Maurizio Mottola Ripubblicato su Psychomedia da "Agenzia Radicale" Venerdì 17 aprile 2009 si è svolta all'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli la presentazione del libro La perizia nelle separazioni Guida all'intervento psicologico (Alberto Vito, Editore Franco Angeli, pagine 144): "Una guida e un supporto didattico per psicoterapeuti e psicologi, cui sempre più spesso viene richiesto l'intervento nelle situazioni di crisi di coppia. Il testo suggerisce modalità operative per redigere relazioni peritali e svolgere interventi mediativi. Per il suo taglio didattico potrà risultare utile anche a magistrati e avvocati che vogliano approfondire la conoscenza dei modelli che guidano l'intervento psicologico.". La conflittualità di coppia ed una combattiva separazione non favoriscono né la crescita armonica della personalità dei figli, né un sereno esercizio del ruolo genitoriale. La verifica sul campo di questa duplice difficoltà ha evidenziato un grande bisogno, che esige una risposta adeguata e nuova e tale risposta è stata individuata nel riunire le forze di più figure di esperti in campo. Non è realistico, infatti, immaginare che un giudice sappia e possa da solo far fronte a tutti i problemi che presenta una coppia in fase di separazione. Parimenti nessun psicologo o psichiatra può -attraverso la sola metodologia clinica- aiutare la coppia a recuperare ruoli e funzioni della propria genitorialità. Bisogna mirare alla riorganizzazione delle relazioni familiari prima o nel corso di un processo di separazione, adoperandosi affinché i genitori elaborino in prima persona un programma di separazione adeguato per sé e per i figli, in cui possano esercitare in maniera valida la comune responsabilità genitoriale. L'impossibilità della coppia a separarsi può contagiare gli operatori che inconsapevolmente mettono in atto comportamenti che colludono con le problematiche della coppia. La coppia va perciò coinvolta in una rete di servizi che la sostenga a differenziare la coniugalità dalla genitorialità, riappropriandosi delle responsabilità adulte ed individuando strumenti condivisi per superare le difficoltà e raggiungere un nuovo assetto di vita. Inoltre le identità dei soggetti coinvolti nell'esperienza dolorosa e destabilizzante della separazione vengono notevolmente sollecitate e necessitano di riorganizzarsi e ciò riguarda tutti gli attori in campo: coppia, figli di genitori che si separano, professionisti, operatori, avvocati, magistrati. Ogni separazione infatti inerisce il delicato problema del senso d'identità a confronto con nuove sfide sociali, intrapsichiche, relazionali e professionali. Non si è più considerati come lo si era precedentemente: né dal coniuge, né dai parenti, né dai conoscenti ed amici ma soprattutto neanche dai propri figli. L'immagine che ognuno ha avuto di se stesso è stravolta dal rimando che di se stessi si ha dagli altri. Vanno perciò intrapresi percorsi che sostengano la ridefinizione di una nuova identità sociale, di identità individuali e di identità professionali messe a dura prova dall'evento separazione. Gli stessi operatori -se coinvolti nella conflittualità della coppia che non riesce a separarsi pur litigando senza tregua- riscontrano la riduzione delle proprie capacità professionali di essere per quanto possibili obiettivi ed imparziali. Ne deriva che anche le identità professionali vengono messe a dura prova nell'impatto con le esperienze separative. Pertanto la modalità operativa più efficace è sia quella di coinvolgere la coppia in una rete di servizi che l'aiuti a tollerare l'idea che è possibile differenziarsi e differenziare la coniugalità dalla genitorialità -esprimendo le proprie responsabilità adulte-, sia quella di individuare per ogni singola vicenda strumenti condivisi per aiutare le famiglie coinvolte nel conflitto a superare le difficoltà ed a raggiungere un nuovo equilibrio di vita. Per favorire una più efficace protezione dell'infanzia attraverso il miglioramento e la qualificazione degli interventi, anche in Europa si sta applicando lo strumento della mediazione familiare (già noto alla realtà statunitense e canadese) per la risoluzione dei conflitti. Dunque la mediazione è un percorso attraverso cui si mira alla riorganizzazione delle relazioni familiari prima o nel corso di un processo di separazione da parte di un terzo neutrale e con formazione specifica, che sollecitato dalle parti -nella garanzia del segreto professionale ed in condizione di autonomia dall'ambito giudiziario- si adopera affinché i genitori elaborino in prima persona un programma di separazione adeguato per sé e per i figli, in cui possono esercitare in maniera valida la comune responsabilità genitoriale. E' dunque importante che si diffonda una cultura della mediazione, attribuendo una specifica identità professionale alla figura del mediatore familiare che -con una professionalità autonoma- si affianchi e si integri con le altre professionalità, per una gestione meno onerosa e parcellizzata delle situazioni familiari conflittuali. Inoltre, tenendo conto delle specificità e differenze socio-ambientali e di costume nei vari paesi europei, diviene complesso regolamentare normativamente in modo proficuo questa nuova figura professionale, che ha da coniugare conoscenze teoriche con abilità comunicative e relazionali per facilitare la creazione di un clima relazionale favorevole ad instaurare e mantenere un dialogo tra le parti, contribuendo così alla gestione del conflitto. Nel nostro Paese, stiamo assistendo poi ad una grande evoluzione, in quanto da trent'anni a questa parte la struttura delle famiglie è molto cambiata e così si ritrova cambiato anche l'assetto delle coppie di oggi. Spesso la famiglia è frequentemente mono-parentale e non esistono quasi più le famiglie allargate. Di conseguenza i conflitti della coppia sono più evidenti, emergono prima rispetto al passato e sono forse anche più violenti. Però oggi, a differenza del passato, la coppia in vista della separazione -o durante la stessa- può rivolgersi sia ad un avvocato per il percorso legale sia ad un mediatore familiare per seguire un percorso volto ad individuare le soluzioni più appropriate alla propria situazione problematica. Mentre comunque in Paesi quali la Francia ed il Belgio, la mediazione familiare riveste un ruolo ben preciso e concretamente determinato a livello legislativo, in Italia invece ha ancora un ruolo subordinato alle scelte dei soggetti coinvolti nel conflitto. Di certo la mediazione familiare può sicuramente aiutare i genitori separati ad implementare la loro capacità genitoriale, a fornire loro modalità di incontro reciprocamente condiviso ed a preservare il diritto dei figli di avere due genitori che si occupano entrambi di loro. Poiché la mediazione familiare si colloca all'interno del più vasto campo della mediazione in area civile, quando viene applicata all'ambito delle separazioni e dei divorzi deve di conseguenza tener conto dell'ordinamento di regole del diritto di famiglia in Italia, cosicché i diritti/doveri dei coniugi separandi vengono soggetti sia a norme che a garanzie. L'obiettivo finale può intendersi realizzato quando padre e madre, nell'interesse dei figli e loro, si riappropriano -pur separati- della comune responsabilità genitoriale. |