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MODELLI E RICERCA IN PSICHIATRIA
Psichiatria - Documenti
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La ricerca scientifica: tra analisi ed ermeneutica
Maurizio Mottola
Ripubblicato su Psychomedia da "Agenzia Radicale"
Venerdì 13 marzo 2009 si è svolta al Club del Benessere di Napoli la presentazione del libro La ricerca scientifica: tra analisi ed ermeneutica (Pio Scilligo, Ifrep, pagine 224).
Ampio e articolato l'indice: capitolo 1 Tra scienza ed arte nel costruire la persona; capitolo 2 Tra scienza e buonsenso in psicoterapia: ragioni per apprezzare, nella persona che viene in psicoterapia, lo scienziato profano; capitolo 3 La psicoterapia ad orientamento umanistico; capitolo 4 Quale evidenza per l'efficacia della psicoterapia; capitolo 5 Tra scienza ed ermeneutica: un'analisi critica del naturalismo scientifico in psicoterapia e vie d'uscita; capitolo 6 La base empirica della medicina alla ricerca di umanità e una psicoterapia naturalistica alla ricerca delle sue radici ermeneutiche; capitolo 7 Scienza e formazione degli psicoterapeuti: Tra ricerca quantitativa e qualitativa, la necessità di un dialogo; capitolo 8 Il sé nelle teorie socio-cognitive; capitolo 9 Aspetti inviolabili e aspetti critici dell'eredità di Freud e risvolti analitico transazionali; capitolo 10 Le psicoterapie brevi; capitolo 11 Counselling, psicoterapia e counselling ecologico.
La psicoterapia sostiene il paziente sia nel processo di un più funzionale adattamento, sia nello sviluppo delle parti più profonde attraverso un percorso di conoscenza, che lo coinvolge sia a livello emotivo che cognitivo e relazionale.
é dunque cura, laddove contribuisce ad alleviare i disagi ed i conflitti ed anche conoscenza, laddove favorisce l'introspezione come capacità di comprensione del proprio esserci nel mondo.
Quello psicoterapeutico è un rapporto a due: da un lato il terapeuta, dall'altro il singolo paziente oppure la coppia oppure il nucleo familiare oppure il gruppo.
Resta comunque la strutturazione diadica, che richiama il rapporto con la madre oppure con i genitori. Non c'è cioè il terzo: nella psicoterapia nel servizio pubblico invece compare l'intruso, cioè l'organizzazione dell'ambito di svolgimento della psicoterapia, che è estranea sia al terapeuta che al paziente.
Gli orari, i locali, il ticket sono preesistenti e contestuali alla relazione terapeuta-paziente che in un certo senso vi si adegua ed adatta e costituisce comunque uno spazio-tempo reale e simbolico altro da loro due e dalla loro interazione.
Dunque una psicoterapia nel servizio pubblico è costitutivamente, strutturalmente e funzionalmente diversa dalla psicoterapia in ambito privato; comunque non perché il privato funzionerebbe meglio del pubblico, ma piuttosto per la peculiarità della psicoterapia di essere un rapporto privato, confidenziale, personale, non narrabile a terzi, in quanto esperienza profondamente soggettiva ed intersoggettiva.
Il contesto istituzionale contiene ed interferisce, anche se non interviene è pur sempre lì presente. Pertanto e paradossalmente la psicoterapia nel servizio pubblico è più impegnativa ed in un certo senso difficile di quella condotta in ambito libero professionale.
Occorre inoltre un grado di accoglienza senza il quale si finge pretestuosamente di fare psicoterapia nel servizio pubblico: necessita personale formato -e non solo il terapeuta- per determinare quelle precondizioni di accettazione che sole possono far sviluppare il percorso psicoterapeutico nell'ambito del servizio pubblico.
Ebbene l'attuale formazione in psicoterapia quanto tiene conto che non vanno semplicemente formati degli psicoterapeuti, quanto anche dei dirigenti di psicoterapia, potenziali operatori tramite concorso nel servizio sanitario nazionale ? Indubbiamente la psicoterapia, nata e sviluppatasi storicamente in ambito prevalentemente libero professionale, ha da affrontare la sfida di confrontarsi con le istituzioni pubbliche, che prefigurano oneri burocratici e rispondenze a criteri gestionali e programmatici, con cui fare i conti per non svilire le peculiarità e le specificità degli interventi psicoterapeutici.
Oltre la teoricità dei modelli va vagliata dunque anche l'operatività e la spendibilità nel servizio sanitario nazionale dei molteplici approcci psicoterapeutici, nell'interesse della salute dei cittadini e nella considerazione delle risorse a disposizione del servizio sanitario nazionale.
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