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Homo sapiens o cyberdipendente?

da un'intervista de "Il Punto" a Marco Longo



Introduzione

Con questo strano titolo (non scelto da me) il nuovo interessante settimanale "Il Punto", a cui auguriamo grande fortuna editoriale, ha pubblicato nell'edizione di questa settimana (in edicola da ieri 11 dic 2009) un'intervista al sottoscritto che riguarda l'uso, l'abuso e la dipendenza da internet e dai Nuovi Media

Ve la ripropongo qui in una nota, invitandovi cmq a dare un'attenta occhiata al settimanale, che presenta anche molti altri interessanti articoli e rubriche

Marco Longo

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"Homo sapiens o cyberdipendente?"

- Prof. Longo, Lei è Medico-Psicologo, Psicoanalista SPI, Direttore di Psychomedia.it, Segretario Scientifico della SIPtech (Soc Ital di Psicotecnologie e Clinica dei Nuovi Media eFondatore di Psychocity.it

- Quali sono i "Nuovi Media"

Negli anni '80 c'erano solo Media Analogici: il Telefono, la Filodiffusione, la Radio e la Televisione.

Negli anni '90 abbiamo vissuto la "Prima Rivoluzione Digitale", con la comparsa dei Cellulari e lo sviluppo in Internet dei Siti Web, dei Motori di Ricerca, delle Mailing List, dei Forum e delle Chat.

Successivamente anche Radio e Televisione hanno iniziato una graduale mutazione verso il digitale e così l'editoria, con i Giornali OnLine e ora gli E-Books.

Negli anni 2000 è iniziata la "Seconda Rivoluzione" con l'affermazione dell'interattività e dei cosiddetti Nuovi Media: l'Instant Messaging (Skype, Messenger), i Blog, i Wiki e soprattutto i Social Network (Facebook, My Space, Linked In, Meetic, Hi5), gli ambienti virtuali 3D (Second Life e ora Youniverse) e i Videogiochi OnLine.

- Che cosa si intende per dipendenza dai Nuovi Media

La ricchezza dei dati disponibili sul Web ha creato un nuovo tipo di comportamento compulsivo che porta gli individui a trascorrere sempre maggiori quantità di tempo di fronte al Computer. A questo comportamento sono tipicamente associati un sovraccarico cognitivo, varie difficoltà comportamentali e relazionali e una riduzione del rendimento scolastico e lavorativo.

l'avvento dei Nuovi Media ha esacerbato questo disturbo psicologico, spingendo le persone a vivere come "Esseri Digitali', ovvero tendenzialmente sempre interconnessi OnLine, non solo con il PC via ADSL, ma sempre più frequentemente via Mobile o WiFi Smartphone, tanto che oggi non si parla più di net dipendenza o abuso da internet ma più propriamente di OnLine Addiction.

- Quali sono le sue caratteristiche e in cosa si differenzia da altri tipi di dipendenza

Secondo molti ricercatori la OA non può essere considerata uno specifico disturbo psichiatrico, dato che nella maggior parte dei casi manca una specifica crisi di astinenza. Si parla piuttosto di un sintomo psicologico molto variegato di abuso più o meno grave della connessione OnLine che può essere indotta da alcuni tipi di disturbi psichici preesistenti (ansia, depressione, ossessività, alexitimia).

- Quali le fasce d'età e sociali più colpite, soprattutto in riferimento ad internet (eventuali differenze, se ci sono, tra l'Italia e gli altri paesi)

Fino a qualche tempo fa i Net Abuser erano soprattutto i quarantenni, dunque se vogliamo i figli del '68, con il loro inveterato desiderio di comunicazione sociale, che ha portato alla creazione delle BBS e poi delle prime OnLine Community e dei Blog.

Con la capillare diffusione dei PC, della ADSL e dei cellulari capaci di andare OnLine, ma soprattutto con l'avvento dei Nuovi Media, l'età si sta sempre più abbassando, tanto che oggi si parla di "Nativi Digitali' per intendere le nuove generazioni che già durante l'infanzia e la preadolescenza imparano rapidissimamente ad usare la Rete e purtroppo sempre più frequentemernte anche ad abusarne.

- Come riconoscere la dipendenza, quali i segnali e i "sintomi"

Nella prima fase il soggetto scopre il piacere di utilizzare le apparentemente infinite e spesso solo illusorie informazioni reperibili sul Web (chi fa più ricerche sulle enciclopedie o nelle biblioteche?), poi anche quello di essere continuamente in contatto con gli "Amici OnLine' attraverso le chat e i Nuovi Media.

Nella seconda fase il soggetto utilizza sempre più compulsivamente i Social Network e/o diventa sempre più dipendente da altre attività OnLine, come i Giochi di Ruolo, lo Shopping, il Trading, il gioco d'azzardo, la visione di materiale pornografico.

- Quali le conseguenze se non si interviene

l'abuso porta a vivere davanti allo schermo e/o sempre attaccati al cellulare e conseguentemente ad una sempre più crescente riduzione delle esperienze reali di vita e di relazione. Le potenzialità psicopatologiche proprie della rete, che favorisce l'anonimato e pervasivi sentimenti di illusione e di pseudocontrollo onnipotente (mi collego quando voglio e con chi voglio), possono degenerare in: creazione di false identità, stalking, bullismo, pedofilia, sesso virtuale ecc.

- Quali bisogni si cerca di soddisfare e quali disagi si cerca di colmare

In una società dove si avvertono sempre più il peso dell'anomia e della globalizzazione, per non parlare dell'edonismo e del consumismo, crescono il senso di insicurezza, la fragilità dell'identità, la difficoltà a tollerare le frustrazioni e soprattutto la solitudine.

Le persone maggiormente a rischio sono quelle con difficoltà comunicative-relazionali e/o con problemi scolastici, lavorativi, ma soprattutto coniugali, familiari e con il gruppo adolescenziale dei pari. In tutti questi casi la OA costituisce un comportamento di evitamento attraverso il quale le persone si rifugiano nella rete per sfuggire alle proprie problematiche esistenziali

- Quali gli alibi più frequenti a cui si ricorre per mascherare la propria dipendenza

Si tende a scherzare, a negare, proiettando casomai sugli altri i problemi, come in tutte le dipendenze (io posso smettere quando voglio). Ma soprattutto ad isolarsi o nascondersi, per non sentire la vergogna del proprio comportamento compulsivo. Molto spesso ci si creano diverse identità virtuali, con l'alibi di poter dare pieno spazio a diverse parti di sé e/o per tentare di conoscere persone molto diverse, comunicando attraverso le chat e i SN o anche tentando di arrivare a degli incontri reali, anche nei quali spesso non si confida mail la propria vera identità, nella ricerca piuttosto di dare spazio a diverse forme di tensioni emotive o a franche perversioni.

- I modi e le strategia dell'intervento e a chi rivolgersi

Chi cade nella trappole della rete dovrebbe prima di tutto rivolgersi ad uno psicoterapeuta esperto di questo tipo di problematiche. Le terapie ritenute più efficaci per curare la OA sono analoghe a quelle impiegate per altri tipi di dipendenza: la terapia psicodinamica, e la terapia cognitivo-comportamentale. Si utilizzano molto anche il gruppo di supporto o di autoaiuto.

Il vero problema è che chi soffre di OD tende a lungo non chiedere aiuto, come del resto accade in tutte le forme di dipendenza, e soprattutto a non chiedere aiuto attraverso i canali usuali o istituzionali. Anche per questo si sta sperimentando la costruzione di "Ambulatori Virtuali OnLine', come Psychocity (che ho costruito sia sul web che in Second Life), ovvero luoghi della rete deputati a fornire informazione specifica, consulenza e aiuto direttamente attraverso "ambientazioni" OnLine.


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