INDAGINE ESPLORATIVA SULL'USO DI INTERNET TRA GLI ADOLESCENTI E SULLA PERCEZIONE CHE NE HANNO I GENITORIRosalma Gaddi 1, Natalino Filippin 2, Maria Grazia Pasinato 2, Martina Maria Muratore 1 1- Associazione per la Promozione del Benessere Spazio Blu, Castelfranco Veneto, Treviso 2- Servizio Alcologia e Tabagismo, ULSS 8 Asolo, Castelfranco Veneto, Treviso FONTE DI FINANZIAMENTO Questo studio è stato condotto nell'ambito del progetto "InterNETvistiamoci" finanziato dal Centro di Servizi per il Volontariato della Provincia di Treviso attraverso il Bando per Progetti a Rilevanza Territoriale Locale 2013. RINGRAZIAMENTI Ringraziamo per la preziosa collaborazione al progetto di ricerca: Gabriella Antonini Presidente Associazione Spazio Blu, dr.ssa Chiara Baggio, dr. Andrea Crapanzano, dr.ssa Giulia Baggio, dr.ssa Caterina Bitonti, dr. Marco Trivellato. Ringraziamo la dr.ssa Amelia Fiorin per le indicazioni bibliografiche. (Fata, 2005)
Abstract
Obiettivi Lo scopo generale di questo studio è la realizzazione di una ricerca su vasta scala (803 studenti delle scuole superiori di età media 16,1 anni e 81 genitori) su come gli adolescenti usano Internet e sulla percezione che hanno i loro genitori di questo uso. Gli obiettivi specifici sono: ottenere un quadro epidemiologico globale del fenomeno nel territorio della nostra ULSS; rilevare profili di utilizzo di Internet nel campione; identificare le caratteristiche di adolescenti con uso di Internet a rischio e indagare la percezione dei genitori sulle modalità d'uso di Internet dei loro figli. Materiali e metodi Per la valutazione dell'uso di Internet tra gli adolescenti abbiamo utilizzato il questionario UADI (Uso, abuso e dipendenza da Internet, Del Miglio, Gamba e Cantelmi, 2001). È stato inoltre somministrato un questionario per raccogliere le informazioni socio-anagrafiche rilevanti. Per la valutazione della percezione dell'uso di Internet tra gli adolescenti da parte dei genitori abbiamo costruito una versione del questionario UADI per genitori. Risultati L'uso di Internet da parte degli adolescenti è prevalentemente non problematico e rientra come modalità di relazione, comunicazione e informazione. Il 3,6% del campione di adolescenti risulta essere a rischio di uso problematico di Internet. Il tempo di connessione ed il gioco on line sembrano segnare un innalzamento considerevole del livello di rischio, soprattutto tra i maschi. Solo 1/3 dei genitori ha una percezione dell'uso di Internet dei figli coerente con quanto esprimono i figli stessi. Conclusioni Il presente studio evidenzia che alcune caratteristiche del disagio giovanile possono tradursi in comportamenti legati ad un uso eccessivo o inadeguato di Internet. La capacità dei genitori di individuare i comportamenti problematici secondo l'UADI sembra essere piuttosto scarsa. Limiti della ricerca La ricerca, basata su un campionamento rappresentativo non probabilistico, non permette di fare inferenze sulla popolazione generale, né di definire in modo univoco le relazioni tra le variabili in esame.
Introduzione Dal momento in cui Internet è diventato uno strumento di uso quotidiano sono aumentate le ricerche che intendono esplorare e conoscere gli effetti di questa innovazione tecnologica sul comportamento dell'uomo. Esso rappresenta uno strumento di informazione e auto-educazione, offre opportunità di connessione sociale, di lavoro e di scambi commerciali, influenza il benessere e la qualità della vita. Secondo i dati Istat relativi al 2012, il 55,5% delle famiglie dispone di un accesso a Internet e il 59,3% di un personal computer, la quota di famiglie che accede al web mediante la banda larga è il 48,6% 1. Le famiglie con almeno un minorenne sono le più tecnologiche: l'83,9% possiede un personal computer, il 79% ha accesso a Internet e il 70,8% utilizza per questo una connessione a banda larga 1. L'80% degli italiani di età compresa tra i 16 ed i 24 anni dichiara di connettersi al web tutti i giorni o quasi tutti i giorni 1. Sono quindi gli adolescenti a diffondere maggiormente l'uso di Internet e ad utilizzarlo con maggior frequenza. Le ragioni che sottendono a questo comportamento sono state indagate da molti studiosi. Lam e Peng propongono le variabili legate allo stress come motivo dell'uso di Internet da parte degli adolescenti che, avendo capacità di coping limitate, lo trovano un modo conveniente e disponibile per affrontare la tensione 2. Un altro motivo è la possibilità di esprimersi per trattare lo sviluppo dell'identità e i problemi di self-concept 3.
In seguito si presenteranno i dati raccolti tra i genitori messi a confronto con quelli dei loro figli per verificare la presenza di una "dispercezione" da parte dei genitori sull'utilizzo di Internet dei figli. La ricerca è stata condotta con modalità che permettevano l'identificazione dei soggetti nel rispetto della privacy. Materiali e metodi Dopo un'attenta analisi della bibliografia scientifica, è stato scelto come strumento per l'indagine il questionario UADI, Uso Abuso Dipendenza da internet proposto da Del Miglio, Gamba e Cantelmi 5 .Concepito e realizzato presso l'Università "La Sapienza" di Roma, il questionario è a tutt'oggi l'unico strumento italiano ad essere validato sulla popolazione italiana 6. Sono cinque le dimensioni indagate dal test:
Risultati Quadro epidemiologico globale del fenomeno nel territorio dell' ULSS8 Asolo e profili di utilizzo di Internet nel campione Il tempo medio trascorso connessi in Internet al giorno dagli adolescenti del campione è di 2 ore e mezza. L'86% (n=692) del campione dichiara di restare connesso non più di 4 ore al giorno; l'8% (n=67) dichiara di restare connesso da 4 a 6 ore al giorno e il 5% (n=44) dichiara di restare connesso più di 6 ore al giorno. Questi dati sembrano essere sottostime del tempo di connessione effettivo, in quanto la connessione ad Internet è presente anche in assenza di un uso attivo della rete da parte dei soggetti (ad es. ricevere/inviare messaggi, e-mail e chat su telefono cellulare). Il 91% dei soggetti usa Internet per comunicare attraverso chat, e-mail e social network; l'84% usa Internet per ascoltare musica o guardare filmati in streaming. L'uso di Internet per la ricerca di informazioni, notizie, materiale è un'attività meno diffusa delle due precedenti, e riguarda il 50% degli interpellati. Interessante evidenziare che quasi un terzo del campione, il 30%, dichiara di usare Internet per giocare. Operando dei confronti tra le medie delle risposte dei ragazzi alle diverse variabili prese in esame, attraverso il Test T per campioni indipendenti (p =.05; p = .10) abbiamo ottenuto i risultati che seguono. Il confronto dei punteggi medi nelle scale del questionario UADI negli adolescenti suddivisi per classe frequentata evidenzia valori più bassi per le scale Evasione (differenza statisticamente significativa p<.05) e Dissociazione; la scala Impatto Vita Reale ha punteggi medi crescenti dalla classe prima alla terza. La diminuzione dei valori nella scala Evasione è coerente con la letteratura 5. Tabella 1 L'analisi dei dati raccolti attraverso il questionario U.A.D.I. ha permesso un confronto con i dati presenti in bibliografia tratti dalla letteratura 6 evidenziando una tendenza ad un abbassamento dei valori grezzi medi in tutte le scale UADI di almeno 1,5 punti. Il campione di riferimento di Del Miglio ha un'età da 13 a 57 anni (58,5% da 20 a 30 anni, il 10% ha meno di 20 anni) mentre il campione della ricerca è composto esclusivamente da adolescenti dai 14 ai 18 anni con un'età media di 16,1 anni 6. Questa evidenza si discosta dall'attesa di un aumento delle medie negli adolescenti. Tabella 2 Dal confronto dei dati tra maschi e femmine, Tabella 3, emerge che nella scala Dipendenza le femmine hanno un punteggio significativamente maggiore rispetto ai maschi mentre nella scala Sperimentazione sono i maschi ad avere punteggi più elevati. Quindi mentre i maschi usano Internet per provare nuove sensazioni e per sperimentare parti di sé, le femmine sono più vicine ad un uso di Internet che caratterizza la dipendenza, come il progressivo aumento del tempo di collegamento, la compulsività e l'eccessivo coinvolgimento. Tabella 3 Il confronto dei punteggi medi nelle scale del questionario UADI negli adolescenti suddivisi per nazionalità evidenzia che in quattro scale su cinque gli studenti non italiani hanno punteggi significativamente più alti. Emerge la necessità di fare una riflessione in merito alla comprensione linguistica del questionario che potrebbe influenzare le risposte degli adolescenti non italiani, in quanto in alcuni items vi è l'uso di forme grammaticali poco lineari, come la doppia negazione. Tabella 4 Il confronto dei punteggi medi nelle scale del questionario UADI negli adolescenti bocciati e in quelli non bocciati mostra che i punteggi di tutte le scale sono più alte nei primi in modo significativo. Tabella 5 L'uso di Internet per giocare online viene dichiarato da 241 adolescenti; giocano il 13% di tutte le femmine (n=43) e il 45% dei maschi (n=198). Questo dato è in accordo con la letteratura che evidenzia che sono soprattutto i maschi ad usare Internet per il gioco on line 7. Gli autori hanno evidenziato che gli adolescenti che giocano in Internet hanno un rischio più alto di un uso problematico della rete e un'aumentata probabilità di comportamenti di polidipendenza che possono derivare dall'accesso ai siti Internet. I dati del presente studio confermano che chi gioca ha mediamente valori più elevati in tutte le scale UADI. Le differenze tra i punteggi grezzi medi di chi gioca e di chi non gioca sono tutte significative. Tabella 6 Per quanto riguarda le attività svolte nel tempo libero dai ragazzi, i dati mostrano un abbassamento dei punteggi grezzi alle scale UADI per chi pratica un hobby corporeo (sport, danza o altro) e la differenza è significativa per tutte le scale (p<.05) tranne che per la scala Sperimentazione. Tabella 7 Gli hobbies culturali e l'impegno sociale hanno un andamento diverso: le medie dei punteggi grezzi delle scale UADI sono in alcuni casi più elevate per gli studenti che praticano queste attività nel tempo libero. Caratteristiche degli adolescenti con uso di Internet a rischio Utilizzando i valori stabiliti in letteratura per individuare situazioni problematiche si è evidenziato che il 3.6% (n=29) dei soggetti del campione ha un uso problematico di Internet in quanto i punteggi grezzi delle scale UADI sono superiori, in almeno una delle cinque scale, ai cut off. Più in dettaglio: 19 soggetti hanno i valori superiori al cut off in una scala, 6 hanno valori superiori al cut off in due scale, 2 in tre scale e 2 in quattro scale 5. Si riportano, in tabella 8, le medie dei valori grezzi alle scale UADI negli adolescenti a rischio come dato utile per un confronto con i dati della validazione italiana. Gli adolescenti a rischio si dedicano al gioco on line più del campione generale (48,3% vs 30,4%) e usano Internet più del campione generale per comunicare (93.1% vs 91.1%) e meno per guardare/ascoltare (79.3% vs 84.7%) e cercare (48.3% vs 49.9%). Considerando che nel campione generale chi pratica un'attività sportiva nel tempo libero ha punteggi grezzi inferiori nella scale UADI, si evidenzia che gli adolescenti a rischio praticano un hobby di questo tipo in una percentuale notevolmente inferiore rispetto a quella del campione generale (44.8% vs 61.3%). Praticare attività fisica è protettivo ma non elimina il rischio. Interessante notare anche la diminuzione di quasi 8 punti delle percentuali che si riferiscono al tempo libero trascorso con amici, e la diminuzione di quasi 6 punti riferita al Disimpegno. Avere l'abitudine di frequentare amici o di dedicarsi ad attività leggere vengono influenzate dall'uso eccessivo di Internet. Tabella 10 Percezione dei genitori sulle modalità d'uso di Internet dei loro figli. Per conoscere la percezione che hanno i genitori dell'utilizzo di Internet da parte dei figli, è stato adattato il questionario UADI in un formato per genitori: si chiedeva di rispondere agli items in base alla propria valutazione di come i figli usano Internet. Si vuole evidenziare che questa parte della ricerca, sicuramente interessante per l'area che intende indagare, è da considerarsi come un primo tentativo di indagine che merita ulteriori riflessioni. Discussione Quadro epidemiologico globale del fenomeno e profili di utilizzo di Internet nella popolazione target. Il campione della ricerca è ampio e molto diversificato per estrazione socio- culturale e genere: ci sono studenti di scuole tecniche, professionali e licei; di scuole frequentate prevalentemente da maschi o per due terzi da femmine; scuole con un'alta percentuale di ragazzi provenienti da stati esteri, scuole in cui la provenienza di studenti è prevalentemente autoctona. Il 98,4% dei ragazzi ha una connessione Internet a casa e gli altri si collegano in luoghi pubblici (biblioteca, internet caffè o altro). Mediamente usano internet 2 ore e mezza al giorno, ma più del 13% usa internet più di 4 ore al giorno. Naturalmente, come in tutti i comportamenti di questo tipo, non c'è una soglia che definisce un uso a basso rischio e un uso problematico o ad alto rischio; la ricerca aiuta quindi ad individuare un insieme di fattori che conducono ad un uso eccessivo o problematico di Internet ed evidenzia che non esiste un indice unico che declina il rischio. Teniamo nella dovuta considerazione il fatto che i soggetti della ricerca sono quasi tutti minori, con le caratteristiche che le indagini su questo target comportano, come l'estrema variabilità e incostanza dei comportamenti in questa fase evolutiva. Ragazzi e ragazze tendono a rimanere connessi per lo stesso tempo, quindi l'appartenenza di genere non influenza il tempo di connessione. Lo scopo per cui 9 ragazzi su 10 dichiarano di utilizzare principalmente Internet è la comunicazione attraverso social network, chat ed e-mail; anche guardare ed ascoltare film e musica attraverso il download o lo streaming è molto diffuso (85%). Usare Internet per cercare informazioni è uno scopo meno diffuso tra i giovani (50%). L'uso di Internet per comunicare è da evidenziare in quanto, secondo la letteratura la scala Dipendenza dell'UADI è associata con il numero di persone che si contattano in Internet e, nel campione dello studio, sono le ragazze ad avere punteggi più elevati in questa scala e dichiarano che nel tempo libero frequentano, meno dei ragazzi, amicizie e pari 8. Al gioco on line si dedica quasi 1/3 del campione, e questa attività è dichiarata dal 45% dei maschi. Tra i giocatori del campione, il 6% ha almeno un punteggio al di sopra del cut off nelle scale UADI. Questo dato conferma quanto riportato in letteratura: sono principalmente i maschi ad utilizzare Internet per il gioco; i maschi potrebbero avere una maggiore propensione a sviluppare una dipendenza da Internet per via dell'uso particolare che fanno della rete e sono più dediti ad attività a più elevato "gradiente tossicologico", come videogames, sesso virtuale e gioco d'azzardo 9. Non si conoscono ancora gli effetti delle nuove forme di gioco in Internet, è noto però che c'è una probabilità maggiore di un uso problematico di Internet tra gli adolescenti che giocano frequentemente e una maggiore probabilità di comportamenti di polidipendenza che possono derivare dall'accesso a Internet 7. Una possibile conseguenza della Dipendenza da Internet è la Trance Dissociativa da Videoterminale, disturbo che comporta uno stato involontario di trance con alterazione dello stato di coscienza, depersonalizzazione e perdita dell'abituale senso di identità personale con possibile sostituzione di questa con un'identità alternativa che influenza quella abituale 10. Dai dati emerge che i ragazzi che svolgono attività sportive o fisiche nel tempo libero hanno punteggi più bassi in tutte le scale UADI, a sostegno del fatto che l'uso eccessivo di Internet sia in contrapposizione con attività che riguardano l'aspetto corporeo, considerato già per altri aspetti un fattore protettivo del disagio in adolescenza. I punteggi nelle scale Evasione e Dissociazione diminuiscono con il progredire delle classi scolastiche frequentate, quindi usare Internet da più tempo abbassa la tendenza ad usarlo per evadere dalle difficoltà quotidiane o come fuga dalle realtà, mentre nelle fasi iniziali l'utilizzo intensivo e precoce di Internet stimola i meccanismi dissociativi del pensiero. Per 4 scale su 5 i punteggi sono più alti per gli adolescenti non italiani; questo dato offre varie interpretazioni sia rispetto allo strumento utilizzato e ad eventuali problemi di comprensione linguistica, sia per l'attribuzione ad altri fattori che non conosciamo e che sarebbe interessante approfondire. Tutte le scale UADI sono mediamente più alte negli studenti che hanno ripetuto almeno un anno scolastico, vale a dire per il 23% del campione, quindi si può ipotizzare che se gli insuccessi scolastici sono un indice di difficoltà per gli adolescenti l'uso di Internet sia visto come una modalità per cercare di gestire alcune difficoltà. Caratteristiche degli adolescenti con uso di Internet a rischio Considerando alcune caratteristiche dei 29 adolescenti a rischio, cioè con almeno una scala UADI con valore al di sopra del cut off, a confronto con il campione generale, si evidenzia la prevalenza nei primi di difficoltà scolastiche, di un tempo di connessione prolungato e del gioco on line. Queste tre caratteristiche sono quindi più frequenti in quei soggetti che hanno un uso problematico di Internet. Tra questi soggetti praticare attività sportive e fisiche non elimina il rischio di un uso problematico di Internet. Inoltre, i soggetti che presentano un uso eccessivo di Internet hanno meno abitudine di frequentare amici o di dedicarsi ad attività poco impegnative nel tempo libero (82,8% vs 89,5%). Percezione dei genitori sulle modalità d'uso di Internet dei loro figli. La ricerca evidenzia che i genitori hanno visioni piuttosto eterogenee degli effetti che l'uso di Internet ha sui figli rispetto ai comportamenti più "patologici", come la Dipendenza o la Dissociazione: c'è chi sottostima gli effetti come chi li sovrastima. Lo stesso vale per l'Evasione e la Sperimentazione. Per l'Impatto sulla Vita Reale è invece più evidente la distorsione peggiorativa dei genitori dell'uso che i figli fanno di Internet. Questo dato supporta l'ipotesi che l'informazione e la formazione dei genitori possa essere un'azione utile. Conclusioni La prima considerazione riguarda un livello epidemiologico: il 3,6% degli adolescenti che compongono il campione ha almeno una scala del questionario UADI che supera i cut off, quindi è "a rischio" di uso problematico di internet; il rischio è molto alto per l'1,2% della popolazione intervistata che supera i cut off in più di una scala. Questo dato è coerente con altri dati riscontrati in letteratura, anche straniera 6,11. È evidenziabile che alcune caratteristiche del disagio giovanile possono tradursi in comportamenti legati ad un uso eccessivo o inadeguato di Internet: gli adolescenti con insuccessi scolastici presentano indici di uso problematico. Anche gli eventi migratori, evento critico negli adolescenti, favoriscono un uso consistente di Internet.
La percezione che hanno i genitori dell'utilizzo di Internet da parte dei figli è prevalentemente distorta, soprattutto perchè sopravvalutano l'impatto di Internet sulle abitudini di vita dei figli. Limiti dello studio Le analisi condotte sono di tipo descrittivo, offrono uno spaccato delle variabili rilevate sugli studenti e sui loro genitori e permettono dei confronti tra le medie delle loro risposte sulle variabili ritenute rilevanti, come ad esempio il genere, il successo scolastico o le attività del tempo libero. Ulteriori analisi statistiche potrebbero aumentare la validità dei dati e approfondire le riflessioni. Infine, il tipo di ricerca condotta basata su un campionamento non probabilistico, seppur rappresentativo, non permette di fare inferenze sulla popolazione generale, né di definire relazioni di tipo causale tra le variabili in esame.
Bibliografia e sitografia 1. URL: I cittadini e le nuove tecnologie http://www.istat.it/it/archivio/78166 consultato in luglio 2014 2. Lam L. T., Peng Z. W., Mai J. C., and Jing J. Factors Associated with Internet Addiction among Adolescents, CyberPsychology & Behavior. October 2009, 12(5): 551-555 3. Tosun LP, Lajunen T. Why do young adults develop a passion for Internet activities? The associations among personality, revealing "true self" on the Internet, and passion for the Internet, Cyberpsychol Behav, Aug 2009; 12(4):401-6 4. Basic Books (ed.): Alone Together. Why we expect more from technology and less from each other, Turkle S., New York, 2011 5. Del Miglio C., Gamba A., Cantelmi T., Costruzione e validazione preliminare di uno strumento (U.A.D.I.) per la rilevazione delle variabili psicologiche e psicopatologiche correlate all'uso di Internet, Giornale Italiano di Psicopatologia 2001, 3: 293–306 6. Magi (ed.): Avatar. Dislocazioni mentali, personalità tecno-mediate, derive autistiche e condotte fuori controllo, Cantelmi, Toro, Talli, Roma, 2010 7. Tsitika A., Critselis E., Janikian M., Kormas G., Kafetzis D., Correlazione tra gioco in internet e uso di internet problematico tra gli adolescenti, Journal of Gambling Studies, 16, October 2010 8. Gnisci, Perugini, Pedone, Di Conza, Validazione dell'inventario U.A.D.I., Computers in Human Behavior 27 (2011) 240-247 9. Morahan-Martin, Schumacher, Incidence and correlates of pathological Internet use among college students, Computers in Human Behavior 2000, 16:13-29 10. Caretti V., Psicodinamica della trance dissociativa di videoterminale, in Cantelmi T., D'Andrea A., Del Miglio C., Talli M. (a cura di) La mente in Internet. Psicopatologia delle condotte on line, Padova, Piccin, 2000 11. Recognizing internet addiction: prevalence and relationship to academic achievement in adolescents enrolled in urban and rural Greek high schools. J Adolesc. 2013 Jun;36(3):565-76
TABELLE e GRAFICI
Tabella 1 Valori medi UADI e classe frequentata
*= p<.05
Tabella 2 Valori medi alle scale UADI confrontati con i dati della letteratura
Tabella 3 Valori medi UADI e Genere
*= p<.05
Tabella 4 Valori medi UADI e Nazionalità
*= p<.05¸ + = p<.10
Tabella 5 Valori medi UADI e Carriera scolastica
*= p<.05
Tabella 6 Valori medi UADI e gioco on line
*= p<.05, += p<.10.
Tabella 7 Valori medi UADI e pratica di hobby corporeo
*= p<.05.
Tabella 8 Confronto tra i valori medi delle scale UADI del campione generale e dei soggetti problematici
Tabella 9 Tempo di connessione, numero di scale UADI sopra i cut off e probabilità di uso problematico
Tabella 10 Attività nel tempo libero
Grafico 1 UADIgenitori-UADIfigli
Tabella 11 Differenze UADI genitori - UADI figli
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