente, e il tutto è, parlando con rispetto, -
eppure d'altra parte non lo posso credere! - quello che da noi ogni
superiore chiamerebbe un branco di porci impazziti! - Stumm cacciò
in mano a Ulrich una dozzina di fogli in una volta. Eran coperti
di direttive di marcia, linee ferroviarie, reti stradali, calcoli
di portata, contrassegni di corpi, dislocamenti di truppe, circoli,
quadrati, zone tratteggiate; il tutto come in un regolamentare rapporto
di stato maggiore, intersecato da linee rosse verdi azzurre e gialle
e disseminato di bandierine dei più vari tipi e significati,
quelle che un anno più tardi sarebbero diventate così
popolari. - Ma non serve a niente! - sospirò Stumm. - Ho
cambiato modo e provato ad affrontare il problema dal punto di vista
della geografia militare invece che da quello della strategia, sperando
di ottenere almeno un campo d'operazioni ben articolato, ma non
c'è verso! Ecco qui le descrizioni orografiche e idrografiche!
- Ulrich vide segnate sulla carta vette di montagna da cui partivano
diramazioni che più in là si riammassavano, sorgenti,
reti fluviali e laghi. Negli occhi vivaci del generale scintillava
qualcosa come irritazione o esasperazione. - Ho tentato in cento
modi, - egli disse, - di riportare il tutto a un'unità; ma
sai com'è? Come viaggiare in seconda classe in Galizia e
prendersi i pidocchi! E' la più schifosa sensazione d'impotenza
che si possa immaginare. Quando sei stato un pezzo in mezzo alle
idee, ti prude tutto quanto il corpo e non hai pace se non ti gratti
a sangue!
Il più giovane non poté trattenersi dal ridere di
quell'energica descrizione. Ma il generale pregò: - No, non
ridere! Io ho pensato che tu sei divenuto un borghese eminente;
nella tua posizione devi capire la questione, e devi capire anche
me. Son venuto a chiederti aiuto. Ho troppa reverenza per tutto
ciò che rappresenta lo spirito, e perciò non posso
credere di aver ragione!
- Tu prendi troppo sul serio il pensiero, signor colonnello, lo
consolò Ulrich. Involontariamente aveva detto "colonnello",
e se ne scusò. - Mi hai così piacevolmente ricondotto
al passato, signor generale, quando mi comandavi certe sere a filosofare
in un cantuccio del circolo. Ma, ti ripeto, non bisogna prendere
tanto sul serio lo spirito come tu stai facendo!
Non bisogna, - gemette Stumm. - Ma io non posso più vivere
senza una regola superiore nella mia testa! Non lo capisci? Io rabbrividisco
se penso quanto tempo son vissuto senza di essa, sui campi di manovre
e nelle caserme, fra barzellette militari e storie di donne!