Maurizio Mottola In relazione alla conclusione, venerdì 8 maggio 2009 a Roma, dei lavori della Commissione per la valutazione dell'idoneità delle scuole di formazione in psicoterapia del Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca (MIUR) -nominata con decreto ministeriale il 24 marzo 2006 ed insediatasi il 16 giugno 2006-, abbiamo posto alcune domande al presidente uscente Nino Dazzi, Ordinario di Psicologia Dinamica all'Università degli Studi di Roma La Sapienza. Quali risultati ritiene si siano raggiunti nel corso dei lavori triennali della commissione da lei presieduta? Una conduzione seriamente collegiale della commissione ha, a mio avviso, consentito una rigorosa valutazione e selezione delle domande di riconoscimento presentate. L'uso di audizioni, sistematicamente, ha permesso, attraverso contatti diretti con i proponenti, il chiarimento di numerosi dubbi affiorati in via istruttoria e quindi conclusioni attendibili. La crescita delle scuole riconosciute si è così verificata in maniera più contenuta. Importante anche l'allestimento di un sistema informatico per un'efficiente ricognizione della situazione globale delle scuole e quindi l'incontro, in assemblea plenaria, di tutte le scuole esistenti. Quali modifiche sono necessarie nell'attuale regolamento ministeriale per bilanciare la pletora di scuole di formazione in psicoterapia autorizzate? Le modifiche necessarie sono numerose. Vanno ad esempio limitate ulteriormente le autorizzazioni di sedi periferiche, se non in presenza di situazioni eccezionali e comunque dopo una valutazione esaustiva dell'attività della sede principale; ridefinizione e rafforzamento del ruolo del garante; riqualificazione dell'attività di tirocinio; riqualificare le prove annuali, ma soprattutto finali delle scuole; attivare a regime il sistema informatico, in particolare per l'esame delle relazioni annuali che le scuole hanno l'obbligo di inviare al MIUR. Quali scopi intende raggiungere la proposta di moratoria (cioè di sospensione temporanea del vaglio di nuove autorizzazioni), fatta dalla commissione? La proposta di moratoria avanzata dalla Commissione ed esaustivamente documentata intende, se accolta, utilizzare la sospensione temporanea di nuove autorizzazioni per svolgere un approfondito esame della complessa situazione in essere, studiare soluzioni adeguate per impedire un'ulteriore incontrollata proliferazione di nuove scuole, svolgere in modo sistematico ispezioni e controlli su quelle già riconosciute per ottenere dati attualmente molto scarsi sulla funzionalità del sistema esistente. Quali sono i fattori per cui l'Italia produce più psicoterapeuti dell'intera Europa (attualmente in Italia oltre 37.000 - di cui all'incirca due terzi psicologi ed un terzo medici -, pari allo 0,62 x mille abitanti)? Non ho modo di rispondere alla domanda che impressionisticamente, nel senso che sarebbe necessario (ed assolutamente irrinunciabile ormai) uno studio sistematico ed approfondito per individuare seriamente i fattori responsabili della pletora di psicoterapeuti di cui alla domanda. Mi limito quindi ad una valutazione approssimativa: la società italiana presenta ancora profonde resistenze, storicamente spiegabili, alla professione di psicologo in quanto tale, tendendo ad identificare tout court lo psicologo con lo psicoterapeuta. é noto, peraltro, che lo psicologo è figura tuttora ben poco presente nel sistema scolastico, nel settore delle aziende e delle organizzazioni, in tutte quelle situazioni in cui a livello europeo e statunitense lo psicologo trova adeguata utilizzazione. Non è quindi sorprendente che continui ad operare il fascino di una collocazione professionale, che ha ormai nel nostro Paese una storica e ben consolidata tradizione. Anche se ormai il mercato appare saturo e la moltiplicazione delle scuole rischia di essere dannosa.
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